Formazione/ La Fondazione Cas Onlus attacca la Regione: “Contro di noi vessazioni e persecuzioni”

Pesanti accuse di inadempienza e prevaricazione, quelle lanciate dalla Fondazione Cas Onlus di Bagheria all’assessorato regionale per l’Istruzione e Formazione professionale. In una nota depositata lo scorso 7 giugno all’ufficio accettazione del citato assessorato, che pubblichiamo di seguito nella sua interezza, indirizzata all’assessore Nelli Scilabra e al dirigente generale al ramo, Anna Rosa Corsello, nel contestare le direttive emanate con la nota n.2247 dello scorso 30 maggio, la Fondazione punta il dito sulle vessazioni e le persecuzioni ingiustificate subìte ad opera dell’amministrazione regionale e, in particolare, ad opera dei dirigenti e degli assessori: l’assessore attuale, la già citata Scilabra, e anche da parte di assessori della scorsa legislatura, quando imperversava il famigerato trio delle meraviglie LAC (Lombardo, Albert, Centorrino).

Nella lettera la Fondazione Cas Onlus denuncia la mancata erogazione dei finanziamenti sin dal 2011.Mancati pagamenti che hanno messo in ginocchio l’Ente, facendo saltare la copertura del Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Così come oggetto di dura contestazione è la procedura di revoca dell’accreditamento che ha posto fuori dai finanziamenti pubblici la stessa Fondazione. (a destra, il presidente della Fondazione Cas onlus, avvocato Francesco Menallo)

Motivo della revoca dei finanziamenti, il mancato versamento degli oneri contributivi in favore del proprio personale. Senza Durc in regola non è possibile ottenere il finanziamento.

La vicenda si è trascinata per diversi mesi e ha varcato anche le aule di Tribunali, atteso che, trattandosi di Ente formativo senza finalità di lucro, i ritardi nell’erogazione dei finanziamenti non potevano essere colmati da altre forme di reddito. Oggi la Fondazione Cas Onlus è tra i pochissimi Enti a non avere debiti con lo Stato o con i lavoratori, avendo ottenuto un risarcimento per i danni subiti, in oltre 2 anni di inattività, di circa 10 milioni di euro. Evento che ha permesso all’amministrazione della Fondazione di azzerare ogni debito.

Il presidente dell’Ente bagherese, l’avvocato Francesco Menallo, accusa tutto e tutti, compreso certi ambienti del Partito democratico, additati di responsabilità per la sorte toccata alla Fondazione che non si è piegata, a detta dello stesso avvocato Menallo, a nessun tipo di pressione politica.

“Ci chiediamo come possano cambiare le regole per salvare alcuni Enti già destinatari di revoca dell’accreditamento per gravi irregolarità gestionali – dichiara Menallo – e scordarsi che vi sono Enti formativi, in possesso dei requisiti di cui all’articolo 4 della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976, ingiustamente privati dell’attività formativa quale Ente strumentale della Regione siciliana, con conseguente sospensione dei rapporti di lavoro con i settanta dipendenti, tutti a tempo indeterminato”.

Il riferimento è a quanto pubblicato dal quotidiano online www.livesicilia.it, lo scorso 8 giugno, in merito al possibile ripescaggio dell’Ente di formazione Ial Sicilia, attraverso la modifica delle regole dell’accreditamento. A Menallo non cala giù l’Avviso 20/2011 definito “mostruosità pseudo giuridica” ed ha voluto precisare di non essere interessato a partecipare alla seconda annualità del citato Avviso ritenendolo illegittimo perché destinato a soggetti privi dei requisiti previsti dalla legislazione regionale. In tal senso è diretta l’accusa all’assessorato per l’Istruzione e la Formazione professionale che, a parere del presidente Menallo, “si è molto impegnato a corrispondere ingentissime somme non dovute ad imprese individuali, società e cooperative che non potevano e non possono essere finanziate per lo svolgimento di attività formativa senza fini di lucro, secondo le previsioni degli artt. 4 della Legge regionale n.24/76 e 5 della Legge n.845 del 21 dicembre 1978”.

Riportiamo il passo della lettera sull’argomento dove Menallo sottolinea: “Comunichiamo di essere interessati a che, nel rispetto della normativa vigente, ci vengano affidate le attività a noi demandate sin dall’entrata in vigore della legge regionale n.24/76, dichiarandoci nel contempo indisponibili ad offrire tempo, impegno, competenze e responsabilità a fronte delle attuali vacue promesse pre-elettorali, sottolineando che l’elenco completo del nostro personale, in atto in parte in mobilità od in CIGD, non abbiamo ben chiaro, ed in parte impegnato presso Enti privi dei requisiti di cui all’art. 4 della legge regionale n.24/76, senza contratto o con contratto a progetto per svolgere attività subordinata (nell’evidente e/o pietosa assenza di controlli), è stato trasmesso agli uffici regionali, centrali e periferici, nell’arco dell’ultimo surreale biennio della nostra vita, più e più volte, con tutti i dati del caso”.

La Fondazione Cas Onlus è nata nel lontano 1959 e opera nel settore della formazione professionale in Sicilia sin dall’entrata in vigore della legge regionale n.24/76. Di seguito il testo della lettera indirizzata all’assessore Scilabra e al dirigente generale Corsello.

