L'avvocato Nino Grippaldi, che difende l'ex capo dell'ufficio catanese, ha inoltrato la richiesta al gip. Il suo assistito non si è sottoposto alle domande ma ha rilasciato spontanee dichiarazioni. «Da pensionato non potrebbe né reiterare reati né inquinare prove»
Genio civile, il primo interrogatorio di Natale Zuccarello Legale: «Chiesta scarcerazione, manca esigenza cautelare»
«L’esigenza cautelare non c’è». Questa, in sintesi, la tesi difensiva del legale di Natale Zuccarello, l’ingegnere fino a pochi mesi fa a capo del Genio civile di Catania e che è stato arrestato nelle ultime ore con l’accusa di avere intascato mazzette dagli imprenditori in cambio del condizionamento di alcune gare d’appalto. Zuccarello, questa mattina, si è presentato al tribunale di Catania dove era previsto l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Santino Mirabella. Il 67enne, in pensione da inizio mese e che ha trascorso la prima notte all’interno del carcere di Caltagirone, non si è sottoposto alle domande, preferendo rilasciare spontanee dichiarazioni.
«Nell’attesa di potere approfondire gli atti d’indagine – dichiara a MeridioNews l’avvocato Nino Grippaldi – ci siamo limitati a sottolineare come i motivi per disporre la misura cautelare non ci fossero. Zuccarello, da inizio giugno, subito dopo le perquisizioni, si dimise da direttore del Genio civile e poi, poche settimane dopo, anche dagli altri incarichi che aveva all’interno dell’amministrazione regionale». A sostegno di ciò, Grippaldi ha consegnato una serie di documenti al gip che, con molta probabilità a inizio della prossima settimana, deciderà se modificare la misura. «Abbiamo chiesto la revoca della misura cautelare o tutt’alpiù la sua attenuazione e quindi i domiciliari», spiega il legale.
Per l’avvocato, a essere dirimente è il fatto che Zuccarello, a maggior ragione adesso che è pensionato, non possa in alcun modo né reiterare il reato né inquinare eventuali prove. «L’indagine si basa molto su acquisizioni di documenti già sequestrati dalla polizia giudiziaria e sulle intercettazioni, quindi nessun inquinamento sarebbe possibile», afferma Grippaldi. Che poi, in merito alle vicende contestate, chiosa: «Non ci si è soffermati sull’esistenza o meno dei gravi indizi di colpevolezza, avremo tempo per farlo e replicare alle accuse della procura».