Le nomine dei coordinatori provinciali della Sicilia stanno creando una vera e propria frattura tra berlusconiani doc e gli ex democristiani con in testa l'x Ministro Saverio Romano. Ma i nomi scelti, sembrano non andare giù neanche a Gianfranco Micciché
Forza Italia e la guerra per bande Romano (e Micciché) contro Gibino
C’è maretta dentro Forza Italia. Le nomine dei coordinatori provinciali della Sicilia stanno creando una vera e propria frattura tra berlusconiani doc e gli ex democristiani con in testa l’ex Ministro Saverio Romano. Ma i nomi scelti, sembrano non andare giù neanche a Gianfranco Micciché, leader di grande Sud, rientrato, dopo avere girovagato un po’, tra le file dei berlusconiani.
Si lamenta la mancanza di democrazia nelle scelte fatte dal coordinatore regionale, Vincenzo Gibino.
Ma democrazia, primarie, congressi non sembrano di casa dentro Forza Italia. In realtà, non lo sono mai stati. Solo che, a quanto pare, quando a decidere erano Romano e, soprattutto, Micciché, poteva pure andare bene. Ora no.
Lo scontro si sta consumando a colpi di dichiarazioni piccate di Romano (Micciché si astiene da comunicati ufficiali) nel giorno in cui il partito è riunito a Viagrande nel catanese:
«Un partito che vuole farsi interprete delle istanze che provengono dalla società deve aprirsi ai cittadini, essere espressione del territorio e includere coloro che vogliono dare il loro contributo di idee, di proposte e iniziative. Serve unita’ in tutto il centrodestra» dice Romano. Che aggiunge:
«Le gravi tensioni sociali ed economiche che attraversano il Paese devono trovare in un grande partito qual e’ Forza Italia con il suo leader Berlusconi, una interlocuzione efficace. In Sicilia il coordinatore regionale Sen Gibiino ha fatto delle nomine di coordinatori provinciali. Non entro nel merito dei nomi ma il metodo e’ sbagliato. Lo Statuto non lo prevede. Le regole si rispettano, anche dentro un partito. Ce lo chiedono i cittadini».
Diplomatico Gibiino che nega l’evidenza: «Nessun attrito con Saverio Romano, nessuno strappo, Forza Italia in Sicilia è e rimarrà unita. Con Saverio c’e’ stata solo un’incomprensione gia’ superata sul ruolo dei neo coordinatori, che dovranno condurre i territori alla fase assembleare, dove gli iscritti al partito avranno modo di esprimersi nella massima liberta’ e democrazia.
Forza Italia e’ un movimento inclusivo che dice no agli egoismi, aperto alle persone pulite, per bene, che hanno voglia di spendersi per il bene comune. Il nostro obiettivo è governare la Sicilia per sottrarla alla disastrosa gestione delle sinistre».