 

Prot. 110 Palermo, lì, 4 giugno 2013

Assessorato Regionale Siciliano della

Istruzione e della Formazione Professionale

c.a. Assessore

c.a. Dirigente Generale

Servizio III.

c.a. Dirigente del Servizio

Via Ausonia 122

90146 Palermo

Oggetto: Riscontro nota prot. 2247 del 30/5/2013 a firma Corsello e Scilabra, pubblicata sul sito istituzionale dell’assessorato in indirizzo in data 31/5/2013.

Riscontro la nota in oggetto per rappresentare quanto segue:

1. La Fondazione scrivente non ha ricevuto dall’assessorato in indirizzo alcun finanziamento a far data dal 2011 eccezion fatta per circa 200.000,00 euro inviati su c/c sbagliato e ritrasmessi con comodo dalla dirigente dell’epoca, responsabile del servizio scuola dell’infanzia ecc. ecc.;

2. Ciò ha provocato l’impossibilità di adempiere alle obbligazioni correnti e ci ha costretti a chiedere la rateizzazione all’esattoria, all’inps ed all’inail;

3. Non sufficientemente pago del danno arrecatoci, l’assessorato in indirizzo ha reiterato le vessazioni imposteci sin dall’epoca del califfato Stancanelli, sospendendo le erogazioni correnti ed inibendoci l’avvio delle attività, ignorando le numerose iscrizioni anche di allievi in obbligo formativo, con la motivazione che “aveva avviato il procedimento di revoca dell’accreditamento”(?);

4. Nel settembre 2011dopo una……”revoca dell’avvio del procedimento di revoca dell’accreditamento”(!) il DG dell’epoca emanava un DDG di finanziamento di €. 1.007.000,00, pari a circa il 38% del fabbisogno annuale dell’ente ( che aveva 70 dipendenti a tempo indeterminato); tale importo, ovviamente, non ci è stato per nulla erogato e, siccome avevamo disturbato il manovratore, dopo una settimana è stata fatta partire un’altra procedura di revoca dell’accreditamento culminata – dopo tre mesi- con un provvedimento di revoca ( da parte del medesimo DG) giammai notificatoci ma utilizzato per non ammettere a valutazione i progetti da noi tempestivamente inoltrati a valere su quella mostruosità pseudo giuridica che è l’avviso 20. Aggiungo, per sola completezza di informazione, che l’ennesima prevaricazione nei nostri confronti è stata attuata utilizzando un rapporto in itinere dell’ispettorato del lavoro in cui erano evidenziate alcune criticità ( che bella parola…) inesistenti e successivamente smentite dal medesimo ispettorato del lavoro a seguito delle nostre esibizioni documentali e delle nostre controdeduzioni, tant’è che il medesimo ispettorato ce ne dava atto; ovviamente, dopo due anni di persecuzioni ingiustificate, il DURC era negativo…………..per cui i solerti funzionari successivamente investiti della problematica, mentre infuriavano i preparativi pre bellici tra le variegate anime del PD siciliano che si spartivano le vesti della formazione isolana nella sostanziale inattività degli organi preposti al controllo di legalità, ritenevano che non avessimo i requisiti per riottenere l’accreditamento, salvo, dopo 17 (diciassette) lettere di sollecito, autorizzarci, nel gennaio di quest’anno, a svolgere gli esami di qualifica di due terzi anni OIF, ritardati di oltre un anno dalla conclusione delle attività d’aula per la sconsideratezza di più di un dirigente responsabile, di struttura apicale e non;

5. In questa situazione non ci restava che far valere i nostri diritti in sede giudiziaria per cui, nell’arco di meno di un anno, abbiamo staggito presso la tesoreria della regione ed ottenuto manu militari la consegna di oltre € 10.000.000,00 (diecimilioni/00) ed altro ancora attendiamo ci venga riconosciuto attesochè anziché corrisponderci il dovuto, l’assessorato in indirizzo si è molto impegnato a corrispondere ingentissime somme non dovute ad imprese individuali, società e cooperative che non potevano e non possono essere finanziate per lo svolgimento di attività formativa senza fini di lucro, secondo le previsioni degli artt. 4 l. reg. sic. 24/76 e 5 l. 845/78;

6. Ciò posto, ai fini di quanto richiestoci, comunichiamo di essere interessati a che, nel rispetto della normativa vigente, ci vengano affidate le attività a noi demandate sin dall’entrata in vigore della l. reg. sic. 24/76, dichiarandoci nel contempo indisponibili ad offrire tempo, impegno, competenze e responsabilità a fronte delle attuali vacue promesse pre elettorali, sottolineando che l’elenco completo del nostro personale, in atto in parte in mobilità od in CIGD, non abbiamo ben chiaro, ed in parte impegnato presso enti privi dei requisiti di cui all’art. 4 della l. reg. sic., 24/76, SENZA CONTRATTO O CON CONTRATTO A PROGETTO per svolgere attività subordinata( nell’evidente e/o pietosa assenza di controlli), è stato trasmesso agli uffici regionali, centrali e periferici, nell’arco dell’ultimo surreale biennio della nostra vita, più e più volte, con tutti i dati del caso;

7. Appare pertanto inutile e deleterio per le foreste amazzoniche ( che sono, quelle si, di utilità sociale) sprecare ulteriori supporti cartacei, tenuto conto che non abbiamo, peraltro, per i suaccennati motivi, personale in servizio che possa provvedere………………

Restiamo in attesa che si ripristino le procedure di legge e che coloro che non rientrano in tali previsioni, a chiunque siano legati, tornino o vadano a fare altro.

Il Presidente

(Avv. Francesco Menallo)

 

 

 

 

 

 

 

 


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