L'operazione Boomerang coordinata dalla procura di Caltanissetta ha visto in campo quasi un centinaio di carabinieri. A capo delle attività ci sarebbe stato il 46enne Giacomo Gerbino. Collegamenti con le piazze di spaccio di Catania e Vittoria
Gela, smantellato un gruppo di 16 broker della droga «Affari con Cosa nostra e Stidda, base in autolavaggio»
Duro colpo agli affari legati alla droga sull’asse Vittoria-Gela, coinvolgendo anche la piazza catanese. Un giro da oltre 35mila euro al mese, stroncato questa mattina alle prime luci dell’alba nel corso dell’operazione Boomerang, che ha visto impiegati oltre 90 carabinieri nelle province di Caltanissetta, Milano, Treviso, Siracusa, Agrigento e Ragusa.
Smantellata un’associazione a delinquere dedita allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana. I militari hanno ricostruito i canali di ingresso dello stupefacente a Gela per un giro di affari consolidato. Dominus dell’organizzazione, secondo i carabinieri, era Giacomo Gerbino, 46 anni, un personaggio definito dagli inquirenti di notevole caratura, capace di mantenere gli equilibri all’interno dell’organizzazione.
Le indagini, partite nel 2017, hanno permesso di individuare, quale base operativa e luogo di riferimento del clan, un autolavaggio, nel quale, Gerbino, impiegato fittiziamente, dirigeva e impartiva ordini al resto della banda con la costante collaborazione di Salvatore Gambino. L’esercizio commerciale era gestito da un altro affiliato, Giuseppe Celona, una circostanza che secondo i militari costituisce un ulteriore indice sintomatico di come l’organizzazione criminale fosse ben articolata e ramificata sul territorio. «Emerge un quadro di alta delinquenza da parte dei soggetti che sono coinvolti – dichiara il capo della procura di Caltanissetta Amedeo Bertone – Nel corso dell’indagine si è ricostruito che alcuni incendi erano collegati a vicende personali mentre altri scaturiti dall’esigenza di recuperare i crediti che maturavano a seguito del traffico di sostanze stupefacenti».
«Sicuramente – ha aggiunto Bertone – il territorio di Gela è quello che nell’ambito del distretto di Caltanissetta sembra avere una particolare predisposizione verso questo tipo di traffici illeciti. Sono stati sequestrati ingenti quantitativi di stupefacenti a conferma della particolare propensione verso quest’attività. Si tratta di un ottimo risultato che è stato conseguito grazie anche alle capacità da parte dei carabinieri di seguire i soggetti intercettati e quindi si è avuta la possibilità di avere una serie di riscontri alle pur generiche indicazioni che si percepivano durante i colloqui».
Il core business del sodalizio era l’intermediazione nell’acquisto di grosse partite di stupefacenti da veicolare e scambiare tra le piazze catanesi, vittoriesi e gelesi: nello specifico Gerbino e Gambino avrebbero percepito lauti guadagni nell’opera di brokeraggio, mettendo altresì a disposizione propri corrieri di fiducia per il trasporto della droga.
«Non spacciavano al dettaglio perché lo ritenevano troppo pericoloso – ha detto in conferenza stampa il colonnello Baldassarre Daidone, comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta – preferivano piuttosto fare da intermediari tra le piazze di Catania per la cocaina e l’hashish e quella vittoriese per la marijuana, organizzando gli scambi a seconda delle richieste di mercato. Un’attività sicuramente molto più redditizia rispetto al semplice spaccio. È emerso – ha aggiunto Daidone – che esponenti dei Rinzivillo parlavano con gli indagati e gli stessi avevano anche rapporti con la Stidda a conferma che non si fanno più la guerra ma adesso collaborano nella gestione delle attività illecite».
L’associazione avrebbe usato le intimidazioni come metodo per recuperare il denaro dai propri debitori, ai quali talvolta veniva ceduto stupefacente a credito. Il recupero veniva affidato a sodali ritenuti di maggiore caratura criminale. Tra gli indagati, una ventina in tutto, anche una giovane donna accusata di concorso in danneggiamento. Secondo gli investigatori sarebbe coinvolta nell’incendio di un’autovettura.
I nomi degli arrestati
In carcere:
Giacomo Gerbino, 46 anni
Giovanni Tumino, 32 anni
Fortunato Vella, 39 anni
Virgilio Terranova, 38 anni
Giuseppe Celona, 25 anni
Salvatore Biundo, 39 anni
Salvatore Antonio Gambino, 34 anni
Rocco Luca Carfì, 37 anni
Giuseppe Iapichello, 28 anni
Bartolomeo Palmieri, 29 anni
Carmelo Pelligra, 23 anni
Salvatore Piva, 27 anni
Gaetano Renna, 36 anni
Gianfranco Vasile, 30 anni
Ai domiciliari:
Emanuele Iapichello, 51 anni
Salvatore Raniolo, 43 anni