Formazione, all’Ecap di Trapani va in scena l’eccellenza

Negli ultimi giorni la formazione professionale è stata accostata a certa cronaca giudiziaria facendo emergere una parte negativa della gestione del settore. La formazione professionale siciliana, però, non è solamente questo, ma è ben altro. Esiste una realtà formativa fatta di successi ed esempi concreti di “buona formazione”, frutto del lavoro serio e meticoloso di diversissimi Enti formativi radicati sul territorio e operanti in Sicilia con un approccio di altissima qualità professionale.

E’ il caso dell’Ecap di Trapani che si è distinta per avere realizzato un percorso didattico d’eccellenza nell’ambito dell’attività formativa finanziate con le risorse comunitarie del Fondo sociale europeo (Fse) di cui all’Avviso 20/2011. Attraverso una convenzione sottoscritta con il Museo interdisciplinare regionale, “Agostino Pepoli”, di Trapani, gli allievi del corso di formazione per “Tecnico dei servizi museali e culturali”, sono stati protagonisti della realizzazione di un innovativo progetto durante la fase dello stage (tirocinio formativo presso il museo Pepoli: foto a sinistra tratta da comune.trapani.ti)).

Si tratta di un esempio positivo di come l’innovazione tecnologica, applicata da giovani frequentanti un percorso formativo, possa aiutare alla fruizione di un museo regionale amplificando il target di visitatori.

Di quale innovazione si tratta? L’applicazione realizzata al Museo “Pepoli” di Trapani è stata quella del “QR Code”. Il Quick Response Code (codice a risposta rapida) è un codice a barra bidimensionale che consente di immagazzinare dati testuali sotto forma di immagine e può contenere informazioni di qualsiasi tipo, come schede descrittive o immagini di opere d’arte.

Una tecnologia di codifica ed elaborazione dati sperimentata concretamente sul campo, come dicevamo, nell’ambito della formazione indirizzata ai giovani (Forgio) attraverso il percorso didattico per la figura di “Tecnico dei servizi museali e culturali”, codice Progetto n. 2007.IT.051.PO.003/II/D/F/9.2.1/0646.

La tecnologia di codifica a risposta rapida, in buona sostanza, offre ai visitatori un’originale esperienza di visita al museo e alla mostra delle opera d’arte in corallo.

Un esempio di fruizione qualificante per i beni culturali siciliani offerta al visitatore che ha l’opportunità di conoscere le straordinarie opere con visualizzazioni interattive attraverso la rotazione a 360 gradi.

Il funzionamento del QR Code è semplice. Il visitatore che accede al Museo troverà nelle vetrine espositive apposite targhe didascaliche con il QR Code. Interagendo sul proprio cellulare o tablet e inquadrando il codice, sarà possibile accedere a dettagliate schede di approfondimento e ottenere informazioni aggiuntive sulle opere d’arte in corallo, oggetto della mostra.

Inoltre, le elaborazioni informatiche di fotogrammi ottenuti da diverse angolazioni consentono di ruotare gli oggetti e offrono la visione dettagliata (zoom avanti o indietro) di particolari spesso non visibili nelle esposizioni tradizionali. Tutto ciò è possibile grazie alla fotocamera o alla connessione internet di cui deve essere dotato lo smartphone o il tablet. Sarà possibile, così, interpretare attraverso il cellulare il QR Code, preinstallando un apposito software che decifrerà le informazioni contenute, le quali potranno essere anche memorizzate.

Un’iniziativa brillante dal punto di vista didattico che costituisce un indubbio valore aggiunto per il museo Pepoli e per la sua fruibilità. Una maniera geniale per avvicinare le giovani generazioni alla cultura attraverso l’ausilio di uno strumento tecnologico ampiamente utilizzato dai giovanissimi.

L’Ecap di Trapani può essere annoverato sicuramente tra gli enti formativi d’eccellenza operanti in Sicilia. Il risultato raggiunto sul territorio trapanese, attraverso l’attività formativa, costituisce un vanto per docenti e personale tecnico-amministrativo dell’Ecap che ha operato in questa ennesima scommessa didattica. Esempio di come la formazione può essere d’eccellenza.

Veniamo in sintesi alla figura in uscita formata dall’Ecap, conosciamone le caratteristiche.

Si tratta di una figura professionale che ha seguito un percorso didattico di complessive 900 ore (450 teoria, 180 pratica, 270 stage) di specializzazione al servizio delle imprese che operano nel settore dei servizi museali e culturali. Un progetto formativo, quello di “Tecnico dei servizi museali e culturali”, con l’obiettivo di valorizzare il potenziale educativo e didattico dei musei anche attraverso la creazione e distribuzione di oggetti ispirati al patrimonio artistico, al merchandising museale e alla realizzazione di mostre ed eventi museali.

Una figura, insomma, con capacità di operare per mezzo di competenze di marketing strategico e strumenti di comunicazione indispensabili per una efficace sinergia con gli attori operanti nella rete museale e nell’organizzazione e gestione degli eventi sul territorio. Una delle tante scommesse vinte dall’Ecap di Trapani.

Auspichiamo che l’assessore regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, Nelli Scilabra, e il suo staff di esperti, venga a conoscenza di questa come di tantissime altre esperienze di eccellenza per meglio individuare le opportune figure professionali da formare.

Non ci convince, lo abbiamo ribadito più volte, la scelta effettuata dall’amministrazione regionale di scartare alcuni settori per indicarne degli altri. Sarebbe opportuno verificare tutte quelle esperienze didattiche positive che hanno radicato sul territorio l’offerta formativa e l’occupazione per incrociarle con le nuove indicazioni provenienti da studi specialistici come quelli effettuati da Censis e Unioncamere. La Scilabra lo farà? Vedremo.

 


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