È ancora in prognosi riservata il cittadino straniero, forse un 32enne nigeriano arrivato in Italia tre anni fa, che si è introdotto nell'abitazione di contrada Pulica. «Non c'era nessuna pozza di sangue», puntualizza l'avvocato dei proprietari
Furto in villetta, l’uomo aggredito è fuori pericolo Il legale della famiglia: «Voleva stabilirsi in casa»
È ancora ricoverato all’ospedale Cannizzaro di Catania, in prognosi riservata, ma sarebbe fuori pericolo, il cittadino extracomunitario accusato di tentato furto e rimasto ferito, assieme ad altre due persone, nella colluttazione scoppiata domenica pomeriggio ad Adrano, in contrada Pulica. Gli altri due feriti, rispettivamente di 68 e 35 anni, non sono altro che i proprietari dell’immobile dove il giovane straniero era entrato per rubare. Nel contempo i carabinieri di Adrano avrebbero identificato il ladro che al momento del fatto era privo di documenti. Si tratterebbe, il condizionale è d’obbligo fino a quando non saranno ultimati tutti gli accertamenti del caso, di un cittadino nigeriano di 32 anni, che sarebbe arrivato in Italia tre anni fa e che sarebbe transitato dal Cara di Mineo.
Le forze dell’ordine stanno accertando se, allo stato attuale, il nigeriano fosse in regola e dove risiedesse. La famiglia nella cui abitazione l’uomo si è introdotto, nel frattempo, rompe il silenzio. «Innanzitutto bisogna precisare che i feriti non sono due, ma tre – puntualizza l’avvocato Francesco Messina, legale del nucleo familiare – Oltre allo sconosciuto, sono rimasti feriti sia il mio assistito di 68 anni, che ha riportato la frattura di due costole, sia suo figlio 35enne». Secondo la ricostruzione fornita dalle forze dell’ordine a questa testata, ad avere imbracciato un bastone trovato sul posto è stato per primo il cittadino nigeriano, in fuga dalla casa, a seguito di un breve inseguimento. Il 68enne lo avrebbe raggiunto e sarebbe stato colpito all’addome.
«Non c’era nessuna pozza di sangue, il ragazzo era sveglio, si è alzato con i suoi piedi ed è salito sull’ambulanza accompagnato dai carabinieri», sostiene ancora il legale. I militari adraniti parlano però di uno stato di «semi-incoscienza» e di un trasporto sul mezzo di soccorso avvenuto sorreggendo «per le braccia» il cittadino straniero, arrivato all’ospedale di Paternò già privo di sensi. Al momento dell’arrivo dei proprietari nella loro casa, il 32enne aveva con sé uno zainetto: «Oltre alla pasta e alla salsa – conclude l’avvocato Messina – aveva tirato fuori degli effetti personali. Forse, pensando di trovarsi in una casa disabitata, voleva restarci. Non sappiamo cosa sarebbe successo se in soccorso dei genitori non fosse arrivato il figlio».