Le elezioni regionali dello scorso 28 ottobre hanno cambiato il quadro politica regionale ed hanno consegnato alla sicilia un nuovo presidente della regione senza maggioranza parlamentare, rosario crocetta. E questa è la parte che consacra il nuovo, la novità che avanza e che pone alla ribalta della scena politica siciliana anche il movimento apartitico chiamato 5 stelle. Ma tutto questo servirà veramente a cambiare la sicilia ed il modo di fare politica? sarà più trasparente la gestione della "cosa pubblica"?
Formazione, la partita Pd-Crocetta
Le elezioni regionali dello scorso 28 ottobre hanno cambiato il quadro politica regionale ed hanno consegnato alla Sicilia un nuovo presidente della Regione senza maggioranza parlamentare, Rosario Crocetta. E questa è la parte che consacra il nuovo, la novità che avanza e che pone alla ribalta della scena politica siciliana anche il movimento apartitico chiamato 5 stelle. Ma tutto questo servirà veramente a cambiare la Sicilia ed il modo di fare politica? Sarà più trasparente la gestione della “cosa pubblica”?
Dopo l’apparizione alla trasmissione televisiva “Ballaro'” della Rai di qualche giorno fa, qualche dubbio affiora. Anche perché non si conosce ancora il reale spessore squisitamente politico, nel senso del governare e del fare, del neo presidente Crocetta.
Ci riferiamo, in particolare, a quello che pare possa essere lo scenario più verosimile per il settore della formazione professionale. Un segmento importante dell’amministrazione regionale e pieno di attenzioni da parte di tutti. Ora quale scenario potrebbe prospettarsi senza necessariamente dovere scomodare la celebre frase di Tomasi di Lampedusa: Se vogliamo che tutto resti come prima bisogna che tutto cambi.
Vi presentiamo lo scenario così come lo immaginiamo. Da un lato, il riconfermato Franco Rinaldi potrebbe diventare il nuovo assessore regionale alla Formazione professionale. Peccato, però, che Rinaldi sia cognato di Francantonio Genovese (leader della corrente “Innovazione”) e con la moglie a capo della Lumen, Ente di formazione destinatario di una importante quota di finanziamento a valere sull’Avviso 20/2011.
Dall’altro lato, Ludovico Albert, dirigente generale del dipartimento Fomrazione professionale in odore di licenziamento. Il primo andrebbe a ricoprire il ruolo di assessore regionale alla Formazione professionale, mentre l’altro andrebbe a ricoprire l’incarico di capro espiatorio.
Giusto per tornare alla celebre frase dell’autore de il “Gattopardo”, cambiare tutto per non cambiare nulla, vediamo cosa si profila. Il parlamentare nazionale Genovese ha investito diversi milioni di euro per accaparrarsi vari Enti di formazione per consacrare il potere, anche politico, nel settore. Quindi cosa è cambiato? Nulla, proprio nulla. In qualche modo dovrà ottenere qualche risultato.
Il Pd proseguirà, a nostro modo di vedere, a gestire la formazione professionale come ha fatto negli ultimi due anni. E lo farà con o senza Albert. Anzi, l’allontanamento del potente torinese dovrebbe calmierare certi ambienti.
Puntare quindi sulla discontinuità amministrativa per garantirsi la centralità delle scelte politiche sul settore della formazione professionale, sgombre da precedenti atti e scelte che non appartengono al nuovo. Parrebbe proprio questo il disegno politico del Pd per la prossima legislatura nel settore della formazione professionale.
Ed allora, Franco Rinaldi (la moglie ricordiamolo è presidente di Ente formativo) neo assessore regionale alla Formazione professionale e Salvo La Macchia, già capo della segreteria con Mario Centorrino assessore pro tempore, suo capo di gabinetto? O, forse, il neo presidente Crocetta proverà a scombinare i giochi? E l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, riuscirà a mettere il ‘becco’ nella formazione professionale siciliana?