Il sindacato torna a protestare. In 13 punti, le rivendicazioni sindacali sui ripetuti ripetuti ritardi del governo regionale. In sei punti le richieste al governo dell'organizzazione sindacale
Formazione, lo Snals Confsal dichiara lo stato di agitazione
IL SINDACATO TORNA A PROTESTARE. IN 13 PUNTI, LE RIVENDICAZIONI SINDACALI SUI RIPETUTI RIPETUTI RITARDI DEL GOVERNO REGIONALE. IN SEI PUNTI LE RICHIESTE AL GOVERNO DELL’ORGANIZZAZIONE SINDACALE
Torna lo stato di agitazione nel settore della Formazione professionale. A dichiararlo in una nota lo Snals Confsal, organizzazione sindacale firmataria del Contratto collettivo di lavoro (Ccnl) della categoria.
Il sindacato torna ad alzare la voce per riaffermare la posizione dei propri iscritti in merito al processo di riorganizzazione del settore della Formazione professionale, in parte disatteso dal Governo regionale. Le ragioni rivendicate sono sintetizzate proprio nei tredici punti indicati in un programma, già oggetto di precedenti confronti con Governo ed amministrazione regionale.
Iniziative che, a parere del sindacato, vanno attuate necessariamente e in fretta per salvaguardare i lavoratori di un settore che, da molto tempo, versa in uno stato di crisi.
“Ciò che bisogna verificare fin da subito è il motivo dei ritardi per l’emanazione dei pagamenti spettanti a tutti i lavoratori della formazione – ci dice Giuseppe Milazzo, coordinatore regionale Snals Confsal formazione professionale – e costituire il doppio conto corrente, di cui uno intestato solo alla voce personale, sul quale accreditare in anticipo le somme necessarie a coprire il costo degli operatori e allo scopo di bypassare il problema di ulteriori ritardi”.
Il sindacato punta il dito sul ritardo del Governo regionale in merito alla soluzione per i lavoratori in atto sospesi da propri Enti di appartenenza e per i quali non si profila ancora un reintegro.
“Bisogna poi pensare alla ricollocazione del personale, ad oggi privo dincarico, ed a quello degli enti di formazione che hanno ricevuto la revoca dellaccreditamento con il servizio sospeso o interrotto – aggiunge Milazzo – fornendo una soluzione veloce per evitare che gli enti adottino le procedure di licenziamento previste dalla legge n. 223 del 23 luglio 1991, senza tenere conto del Ccnl e delle leggi regionali”.
Di seguito riportiamo i punti elencati dallo Snals Confsal nella citata nota ed oggetto di rivendicazione sindacale.
1) Concludere tutte le procedure di rendicontazione delle due annualità precedenti 2011/2012, al fine di erogare i saldi in conto personale(avviso n.1, avviso n.2 del 2010)
2) Modificare il Regolamento delle procedure amministrative per la conclusione delliter di erogazione dei mandati di pagamento da novanta a trenta giorni, secondo la legge regionale n. 5/2011
3) Attuare la riforma del settore affinchè venga garantita la collocazione di tutto il personale assunto ed in servizio con contratto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008, inserendo, in modo esplicito, nei futuri bandi le garanzie normative previste Legge regionale n.24 del 6 marzo 1976
4) Pubblicare immediatamente lAlbo aggiornato del personale ad esaurimento della Formazione professionale ex art. 14 della legge regionale n. 24/76, in Gazzetta Ufficiale Regione Siciliana (Gurs) con i nomi degli aventi diritto e previo controllo delle effettive date di assunzione, al fine di bloccare definitivamente le assunzioni
5) Garantire lerogazione degli stipendi agli operatori degli sportelli fino allavvio di nuovi bandi
6)Avere chiarezza sulla nuova programmazione relativa ai servizi formativi.
“Poiché tale programma non ha ancora ricevuto alcuna risposta, né ottenuto alcun risultato da parte dell’amministrazione regionale – conclude Milazzo – lo Snals Confsal dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori della formazione professionale, nell’attesa che vengano presi sul serio e districati al più presto i problemi elencati nei tredici punti, la cui risoluzione aiuterebbe il settore a risollevarsi e non di poco”.