Anche il segretario generale della uil sicilian a frena sulla 'macelleria sociale' lasciata in eredita dall'ormai vecchia giunta. E chiede al nuovo assessore, mariella lo bello, di fare il punto della situazione con i sindacati
Formazione, Barone: “Se si avvia la terza annualità 4 mila lavoratori perderebbero il posto
ANCHE IL SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL SICILIAN A FRENA SULLA ‘MACELLERIA SOCIALE’ LASCIATA IN EREDITA DALL’ORMAI VECCHIA GIUNTA. E CHIEDE AL NUOVO ASSESSORE, MARIELLA LO BELLO, DI FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE CON I SINDACATI
Malgrado gli annunci trionfalistici della precedente Giunta regionale, la situazione della Formazione professionale in Sicilia non è mai stata così grave.
A sostenerlo è Claudio Barone, segretario generale Uil Sicilia, intervenendo sul dibattito intorno allazione fallimentare del Governo regionale ed in particolare dellex assessore Nelli Scilabra che ha provocato in poco meno di due anni povertà e disoccupazione in un settore ormai disastrato.
In una nota diffusa sul sito istituzionale, Barone dice che se si avviasse la corsualità, così come aveva previsto lex assessore Scilabra, avremmo più di 4 mila lavoratori, per lo più di enti disacredditati, che perderebbero il posto. Mentre gli enti virtuosi potrebbero procedere a nuove assunzioni, di fatto senza la garanzia che i licenziati vengano assorbiti.
Altro che risparmio, quindi – commenta il segretario generale della Uil siciliana -. La macelleria sociale servirebbe solo ad aumentare il bacino dei lavoratori della Formazione.
Al nuovo Governo Crocetta – aggiunge – chiediamo, prima di procedere con il piano della Scilabra, di valutarne le conseguenze al fine di tutelare tutti i lavoratori del settore.
Per fare questo occorre prima di tutto garantire la disponibilità degli ammortizzatori sociali per i quali non è ancora chiaro se si siano state effettivamente recuperate le risorse e se queste siano utilizzabili chiarisce Barone – e bisogna prevedere anche una clausola sociale che vincoli chi deve assumere ad attingere effettivamente dal bacino dei licenziati.
“Va chiarito quale ruolo si vuole attribuire al Ciapi – dice sempre io sindacalista della Uil – e come mettere lEnte in condizione di svolgere le missioni: la prima, già affidata, è la gestione dei 1.800 operatori degli Sportelli multifunzionali.
La seconda missione riguarderebbe la creazione di unAgenzia per quei lavoratori in esubero dagli Interventi formativi e per i quali si dovrebbe prevedere un piano di riqualificazione – aggiunge Barone -. I prepensionamenti non possono essere spacciati come una panacea, perché anagraficamente possono interessare poche centinai di lavoratori e comunque non sono applicabili ai licenziati. Vanno comunque approntati, perché bisogna ridurre il bacino della Formazione, a patto che non scattino nuove assunzioni.
“La Uil è pronta a indire, con altre sigle sindacali – si legge sempre nella citata nota – assemblee provinciali con i lavoratori del settore che oggi vivono una condizione di estrema incertezza e di sfiducia nel futuro. E necessario rilanciare una serie di iniziative forti affinché la nuova Giunta dia risposte immediate e coerenti”.
I nuovi assessori, in particolare quelli al Lavoro e alla Formazione – conclude Barone – devono avere chiaro che i tempi lunghi potrebbero peggiorare la situazione in modo irreversibile. Concordando gli interventi con le organizzazioni sindacali si può ancora oggi salvare i lavoratori.