Forzese non gradisce i rimproveri sulle leggi da applicare: “L’Udc esca dalla giunta siciliana”

Non sono piaciuti ai ‘compari’ di Rosario Crocetta i richiami del Ministro della Funzione pubblica,  Gianpiero D’Alia, che in più occasioni ha esortato il Governo regionale ad applicare le norme nazionali  su temi quali l’incompatibilità delle nomine e la cosiddetta legge antiparentopoli  (di fatto impugnata dal Commissario dello Stato per incostituzionalità).

D’altronde, lo sappiamo: il Presidente della Regione fà un po’ come gli pare, consigliato pure da pseudo esperti giuridici, che secondo noi, no potendo dubitare della loro (auto) dichiarata bravura, gli vogliono male. Praticamente fanno un casino dopo l’altro.

E d’altronde, in questa intervista esclusiva rilasciata a LinkSicilia, anche il Dcreto 39 del 2013,  ci ha confermato che nella nostra regione non è stato ben accolto. Anzi. Poverino, che pena.

Oggi a difendere, cono toni molto stizziti, il Governo siciliano è  Marco Forzese, presidente regionale dei Democratici riformisti per la Sicilia, gruppo che sostiene la maggioranza, ma fino a qualche mese fà, esponente dell’Udc (che ha lasciato in polemica con i vertici) e prima ancora del Mpa:

”Non definirei piu’ un alleato di questo governo regionale l’Udc di D’Alia e Ardizzone, dopo le prese di distanza da Rosario Crocetta con il pretesto della legge antiparentopoli impugnata. Sembra proprio che i due se ne stiano, come nel proverbio cinese, ai bordi del fiume in attesa del cadavere del governo. Mentre, pero’, a mani piene si trovano dentro il governo Crocetta con tre assessori, che a questo punto sarebbe meglio ritirare o revocare” dice Forzese. Che aggiunge:

“D’Alia e Ardizzone da mesi – prosegue – non fanno altro che esercitarsi in un tiro al piccione che non e’ piu’ tollerabile. Non solo diventa cogente un rimpasto alla regione, ma e’ anche necessario verificare l’incompatibilita’ dell’Udc con il governo Crocetta. Per noi Drs e’ utile ed improcrastinabile aprire subito una verifica politica”.

Insomma una difesa d’ufficio, forse un po’ troppo acidula, ma  che, soprattutto,  tralascia di entrare nel merito delle contestazioni.

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