L'inchiesta della procura ruota attorno a presunti rapporti corruttivi che si sarebbero protratti nel tempo. Protagonisti da una parte i funzionari pubblici, tra cui l'ex capo dell'ufficio Natale Zuccarello, e dall'altra i titolari delle società che ambivano a ottenere appalti
Genio civile di Catania, scatta il blitz della finanza Indagine su turbative d’asta e favori alle imprese
Nuova bufera sul Genio civile di Catania. Dopo le perquisizioni dello scorso giugno a casa dei funzionari e il rinvenimento di cospicue somme di denaro in contanti, la guardia di finanza ha eseguito una serie di misure cautelari. Nell’inchiesta – denominata Genius – sono coinvolti anche imprenditori. L’accusa è di corruzione nell’ambito dell’affidamento di gare d’appalto da parte dell’ufficio di via Lago di Nicito, che fa capo al dipartimento regionale tecnico e all’assessorato alle Infrastrutture.
Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi emessi dal gip del tribunale di Catania, su richiesta del pubblico ministero Fabio Regolo, anche Natale Zuccarello. L’ex capo del Genio civile, dopo le perquisizioni della scorsa primavera, aveva fatto un passo indietro dalla guida dell’ente. Zuccarello, che sul finire dell’anno scorso è stato nominato dal presidente della Regione Nello Musumeci commissario per le opere strategiche di interesse regionale, di recente è andato in pensione.
Oltre all’ingegnere i finanzieri hanno notificato l’ordinanza di misure cautelari anche ad altri funzionari pubblici e ad alcuni imprenditori. Nel registro degli indagati del procedimento che cinque mesi fa ha portato al sequestro di documenti, apparecchi telefonici e denaro sono iscritte diverse persone. Nel mirino degli inquirenti, come già reso noto da MeridioNews, ci sono presunti favoritismi nell’affidamento dei lavori. In cambio degli appalti le imprese avrebbero elargito regalie ai dipendenti pubblici.