Mentre monta una sorta di “sterile” disputa tra due correnti di pensiero, i pro Albert ed i contrari allo stillicidio sfiancante, l’attenzione si sposta verso il più grave dei problemi: la registrazione dei decreti di finanziamento da parte della Corte dei Conti. Ebbene sì, tanto per cambiare, a tenere campo è sempre la formazione professionale ed il ritorno in pompa magna di Ludovico Albert.
Piemontese ‘doc’ e pidiessino, vicinissimo a Fassino, D’Alema e Bersani, il potentissimo esperto è stato rimesso in pista direttamente dall’economista e ministro della Coesione territoriale, il torinese Fabrizio Barca. Un ritorno che dovrebbe significare accelerazione delle procedure per l’avvio delle attività formative e per l’emissione dei mandati di pagamento.
Qualche lettore attento ci ha ricordato che solo Ludovico Albert, può completare il lavoro per lo start-up dell’Avviso 20/2011, convincendosi che è il minore dei mali. Rispettiamo ovviamente il ragionamenti posto da questi lettori, spinti dalla necessità di avere certezze. Certezze, pero che, a nostro avviso, Albert non ha dato finora e crediamo non potrà dare.
Chiariamo subito che non ci appassionano le polemiche e gli attacchi mediatici fine a se stessi. Riteniamo, invece, doveroso aiutare i lettori a meglio comprendere ciò che accade, capitalizzando il diritto alla corretta informazione. Sopratutto se gli effetti del “fare” o “non fare”, da parte della Pubblica amministrazione, provocano lesioni e calpestano legittimi interessi dei lavoratori.
Mettiamo subito in chiaro: la questione che rischia di far fallire l’intero sistema formativo in Sicilia. Inspiegabilmente la Corte dei Conti a rallentatore istruisce i decreti di finanziamento a valere sull’Avviso n.20/2011 e, col contagocce, emette il fatidico visto, che significa certezza per gli Enti formativi. Certezza, cioè, di ottenere il finanziamento, di avviare le attività e di poter ricevere l’anticipazione del 50 per cento.
Non conosciamo al momento i motivi di questo rallentamento, né ci convince l’atteggiamento di Albert sulla vicenda. Pare abbia detto, infatti, nelle scorse ore che proverà ad interloquire con i magistrati contabili per sbloccare gli oltre 450 decreti di finanziamento fermi, in attesa del via libera. La cosa che più sconcerta è che il ministro Barca, con fare autoritario, ha rimesso al suo posto il fido Albert, ma non interviene a sostegno del suo “tecnico” per sensibilizzare la Corte dei Conti. Un vero e proprio rebus, quello di Barca, che non scioglie un nodo essenziale ad evitare la paralisi del comparto.
Cosa c’é sotto? Com’è possibile che un partito, il Pd, che governa a Roma e in Sicilia, si disinteressi totalmente delle sorti del settore della formazione professionale. Il rischio fallimento è ad un passo. Una larga parte degli Enti formativi sono agli sgoccioli con le disponibilità finanziarie e, continuando di questo passo, fra qualche settimana non potranno più garantire i versamenti contributivi e previdenziali. In buona sostanza, non potranno mantenere il Documento unico di regolarità contributiva. Senza DURC non si accede al finanziamento e si rischia la sospensione dall’Avviso 20/2011 con revoca dell’accreditamento. E, quindi, licenziamento del proprio personale con probabile consegna dei libri contabili alla Cancelleria fallimentare del Tribunale.
Una parte dei decreti di finanziamento per la verità è in lavorazione presso il servizio Ragioneria dell’assessorato regionale all’Economia. Ed anche qui ci si muove al rallentatore. Ma con 20 mila impiegati regionali è possibile che non si pensi di potenziare il servizio?
Diversi gli interrogativi che rischiano di far saltare tutto il sistema o larga parte di esso per inadeguatezza operativa e rischio clientelismo. Ritorniamo sull’argomento convinti come siamo che la presenza di Albert non è sinonimo di chiarezza. Almeno non lo è stato fino a ieri.
Ripiomba quindi nell’incertezza l’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale anche per i risvolti politici. Non scorreva buon sangue tra Accursio Gallo, attuale assessore regionale Istruzione e Formazione professionale e Albert: il primo espressione di un movimento, il Movimento popolare siciliano (Mps) del leader Riccardo Savona e l’altro espressione del Pd nazionale. Quale scenario si delinea lo scopriremo nei prossimi giorni.
L’Mps che farà? Mollerà ed andrà con Musumeci? Scenario improbabile. Un caos nel caos, dove tutti spostano pedine e cavalieri ma nessuno pensa agli Enti formativi ed ai lavoratori.
E’ giunto il tempo delle verita’. Attendiamo di conoscerle e di sapere se qualcuno ha previsto un futuro per i 10 mila lavoratori della formazione professionale in Sicilia.
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