Gabriele Dell’Otto firma il manifesto di Etna Comics «Continuiamo con la rivisitazione dei miti catanesi»

Caparbia e fiera. Travolta da mille avversità. Nella sua storia si è sempre piegata, ma non si è mai spezzata. Oggi come ieri. Ricostruita sulle macerie della distruzione. Capace di risorgere più forte dalle sue ceneri. Catania è l’emblema della rinascita. Simbolo di ripresa e resilienza. Come l’Araba Fenice, metafora dell’immortalità dello spirito, che troneggia altrettanto fiera sulla Porta Ferdinandea della città – per tutti Porta Garibaldi – sopra l’iscrizione latina Melior de cinere surgo. Appena quattro parole per racchiudere l’essenza di un popolo che ha imparato a rinascere più forte dalle sue ceneri. Proprio come una fenice.

Non poteva che raffigurare questo il manifesto della decima edizione di Etna Comics, firmato dal grande Gabriele Dell’Otto. Un piccolo capolavoro che custodisce in una sola opera tutto il genio di uno dei big più amati del fumetto supereroistico statunitense. Tra i più apprezzati al mondo. Il Festival internazionale del fumetto, del gioco e della cultura pop torna dopo due anni di stop a causa della pandemia. Due anni fatti di un’attesa altalenante, tra sfiducia e speranze. Due anni che hanno messo in ginocchio il mondo e devastato il settore degli eventi, che adesso prova a ripartire.

È l’ora della ripresa e della resilienza. È il momento di rialzare la testa e cominciare a scrivere nuove pagine di storia sulle rovine che l’emergenza sanitaria ha lasciato dietro di sé. Proprio come l’Araba Fenice a cui Dell’Otto dà vita sullo sfondo di Porta Garibaldi, con una tuta magnetica e le sembianze di una supereroina della Marvel. «Stiamo mantenendo una tradizione iniziata nel 2017 con l’opera di Alex Maleev – ha detto il direttore di Etna Comics, Antonio Mannino, che questa mattina ha svelato ufficialmente alla stampa il manifesto della decima edizione – rendendo protagonisti i miti catanesi rivisitati in chiave supereroistica. Gabriele Dell’Otto, che è un grande maestro, ha saputo cogliere perfettamente nel segno». Dal buio delle tenebre alla luce della speranza, puntando sulle proprie risorse. È quello che hanno fatto nei secoli i catanesi, devastati da eruzioni e terremoti. È quello che sta facendo oggi Catania, piegata da mille difficoltà. Instancabile, caparbia e fiera, come i figli della sua terra.

Redazione

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