Formazione/ Fse in Sicilia: la recita a soggetto

Ci risiamo! Nel commentare la notizia relativa al lavoro del Comitato di Sorveglianza sullo stato di attuazione del Piano operativo (Po) Fondo sociale europeo (Fse) Sicilia 2007/2013, riunitosi ieri a Palazzo d’Orleans in seduta plenaria, ci si imbatte in diverse, se non addirittura contrapposte, dichiarazioni rese dai alcuni protagonisti sull’andamento dei lavori e sui risultati raggiunti.

Così il settore della Formazione professionale ripiomba nella confusione per via di numeri, scenari, risultati presentati in maniera diversa da soggetti presenti e seduti intorno allo stesso tavolo istituzionale. Davvero pazzesco! Quante sono le verità?

Alla seduta plenaria del Comitato di Sorveglianza hanno partecipato decine di soggetti a vario titolo rappresentanti delle istituzioni, dei settori dell’economia e del sindacato, per cui trovare riscontri sull’accaduto è, questa volta, esercizio facile.

Volendo divagare per un momento, senza alcuna pretesa di descrivere la realtà o, peggio ancora, esprimere giudizi che non ci appartengono, proviamo “a giocare” con un accostamento ironico. Il settore della Formazione professionale siciliano sembrerebbe assumere contorni sempre più simili al personaggio pirandelliano del romanzo “Uno nessuno e centomila”, Vitangelo Moscarda.

Nel relativismo conoscitivo, Luigi Pirandello ‘disegna’ il prototipo di uomo: ognuno ha la sua verità, che nasce dal suo modo soggettivo di vedere le cose. Ciascuno fa riferimento alla realtà come gli appare, mentre non può sapere come sia per gli altri.

Senza scomodare la concezione vitalistica del mondo che porta al concetto di frantumazione dell’io, caratterizzante il pensiero filosofico di Pirandello, qualcosa, nel racconto della giornata di ieri a Palazzo D’Orleans, desunto dalla lettura di qualche articolo sulla stampa online, non appare convincere pienamente.

Il riferimento è, come dicevamo, agli esiti del Comitato di Sorveglianza sullo stato di attuazione del Piano operativo Fse Sicilia 2007/2013. Tralasciando l’accostamento con la poetica romanzesca di Luigi Pirandello – che nessun riferimento attuale ha con fatti e personaggi del mondo della formazione professionale – il richiamo allo scrittore agrigentino, premio Nobel per la letteratura del 1934, paradossalmente aiuta a tentare di delineare possibili confini rispetto ai commenti su quanto accaduto.

Torniamo al racconto relativo all’operato del Comitato di Sorveglianza. Secondo il Governo regionale, l’incontro con i responsabili della Commissione europea ha sancito la regolarità nella gestione delle risorse del Fondo sociale europeo ad oggi. Precisiamo che sulla gestione del Piano operativo le responsabilità politico-amministrative appartengono più al precedente Governo guidato da Raffaelle Lombardo e a quello di Salvatore Cuffaro che all’attuale. Richiamiamo, in merito, la dichiarazione dell’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Nelli Scilabra, ripresa dal giornale online www.livesicilia.it.

Il giovane assessore ha espresso il giudizio positivo rispetto alle verifiche del Comitato di Sorveglianza sullo stato di attuazione del Fondo sociale europeo dichiarando: “Abbiamo rispettato gli impegni assunti sull’attuazione del Programma Operativo Fse 2007/2013 e non corriamo rischi di disimpegno automatico delle risorse comunitarie. Abbiamo, in questi mesi, recuperato i ritardi accumulati nel passato – aggiunge l’assessore – attivando al contempo radicali cambiamenti soprattutto nel settore della formazione professionale con la condivisione delle parti sociali. Sono stati assunti impegni di spesa per 1.591.805.060, corrispondenti al 98 per cento della dotazione finanziaria complessiva del Programma che è pari a 1.632.308.298, e una spesa certificata pari a 667 euro, corrispondente al 41 per cento sempre della dotazione del programma”.

Orbene, a noi – e non soltanto a noi, – risulterebbe una verità diversa. Per dirla in una battuta, con i decreti di impegno non si certifica alcuna spesa comunitaria. E se non si certifica la spesa comunitaria il rischio di disimpegno delle risorse è sempre dietro l’angolo. E comunque difficilmente si raggiungono gli obiettivi comunitari. L’assessore Scilabra ha fornito, per la verità, il dato relativo alle somme impegnate dall’amministrazione regionale che risulta essere assolutamente corretto. Poco, invece, la stessa ha detto sull’andamento della spesa effettuata, e quindi della massa finanziaria “certificata”.

