Partiamo da un dato inconfutabile: il pd, espresso istituzionalmente da mario centorrino, già assessore regionale all'istruzione e formazione professionale e ludovico albert, già dirigente al ramo, hanno totalmente fallito. Hanno messo a serio rischio il settore, causando il crollo verticale del sistema formativo. Sotto torchio gli enti formativi. La peggio, come al solito, l'hanno avuta i lavoratori senza lavoro e senza retribuzioni. Per non parlare del cefop, che oggi è a rischio di fallimento.
Formazione, rischio di fallimento per il Cefop?
Partiamo da un dato inconfutabile: il Pd, espresso istituzionalmente da Mario Centorrino, già assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale e Ludovico Albert, già dirigente al ramo, hanno totalmente fallito. Hanno messo a serio rischio il settore, causando il crollo verticale del sistema formativo. Sotto torchio gli Enti formativi. La peggio, come al solito, l’hanno avuta i lavoratori senza lavoro e senza retribuzioni. Per non parlare del Cefop, che oggi è a rischio di fallimento.
In tal senso, riportiamo per esteso il contenuto di un articolo pubblicato dalla Uil Scuola sul proprio sito istituzionale che focalizza l’attenzione su questa come su altre criticità, spesso e volentieri denunciate da questa testata giornalistica.
“Il primo a parlare del Decreto Legislativo n.270 dell’8 luglio 1999 è stato Ludovico Albert, dimissionario Dirigente Generale del Dipartimento Istruzione e Formazione. Il cosiddetto nuovo corso della formazione professionale in Sicilia, targato Albert/Centorrino (già assessore regionale alla istruzione e formazione professionale) sbarrò la strada alla cessione di ore e personale dal Cefop altri enti formativi. Il ricorso al D. Lgs. 270/99 fu considerato, quindi, l’unica alternativa da percorrere per dare una possibilità di salvezza all’ente e con esso ai lavoratori. La Uil Scuola comè noto non firmò l’accordo sulla cosiddetta ‘Buona formazione’ voluto da Centorrino. Inoltre, la Uil si mostrò abbastanza perplessa all’ipotesi del commissariamento dell’ente per gli stessi motivi per cui oggi si rischia il fallimento. ?Tuttavia, una volta che il Tribunale di Palermo decise in tale senso, ci sembrò doveroso dare il nostro contributo per riavviare le attività e riportare al lavoro i dipendenti. Ora la situazione, a distanza di mesi, che si sta determinando riguardo all’erogazione dei finanziamenti afferenti al PROF 2011 ed all’Avviso 20/2011, è veramente surreale. Il principale sponsor del D. Lgs n. 270/99, rischia di diventare il principale responsabile del fallimento dell’Ente. Quest’ultima ipotesi, che i Commissari non hanno in verità mai escluso, diventerà realtà se le erogazioni non si regolarizzeranno in maniera tale che si possano assolvere le obbligazioni contrattuali. Non ci sono alternative o l’erogazioni delle retribuzioni o il sostegno al reddito. Certo qualche scienziato tecnocrate potrà pensare che avendo il Tribunale qualificato come impresa il CEFOP AS (in Amministrazione Straordinaria) debba assumere rischi d’impresa. E come dire ai Commissari Straordinari, che rappresentano lo Stato, assumete rischi in proprio. Ecco perché le Organizzazioni Sindacali di categoria (CGIL, CISL e UIL) avevano chiesto ripetutamente incontri specifici al nuovo Assessore allll’Istruzione, all’Assessore della Famiglia ed al Dirigente Generale Albert. In mancanza di risposte concrete gli stessi sindacati avrebbero organizzato una mobilitazione del personale. Nel frattempo abbiamo ritenuto giusto e opportuno firmare con i Commissari Straordinari un accordo che estende la CIG-D sino al 31/12/2013. Ammortizzatore sociale reso necessario per garantire il personale che resterebbe senza incarico dopo l’avvio delle attività di cui all’avviso 20/2011. La risposta, anche se parziale, fu data e i 6/12 del finanziamento 2011 del personale furono erogati in un’unica soluzione, ma restano, a nostro parere, sul campo alcune criticità che potrebbero indurre i Commissari a riportare i libri in Tribunale. Gli impegni i due Assessori, ciascuno per la parte di competenza, il 28 agosto u.s. li hanno assunti. Interverranno presso il Ministero del Lavoro per favorire la concessione della CIG-D sino a tutto il 31/12/2012. L’Assessore Gallo verificherà la possibilità e le modalità per il riconoscimento di alcuni costi ( TFR maturato e maturando in CIG-D, spese sostenute per i contenziosi in itinere). l’assessore Spampinato verificherà la possibilità di riconoscere i costi sostenuti dalla precedente gestione per il personale eccedentario degli sportelli nei primi tre mesi del 2011. L’Assessore Gallo continuerà a pressare per il potenziamento degli addetti della Ragioneria. Nulla da eccepire sulla disponibilità dei due assessori ma la sensazione è che gli organi dell’amministrazione attiva e di controllo trattino, nonostante lunicità della condizione, il Cefop in As come se fosse un ente di formazione qualsiasi”.
