Formazione: Il Tar dà ragione agli enti, il diritto di difesa resta salvo

SI ARRESTA IL PROGETTO DEL GOVERNO CROCETTA DI CHIUDERE IL SETTORE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE AGLI ENTI FORMATIVI. IL PUNTO CHE PREVEDE LA REVOCA DELL’ACCREDITAMENTO IN PRESENZA DI LITI E CONTENZIOSI CON LA REGIONE SICILIANA VA RIMOSSO.

È ufficiale, il Tribunale amministrativo regionale di Palermo ha accolto l’istanza per la sospensiva, presentata da taluni enti formativi, assistiti dall’avvocato Ingaglio La Vecchia del Foro di Palermo, confermando l’illegittimità della lettera i dell’articolo 11 della direttiva relativa alla “Disposizioni 2013 per l’accreditamento degli organismi operanti nel territorio della Regione Siciliana”. Il Tar si è riservato di fissare l’udienza pubblica per il merito.

Cosa prevede l’articolo 11, intitolato “Casi di sospensione e revoca dell’accreditamento” alla lettera i) delle disposizioni 2013 per l’accreditamento, tanto voluto da Crocetta, Monterosso, Scilabra e Corsello? Richiamiamo di seguito il testo: “esistenza di liti pendenti e/o contenziosi con l’amministrazione”.

Un punto che aveva fatto imbufalire gli enti formativi e che era stato oggetto di confronto aspro tra amministrazione regionale e associazioni degli enti formativi che ne avevano chiesto la cancellazione del punto conteso dalle Disposizioni per l’accreditamento, senza esito.

IL Governo regionale e la squadra di tecnici ed esperti al seguito dell’assessore Scilabra e della dottoressa Corsello si sono mostrati dei veri e propri dilettanti allo sbaraglio. La decisione dei magistrati amministrativi era nell’aria, si è posto fine al tentativo di negare il diritto costituzionalmente garantito di difesa da parte del cittadino. La strategia di Crocetta & C. di distruggere gli enti formativi, gettando nel precariato a vita i lavoratori del settore ha subito una brusca frenata. Quello della lettera i) dell’articolo 11 delle Disposizioni per l’accreditamento era uno dei tasselli innestati nel percorso illegittimo dall’esecutivo per delegittimare il settore e chiuderlo definitivamente.

Dopo la sospensiva del Tar di Palermo il Governo regionale faccia bene i propri conti e provi a dare una sterzata se non vuole planare verso l’oblio. In arrivo c’è un’ulteriore udienza fissata per il 20 dicembre sempre al Tar di Palermo, sempre sull’accreditamento che potrebbe mettere fine al maldestro tentativo dei dilettanti allo sbaraglio di chiudere il sistema formativo regionale attraverso le nuove regole dell’accreditamento.

In buona sostanza la magistratura amministrativa, ha restituito agli enti formativi, intanto, il diritto costituzionale alla difesa che il Governo della legalità di Rosario Crocetta aveva negato.

Giuseppe Messina

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