Dopo aver chiesto l'intervento del governo e del questore di Catania per i funerali di Eugenio Ruscica, il senatore Mario Giarrusso viene contattato su Facebook dai parenti del ragazzo defunto. Che non usano parole tenere. Per questo motivo il politico si è rivolto alla polizia. Sul fatto Rosy Bindi ha chiesto indagini celeri
Funerali 16enne, Giarrusso denuncia minacce Bindi: «Solidarietà, fatti da non sottovalutare»
«Esprimo ferma condanna per questa violenta minaccia indirizzata al senatore pentastellato Mario Michele Giarrusso e ad alcuni giornalisti catanesi. Per di più, è bene ricordarlo, manifestata a seguito di un provvedimento di ordine pubblico adottato dal questore di Catania». Così si esprime pubblicamente la presidente della commissione nazionale Antimafia Rosy Bindi, in seguito ai commenti pubblicati sulla pagina Facebook del parlamentare pentastellato dai parenti di Eugenio Ruscica, il sedicenne scomparso in un incidente stradale pochi giorni fa, in corso Duca D’Aosta. Figlio e nipote di Carmelo e Giuseppe Ruscica, noti come Bananedda e Banana, finiti in manette nel 2013 con l’accusa di traffico di stupefacenti e di far parte del clan dei Cursoti milanesi.
Ad aver suscitato l’ira della famiglia sul noto social network l’attenzione mediatica sulla vicenda e la presa di posizione di Giarrusso che chiedeva pubblicamente l’intervento del ministro dell’Interno e del questore di Catania per vietare i funerali pubblici del giovane. Tra i commenti a un post con un articolo, di Live Sicilia, quello di Giuseppe e Angela Ruscica, gli zii del ragazzo, che hanno insultando il senatore, augurando, a lui e ai giornalisti, lo «stesso dolore» provato dai familiari in quel momento. «Il fatto non va assolutamente sottovalutato – scrive Rosy Bindi – per la minaccia in sé e per la pericolosità dei soggetti in questione. Oltre ad esprimere la mia vicinanza al senatore Giarrusso, auspico che le indagini possano essere celeri».
Dopo il fatto Giarrusso si è recato ieri alla squadra mobile di Catania per denunciare formalmente l’accaduto. «I funerali – spiega il senatore all’Ansa – sono una scusa. La mafia utilizza tutte le cerimonie per dare sfoggio della propria potenza. Avevamo richiesto che questa cerimonia non si trasformasse in uno show con fuochi d’artificio e corse di moto e il questore, dopo aver fatto le opportune verifiche, ha disposto che i funerali si svolgessero in forma privata. Questo ha indispettito lo zio del ragazzo morto – conclude – che ha minacciato me e alcuni coraggiosi giornalisti. Una cosa inaudita, un mondo alla rovescia».
Il parlamentare ha ricevuto inoltre la solidarietà della Fondazione antimafia Antonino Caponnetto, di cui è membro dell’ufficio di presidenza. «La fondazione – si legge in una nota – si pone subito al fianco del proprio esponente portandogli la propria totale solidarieta».