Suscita interesse e curiosità la proposta di riforma formulata dall’associazione degli enti formativi Forma Sicilia che abbiamo pubblicato qualche giorno fa. Un confronto aperto sul riordino del sistema formativo strangolato da ritardi, mancati pagamenti, controlli, indagini, trasferimenti e immobilismo.
A dire la sua, è l’Unione lavoratori liberi (Ull), libera associazione di lavoratori che mira a sensibilizzare, pungolare l’azione, per certi versi asfittica e lontana dalle richieste della base, delle organizzazioni sindacali tradizionali. Al coordinatore del movimento, Alessandro Lazzano, abbiamo chiesto un giudizio sulla proposta di Forma Sicilia.
“Abbiamo letto con attenzione e con rispetto la proposta formulata da Forma Sicilia attraverso il suo presidente pro tempore dottor Paolo Genco e riconosciamo elementi di convergenza seppur la nostra è una posizione che parte da un’idea chiara”.
Quale?
“La proposta dei lavoratori aderenti al nostro movimento è quella di una Agenzia Unica del Servizio e del Personale”.
Cosa intende con Agenzia unica? Forse che il personale possa essere regionalizzato?
“No, assolutamente no. Il personale resterebbe nell’alveo del contratto privatistico. La nostra idea mira a salvaguardare i lavoratori e ottenere risparmi per l’amministrazione regionale. Dato che il sistema della Formazione Professionale non riesce a funzionare, chiediamo che l’amministrazione regionale gestisca in proprio il settore formativo attraverso una Agenzia pubblica, ovvero ad ampia prevalenza pubblica. Ciò è confortato anche dal notevole risparmio che cagionerebbe questa scelta di voler gestire la Formazione Professionale in proprio e presso strutture pubbliche, come le istituzioni scolastiche, le università degli studi, le strutture comunali e provinciali, i centri per l’impiego, i servizi uffici provinciali del lavoro. Il risparmio ammonterebbe a circa cento milioni di euro”.
Per voi riforma significa solo la creazione di una Agenzia unica?
“Certo che no. Diverse le idee. Chiediamo, per esempio, al Governo regionale un intervento obbligatorio da fare subito, secondo la legge vigente, che riguarda l’aggiornamento dell’Albo unico del personale della Formazione Professionale, ex art. 14 della legge regionale n. 24 del 6 marzo 1976. Albo che chiediamo venga gestito in modalità telematica, visionabile ed aggiornabile, dal personale assunto con contratto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008 e da tutte le Agenzie Formative che devono attingere il personale per attività finanziate inerenti al sistema della Formazione Professionale”.
Lazzano, cosa condivide della proposta di Forma Sicilia?
“La riteniamo equilibrata, una buona base di partenza per un confronto costruttivo. Siamo convinti che la proposta avanzata dal presidente di Forma Sicilia, Paolo Genco, di racchiudere in Poli formativi gli Enti gestori della formazione professionale sia di tutto rispetto. La condividiamo perché l’idea dei Poli formativi, che dovrebbero pianificare su base provinciale i corsi di formazione in funzione della effettiva domanda degli allievi e del mercato del lavoro territoriale, potrebbe realmente funzionare anche per non duplicare corsi identici. Una proposta che mirerebbe ad una più variegata e strutturata scelta di professionalizzazione e di specializzazione. Inoltre la possibilità dell’istituzione di una tesoreria per il pagamento diretto del personale e degli allievi potrebbe far risparmiare tempo e passaggi di denaro per il trasferimento degli emolumenti a questi soggetti distinti dalla mera gestione degli enti di formazione. Riteniamo che quella di Forma Sicilia pur non essendo la proposta risolutiva per sradicare diverse criticità così come la prospettiamo noi lavoratori, che ogni giorno ci spostiamo anticipando somme per raggiungere i posti di lavoro e con anche dodici mensilità mancanti di stipendio, rappresenta però un buon inizio. Una maniera intelligente e concreta di provare a ragionare per risolvere insieme i problemi del settore formativo”.
Avete qualche proposta da lanciare al Governo regionale?
“Sì, invitiamo il Governo regionale a sbloccare immediatamente il pagamento dell’integrazione della Cassa integrazione guadagni in deroga relativo all’anno 2012. Somme ad oggi non ancora percepite dai lavoratori. La situazione finanziaria dei lavoratori è drammatica. Da mesi non percepiamo alcuna retribuzione, eppure a nostre spese o con denaro avuto in prestito da genitori, parenti e amici, ci rechiamo al lavoro. Ciò comporterebbe un sicuro sollievo per le tasche dei lavoratori”.
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