Formazione, Sicilia sott’accusa a Bruxelles

Dell’incontro si è saputo poco o nulla. Ma l’incontro romano, a quanto pare, c’è stato davvero. All’inizio della scorsa settimana. Tema: la formazione professionale, che in Sicilia fa acqua da tutte le parti. Tanti soldi. Forse troppi soldi. E risultati deludenti. Con il dubbio che una parte dei fondi europei destinati a tale settore siano stati utilizzati in modo improprio.

Da qui l’incontro a Roma. Da una parte c’erano i rappresentanti della Regione siciliana. Dall’altra parte del tavolo c’erano i tecnici della Commissione Europea. Un incontro che ha anticipato di una settimana la visita che gli ispettori di Bruxelles effettueranno tra qualche giorno in Sicilia.

Ma quali argomenti sarebbero stati affrontati nel corso di questo incontro a Roma? E da chi era composta la delegazione siciliana? E perché il riserbo su tale incontro? Ed è vero, come si sussurra, che a Bruxelles avrebbero manifestato dubbi sull’autorità di gestione in Sicilia del Fondo sociale europeo (Fse)?

Stando a indiscrezioni, si sarebbe trattato del primo incontro ufficiale – una sorta di battesimo del fuoco – dell’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. Con lei sarebbe stata presente l’attuale dirigente generale ad interim Anna Rosa Corsello (che ha sostituito Ludovico Albert). Della delegazione – e questa è la vera sorpresa – stando sempre a indiscrezioni, avrebbe fatto parte anche l’attuale segretario generale di Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana, Patrizia Monterosso.

Sull’esito dell’incontro, come già accennato, le bocche sono cucite. Di questa storia circolano solo indiscrezioni. Si sa per cento – ma questa non è una notizia, ma un dato di fatto che il nostro giornale ha più volte scritto – che a Bruxelles non sarebbero affatto soddisfatti di come, fino ad oggi, sarebbe stato gestito il Fondo sociale europeo in Sicilia.

Lo ribadiamo: i dubbi della Commissione su come nella nostra Regione sono state gestite e su come vengono ancora oggi utilizzate le risorse del Fondo sociale europeo sono noti: altrimenti gli organismi comunitari non avrebbero fissato una visita in Sicilia.

Di mezzo ci potrebbe essere l’Avviso 20, il noto bando-Cencelli che è un esempio paradigmatico di spartizione di risorse comunitarie ai partiti politici e sindacati. Fondi europei che, lungi dall’essere utilizzati per la formazione dei giovani (e anche dei meno giovani) da indirizzare nel mondo del lavoro, finiscono per alimentare le clientele dei Partiti politici e delle organizzazioni sindacali.

Sullo sfondo, però, potrebbe non esserci solo l’Avviso 20, ma anche altro. Cosa? Per esempio, l’eventuale utilizzazione delle risorse dell’Fse per finalità che nulla avrebbero a che vedere con lo stesso Fondo sociale europeo. Vicende, insomma, che potrebbero fare riferimento agli anni passati, magari non troppo lontani nel tempo, per non dire recenti.

In ogni caso, non deve essersi trattato di una visita di ‘piacere’. Altrimenti l’assessore appena nominato, il dirigente generale del dipartimento Formazione e, soprattutto, il più alto dirigente della Regione siciliana – la dottoressa Patrizia Monterosso (che, peraltro vanta una certa esperienza in materia di Fondo sociale europeo) – non si sarebbero recati di corsa a Roma per incontrare i tecnici dell’Unione Europea.

 


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