Formazione, ecco la nuova versione della ‘riforma’ (o quasi) da dare in ‘pasto’ all’Ars per salvare l’assessore Scilabra

OVVIAMENTE SONO SOLO CHIACCHIERE. L’UNDICESIMA O DODICESIMA ‘BOZZA’ DOVREBBE SERVIRE PER CONVINCERE LA MAGGIORANZA DEI DEPUTATI DI SALA D’ERCOLE A NON VOTARE LA CENSURA PER LA BELLA NELLI. PIU’ CHE VOTO DI SCAMBIO, VOTO DI “SARVAMENTO ‘I VITA POLITICA”

E’ arrivato in Giunta per l’undicesima o dodicesima volta – ormai abbiamo perso il conto – volta il disegno di legge dell’accoppiata Rosario Crocetta-Nelli Scilabra che dovrebbe riformare la Formazione professionale siciliana.  Sarà la volta buona o l’ennesimo annuncio-bluff?

L’unica cosa certa è che tutte queste versioni della riforma di questo settore non si sono mai materializzare in Assemblea regione siciliana.

Tanti annunci, proclami di azzeramento degli enti, di apertura ad altri soggetti come università, scuole, imprese e la nascita di un secondo elenco di operatori aperto ai neolaureati e ai docenti precari: ebbene, tutto questo ambaradan non può che significare solamente una cosa: avanti tutta, c’è spazio per tutti con nuove assunzioni. Insomma, nuovo esercito di precari.

Quale migliore occasione per fare quadrato politico su un tema così ghiotto per chi vuol guardare alla propria sopravvivenza politica, alla faccia dei siciliani e della Sicilia?

Questa volta, però – così almeno si sussurra – sembra che il Governo regionale voglia pigiare sull’acceleratore. E’ evidente che le due mozioni di censura con invito a dimettersi all’indirizzo dell’assessore alla Formazione professionale, Nelli Scilabra (la prima presentata dal gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle, la seconda dai partiti e liste del centrodestra, ovvero Forza Italia, Nuovo centrodestra, Grande Sud/Pid e Lista Musumeci) hanno messo il ‘pepe’ nel sedere del Governo.

Il presidente Crocetta, che ormai, a Sala d’Ercole, con il passaggio all’opposizione dei nove parlamentari ‘cuperliani’ del PD, non ha più agibilità politica e parlamentare, teme che questa volta la prediletta ‘Nellina’ venga ‘inchiummata’. Da qui – si racconta – l’ennesima versione della riforma della Formazione che, questa volta – dopo due anni – potrebbe essere inviata ‘addirittura’ all’Ars…

Il nuovo disegno di legge garantirebbe tutti i lavoratori iscritti all’Albo. Dal quale enti, scuole, università ed imprese dovranno attingere prioritariamente al bisogno. E per far questo cambierà ancora il sistema di accreditamento, già oggetto di fortissime polemiche nella prima versione targata Rosario Crocetta, Anna Rosa Corsello e Nelli Scilabra.

E’ chiaro che, fino ad ora, sono solo le chiacchiere di un presidente della Regione che teme che la censura all’assessore Scilabra venga approvata.

Ricordiamo, a chi l’avesse dimenticato – e a chi va ancora dietro all’accoppiata Crocetta-Scilabra – che sul tema ostico della garanzia e salvaguardia dei livelli occupazionali del settore, previsti dalla legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 e dalla legge regionale n.25 del 1 settembre 1993, il governatore della Sicilia, fino ad oggi, non ne ha azzeccata una, disattendendo sistematicamente l’impianto normativo.

Peccato, però, che contestualmente il Governo regionale apra alle nuove assunzioni, abbattendo il muro dei divieti e delle regole. E’ la solita storia: nuove assunzioni per ‘produrre’ non buona formazione, ma voti. 

Non è da escludere che il testo di legge preveda articoli abrogativi proprio delle leggi regionali n.24/76 e 25/93, che garantiscono ancora ad oggi il tempo indeterminato al personale della formazione professionale, almeno sulla carta.

Del resto, i 4000 licenziati dal sistema formativo attuale ne sono la più eclatante riprova.

Il testo del disegno di legge di riforma della Formazione professionale – stando sempre alle chiacchiere e non a documenti ufficiali – prevede l’affiancamento di un nuovo elenco di neolaureati e docenti precari.

Un modo per cercare consenso in questa fase politica delicatissima per il futuro del suo Governo? Sembrerebbe proprio di sì. Il Governo servirebbe sul piatto d’argento, oggi e non domani, a tanti politici sensibili a ‘certi’ argomenti uno strumento per tentare di piazzare parenti e amici con in cambio il sostegno a un esecutivo sempre più traballante.

Poi c’è la storia dei voucher. Lo sa il governatore della legalità e dell’antimafia che in Sicilia precedenti esperienze di corsi organizzati con l’utilizzo dei voucher hanno favorito, in certi ambienti e territori, un mercato parallelo di compravendita di allievi e della consequenziale dotazione finanziaria?

Altro che lotta alla mafia e alla criminalità! Altro che tutela dei lavoratori!

I corsi finanziati con il sistema del voucher prevedono l’erogazione del finanziamento all’ente, scuola, università o impresa che ha realizzato il percorso formativo, ex post, cioè alla fine del progetto.

Quindi, ne deduciamo che è precisa volontà del presidente della Regione far lavorare gli operatori iscritti all’Albo, anzi agli Albi, senza soldi. Almeno fino a quando non sarà raggiunto l’obiettivo e si saranno completate le attività.

Con questo metodo il Governo non ‘caccerà’ alcun euro come anticipazione e rinvierà il movimento finanziario alla fine delle attività finanziate con il voucher. Domanda: e nei mesi in cui il personale lavorerà come mangerà? Farà la spesa con i voucher?

Davvero una coerente e grande riforma. Altro che pagamento ogni mese degli stipendi! Del resto, questi due anni sono trascorsi senza pagare le spettanze ai lavoratori, in perfetta sintonia con l’attuale atteggiamento sulla scrittura delle nuove regole del settore.

La verità è che il presidente Crocetta e la fidata Nellina di salvare gli 8 mila lavoratori della formazione non vogliono sapere. Il loro sogno, diciamolo, è sbarazzarsene per aprire a nuove assunzioni. 

Volendoci pensare, questa ‘riforma’ potrebbe essere una bellòa merce di scambio in Aula. Dove il Governo, come già sottolineato, non ha maggioranza. E dove si profila la censura per la bella Nelli (anche se una parte del Nuovo centrodestra sembra già sulla strada di ‘rifardiarsela’: gente seria…).

Siamo proprio curiosi di leggere questo progetto di riforma e, soprattutto, di vedere come va a  finire in Aula alla bella Nelli. 


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