Si è chiusa giovedì, 24 maggio, la rassegna di proiezioni rare di Fuoricircuito. Il bilancio della riuscita quarta stagione dalle parole di Ivano Mistretta, curatore del cineforum.
Fuoricircuito: arrivederci all’anno prossimo
La stagione 2006-2007 di Fuoricircuito si è conclusa con Animania, una ricca selezione di corti di cinema danimazione proiettata ieri per gli abbonati al Centro Zo di Catania. Cortometraggi provenienti da tutto il mondo, caratterizzati da un uso abile e sorprendente delle tecniche digitali grazie alle quali lo spettatore è catapultato spesso in un mondo fatto di omini di pongo, lana o cotone.
Ne citiamo solo alcuni, come il romantico La chute de lange (2005) del francese Geoffroy Barbet Massin per il bel 3D che riflette ottimamente il tema poetico dellangelo caduto; lonirico Il riccio nella nebbia (1975) del grande maestro russo Yuri Norstein «che come sottolinea Ivano Mistretta, responsabile di Fuoricircuito in vita sua ha prodotto pochi ma premiatissimi film animati, tutti di grande bellezza e perizia tecnica»; e il primo degli episodi che compongono la serie dei Dieci comandamenti (1994-1996) di Phil Mulloy, il più irriverente cartoonist britannico che, per rappresentare la sua scettica visione delluniverso, disegna gli uomini come figure scheletriche con teste nere, grandi occhi bianchi e lunghi nasi, impiegando una grafica acida e minimalista in cui mescola lespressionismo con la brutalità del tratto punk.
«Alcuni degli altri corti ci dice Ivano provenivano dalla sezione Kinder (bambini) dellInterfilm Festival di Berlino, con cui abbiamo un lungo e consolidato rapporto di collaborazione. Heinz Hermanns, il suo direttore, che anche questanno ha presentato una selezione del meglio dellultima edizione, è ormai di casa a Fuoricircuito». E così il suo pensiero va inevitabilmente agli altri ospiti di questa stagione: «Parlando di ospiti viene in mente certo anche Alina Marazzi, regista dello struggente Unora sola ti vorrei; ma la mente corre veloce e con affetto sopratutto a Vittorio De Seta, tra i più grandi, e purtroppo meno riconosciuti, registi italiani viventi. Il ricordo delle immagini dei suoi Diario di un maestro e Lettere dal Sahara ci confessa Ivano è ancora vivo, per la semplice e intima bellezza che da queste opere promana e, sopratutto, per la spinta etica che riescono a trasmettere. Le sue misurate parole, alcune proferite in pubblico, altre in mezzo ai piccoli capannelli di affezionati ed altre ancora in privato, magari convivialmente a tavola o in auto, sono state preziose e ci hanno ricordato quanto sia difficile essere impegnati e intellettualmente onesti in un contesto che apprezza sempre meno qualità come queste. Un bel ricordo».
Certo, anche questanno non sono mancati gli imprevisti e le conseguenti modifiche al palinsesto, così chiediamo che ne è stato del Michelangiolo di Ragghianti che doveva essere proiettato il 4 aprile 2007: «Il Michelangiolo non è stato programmato perché la pellicola risultava sparita dalle teche della Cineteca Nazionale. In realtà, dopo innumerevoli giri e rimandi di persona in persona, siamo venuti in contatto con il figlio dellallora direttore della fotografia del film e, grazie a questi, con chi, della Cineteca, si occupò del restauro. Grazie al suo diretto interessamento (pare sia stato questo il motivo), la pellicola è riapparsa nelle teche… Meglio così. A questo punto la potremo proiettare lanno prossimo. Quasi non ci speravamo più. Quando si organizzano progetti come il nostro, piuttosto simile ad un festival che a un semplice cineforum, possono accadere cose come queste. Il programma quindi varia dovendosi adeguare agli inevitabili incidenti di percorso».
Il bilancio dellorganizzatore resta comunque molto positivo: «Complessivamente la risposta del pubblico (molti questanno gli universitari) è stata positiva, in linea con le nostre aspettative. Preziosa, sempre più, la collaborazione con la Facoltà di Lettere dellUniversità di Catania, senza la quale avremmo dovuto compiere scelte di programmazione diverse e meno ambiziose. I film stranieri sottotitolati appositamente sono cresciuti anchessi: questanno sono stati oltre un terzo di quelli inseriti in programma. Per noi un bellimpegno, considerando che si tratta di film irreperibili in Italia. Con ieri si è chiusa così la quarta stagione di Fuoricircuito. Ma stiamo già lavorando alla prossima. Grandi progetti in cantiere…».