Formazione: Cefop, possibile reintegro dei licenziati

Si apre uno spiraglio per i 347 lavoratori licenziati dal Cefop? Sembrerebbe proprio di sì. Dopo una giornata fitta di incontri a Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione, pare si sia arrivati a una soluzione. Secondo indiscrezioni, sembrerebbe che il Governo regionale abbia reperito risorse finanziarie per rimettere in servizio il personale licenziato di questo Ente.

L’avrebbero annunciato l’assessore regionale al Lavoro, Ester Bonafede, e l’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, che avrebbero presieduto l’incontro con la delegazione dei lavoratori licenziati dal Cefop.

Le risorse, pari a circa 15 milioni di euro, verrebbero attinte dai fondi comunitari. Per ritornare a lavorare i licenziati dovrebbero essere richiamati dai commissari straordinari, i quali sono stati convocati nel pomeriggio proprio nella sede del Governo. I lavoratori interessati dovrebbero essere utilizzati in 27 corsi di formazione nell’ambito delle politiche attive. Si tratterebbe di attività corsuale destinata ai cassintegrati da realizzarsi in quattro mesi.

Si tratterebbe, quindi, di una soluzione tampone che permetterebbe, nel frattempo, un ulteriore approfondimento con le parti sociali per addivenire alla soluzione definitiva per il recupero dei 347 licenziati senza disperdere la “via maestra” che passerebbe per il mantenimento dell’attività del Cefop nel suo complesso.

Come abbiamo già riportato in un precedente nostro articolo, il mantenimento delle attività passerebbe anche dall’intervento del Governo regionale finalizzato alla modifica del criterio delle penalità previsto dall’Avviso 20/2011. Ciò consentirebbe di superare l’ostacolo dell’impossibilità di utilizzare i docenti per via della non rispondenza tra le professionalità richieste dai progetti finanziati e quelle acquisite da detto personale. Allarme già lanciato nei giorni scorsi dai commissari straordinari.

Nell’incontro del 13 febbraio scorso tra le organizzazioni sindacali e il management del Cefop alla presenza della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale ad interim del dipartimento Formazione professionale, alcune possibili soluzioni erano già state discusse. A confermare l’intento del Governo di trovare una soluzione al reimpiego dei 347 lavoratori licenziati, il responsabile regionale del settore formazione professionale della Uil Scuola, Giuseppe Raimondi, ha voluto dire la sua al nostro giornale in merito alla vicenda.

“Sin da quando abbiamo richiesto il tavolo tecnico all’assessore Scilabra – dice – eravamo d’accordo sulla soluzione tampone prospettandone una definitiva attraverso il Piano di azione-coesione, da attuare con un percorso di riqualificazione e ricollocazione certa del personale all’interno del sistema formativo. In mancanza di una soluzione così pensata, l’operazione da un lato sarebbe una truffa e dall’altro una presa in giro per i lavoratori. Ed è ovvio che non pensiamo solo ai licenziati del Cefop, ma anche a quelli dell’Anfe, dell’Aram, dell’Ancol e di tutti coloro che ad oggi risultano raggiunti da lettera di recesso”.

“Serve chiarezza sull’intera partita con il Governo regionale – precisa Raimondi – al quale abbiamo già nei giorni chiesto un incontro a mezzo lettera finalizzato a risolvere le questioni sollevate dai commissari straordinari del Cefop al fine di mantenere l’attività finanziata. Non avrebbe alcun senso recuperare i lavoratori licenziati se poi l’Ente si dovesse avviare al fallimento”.

 


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