Ma cosa vogliono la botte piena e la moglie ubriaca? E normale pensare che tre professionisti, che non sono certi i padroni dell’Ente, si possano indebitare e/o assumere responsabilità di natura patrimoniale per assicurare in qualche modo la continuità dell’attività?
L’attuale condizione politica ed amministrativa della Regione siciliana e del dipartimento regionale Istruzione e Formazione di certo non aiuta. I riferimenti politici ed istituzionali che hanno visto la nascita dell’amministrazione straordinaria del Cefop sono fortemente indeboliti: il Presidente della Regione si è dimesso ed il dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, l’ispiratore della legge n.270/99, è dimissionario.
Le critiche, ed in taluni casi gli attacchi gratuiti dei tanti commentatori non mancano. Ed allora per quale ragione i Commissari, che tengono a far sapere che non sono candidati alle elezioni, dovrebbero portare avanti a qualunque costo questa gestione? Noi cè lo siamo chiesti e sinceramente siamo preoccupati che possano mollare.
Ed in questo momento sarebbe una vera e propria iattura! Noi lavoriamo perché ciò non avvenga ed ancorché non eravamo felici della procedura avviata da un gruppo di lavoratori, dopo la decisione del Tribunale di Palermo ci siamo adoperati per il ritorno al lavoro della maggior parte di lavoratori e vorremmo che l’Ente si salvasse dal fallimento. Speriamo che tutti gli organi della filiera amministrativa e di controllo possano produrre uno sforzo e comprendere che sono a rischio circa 1000 posti di lavoro. Che non si dica, nessuno l’aveva detto.
In tutto questo c’è anche da fronteggiare l’offensiva di Confindustria Sicilia. “Vox populi”, le accuse gratuite degli industriali dell’Isola sono inaccettabili. Non ci si può scagliare contro i più deboli. E poi, guarda caso, proprio quando gli amici del Pd sono stati licenziati.
Che Raffaele Lombardo, presidente dimissionario della Regione siciliana si sia ricreduto è ancora troppo presto per dirlo. Lo aspettiamo al varco. Attendiamo con curiosità le prossime mosse per salvare il sistema formativo nella sua interezza.
Confindustria Sicilia ha forse sperato di mettere, con gli amici del Pd, le mani sulla formazione professionale. Ma una volta sfuggita l’operazione, con un repentino ritorno di memoria, gli “Industriali del ficodindia” della Sicilia si ricordano che è un settore clientelare ed affaristico. Troppo facile. Così è veramente troppo.
Ma Confindustria Sicilia non gestisce un fiume di denaro con i fondi interprofessionali? Non gli bastano? Sono così ingordi da cercare di mordere anche le risorse della formazione professionale?
La verità è che tra le follie della “coppia delle meraviglie” – al secolo Centorrino & Albert – quella della trasformazione degli Enti formativi in societa’ di capitali le batte tutte. Un vero e proprio record.
Nelle prossime settimane ci si renderà conto del danno causato da questa scellerata scelta piemontese e pidiessina. A partire da alcuni Enti in sofferenza che si ritrovano mille altre difficoltà nell’avviare le attività con l’Avviso 20/2011.