Nicolas Gibert-Morin, Capo Unità Responsabile dell’attuazione del Fse in Italia, e rappresentante della Commissione UE, ha effettuato un’analisi impietosa sullo stato di attuazione del Piano operativo. Dati alla mano, come confermato anche dalla Cgil Sicilia, presente al citato Comitato, “la spesa certificata al 31 maggio, cioè dopo cinque anni di programmazione, si attesterebbe a soli 450 milioni di euro circa sul totale di 1,6 miliardi di dotazione complessiva della programmazione 2007/2013”.

La rilevante crescita in termini di capacità di impegno e di spesa, non è, di certo, il frutto di un’azione in contro tendenza dell’attuale Governo regionale, né dell’accelerazione con atti politico-amministrativi vincolanti della Scilabra, ma il risultato promanato dall’Avviso 20/2011. Considerazione chiaramente richiamata nel comunicato stampa pubblicato dalla Cgil Sicilia sul proprio sito istituzionale, www.cgilsicilia.it.

Stupisce, inoltre, quanto dichiarato, nel richiamato giornale online, dal rappresentante della Commissione europea che riportiamo di seguito. “Condivido quanto dichiarato dall’assessore Scilabra in merito all’attuazione del Programma Operativo FSE 2007 2013 – dichiara Nicolas Gibert-Morin, Capo Unità Responsabile dell’attuazione del FSE in Italia e rappresentante della Commissione UE – e auspico che l’assessore prosegua sulla strada delle riforme già avviate in questi primi mesi del suo mandato che consentano alla Sicilia di raggiungere, finalmente, un cambiamento vero e radicale a favore dello sviluppo del territorio e dei siciliani”.

Stupisce perché è la stessa Cgil Sicilia a smentire il contenuto della dichiarazione.

Le cose pare siano andate diversamente. Riportiamo la dichiarazione del rappresentante del sindacato che ha partecipato ai lavori del Comitato in rappresentanza dei sindacati confederali.

“Da parte dei rappresentanti dell’Ue – riferisce Giusto Scozzaro – è venuta una netta critica rispetto alla capacità di spesa della Regione su obiettivi importanti come il mercato del lavoro e la Formazione professionale. Critica attribuita alla non adeguata azione dell’amministrazione che, secondo l’Ue, precisa il segretario della Flc Cgil, non può essere sostituita con l’assistenza tecnica”.

“Per recuperare – conclude Scozzaro – la Regione dovrebbe accelerare notevolmente, spendendo i residui 1,2 miliardi (la programmazione scade a fine anno ma si può certificare spesa fino a metà del 2015), cercando di centrare gli obiettivi del programma”.

E ancora, sul Piano giovani emergerebbe l’ennesima incongruenza. L’assessore Scilabra ha dichiarato: “Il nostro prossimo obiettivo è la piena attuazione del Piano Giovani che mira a rafforzare l’occupazione dei giovani siciliani con un investimento pari a 452 milioni di euro, una misura concreta che rappresenta il primo grande atto del nostro Governo per il futuro delle nuove generazione.”

Su questo versante non sono mancate le critiche di Nicolas Gibert-Morin sui ritardi accumulati nell’attuazione di una misura considerata emergenziale, qual è il Piano giovani. Ritardi non giustificabili che scontano una mancanza di continuità nell’azione amministrativa. Il rappresentante dell’Unione Europea pare abbia rimarcato come, la Regione, abbia sostituito, nel corso del periodo di attuazione, qualcosa come sei dirigenti generali, aspetto che, nella gestione del più grosso Piano operativo d’Europa in termini di dotazione finanziaria, non è certo ammissibile.

A rilevare l’inammissibile ritardo di un anno nell’avvio delle azioni previste dal Piano giovani anche la Cgil, che rincara la dose con la dichiarazione, riportata dal richiamato comunicato stampa, del segretario generale in Sicilia. “Non si può pensare di gestire la programmazione europea senza un’adeguata ‘macchina’ amministrativa e senza avere chiarezza sugli obiettivi che si intendono raggiungere, che per quanto riguarda sia il Fse appaiono in questo momento nebulosi”.

Sul Piano giovani la Cgil ha condiviso le critiche mosse da Morin. Di seguito la posizione tratta dal sito del sindacato. “Quanto al Piano giovani “condividiamo pienamente, hanno affermato Pagliaro e Scozzaro, le critiche mosse alla Regione. È inconcepibile- sottolineano- che mentre l’Ue si attrezza con politiche per il rilancio dell’occupazione giovanile, la Regione tenga non spese ingenti risorse destinate agli interventi per i giovani e che si sia accumulato tanti ritardo su un’azione che un anno fa veniva proposta con carattere di emergenza”.

Dall’analisi dei fatti emerge un dato chiaro e allarmante, seppur le risorse del Fse siano impegnate al 98 per cento, la spesa comunitaria di fatto è ferma. Uno stallo che la Sicilia non può più permettersi. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, prenda atto dello stato di cose ed attivi gli strumenti necessari per la concreta accelerazione della spesa, creando i presupposti essenziali per archiviare inutili rappresentazioni di una realtà che non c’è, promanate da rappresentanti del suo Governo.

 


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