Forestali: protestano i lavoratori davanti gli Ispettorati ripartimentali di Enna e Caltanissetta

IL GOVERNO BRANCOLA NEL BUIO, ANZI NEL FUOCO. MENTRE IL FUOCO BRUCIA LA SICILIA A CAUSA DELLE ELEVATE TEMPERATURE E SI ALZANO DA ROMA I CANADAIR, GLI ADDETTI ALLO SPEGNIMENTO DEGLI INCENDI RESTANO A BRACCIA INCROCIATE. ARRIVA ANCHE L’ENNESIMO ALLARME DELLA PROTEZIONE CIVILE. SULLO SFONDO, L’INFRAZIONE COMUNITARIA. A PAGARE, EVENTUALMENTE, SARA’ ‘PANTALONE’…

Protestano stamattina i lavoratori del servizio antincendio boschivo della provincia di Enna davanti l’Ispettorato ripartimentale delle Foreste. Una parte dei lavoratori autonomamente ha già bloccato alcune vie nevralgiche per il traffico della capoluogo ennese.

Sono in 680 unità, tra torrettisti, autobottisti e addetti spegnimento e prevenzione incendi (Aspi) che chiedono l’immediato avvio al lavoro sia per i centocinquantunisti che per i centunisti.

“Da quanto appreso – dichiara Franco Arena, segretario regionale Ugl Agricoli, Forestali e Pesca – i ritardi sarebbero causati dalla lentezza delle visite mediche. Eppure come sindacato più volte avevamo denunciato tale situazione – prosegue il dirigente sindacale – che non trova sbocchi perché l’Azienda sanitaria provinciale (Asp) si è rifiutata di sottoporre a visita i forestali e quindi l’azienda sta procedendo a dare incarico a società private con ulteriori ritardi nelle procedure”.

“Da indiscrezioni assunte – aggiunge Arena – pare che le perizie dei decreti approvati dagli uffici dell’Azienda foreste demaniali e trasmessi questa mattina alla Ragioneria centrale presso l’assessorato regionale alle Risorse agricole potrebbero coprire solamente quattordici giornate lavorative. Una parte delle risorse, infatti – sottolinea il segretario regionale di Ugl Forestali – va a coprire i costi relativi all’acquisto dei dispositivi di sicurezza individuali (dpi), all’assicurazione e revisione dei mezzi, al carburante, etc…”.

Si registrano proteste anche in altre province. A Caltanissetta, da stamane, gli addetti incendio boschivo protestano davanti la sede dell’Azienda foreste demaniali nissena. E meno male che c’è il Canadair che spegne gli incendi che ovviamente con le elevate temperature non mancano nell’Isola. Per l’utilizzo dei mezzi aerei i soldi si sono trovati subito. Per le attività di prevenzione, invece ‘no’!

Non è azzardato sostenere, quindi, che il Governo del presidente Rosario Crocetta ha volutamente scelto la convenzione molto onerosa per l’utilizzo dei mezzi aerei anzichè programmare per tempo le attività di prevenzione avviando al lavoro il personale forestale delle fasce di garanzia occupazionale. Forse è più facile così? Il tutto mentre la Protezione civile, lancia un altro allarme, come vi raccontiamo qui.

Di avviare al lavoro i forestali dell’antincendio boschivo ancora non se ne parla. Il Governo regionale ha più volte annunciato una data di avvio degli Addetti incendio boschivo (Aib) che sistematicamente è saltata. Nel silenzio generale i siciliani debbono ancora sopportare l’approssimazione con la quale si muove l’Amministrazione regionale nell’organizzare, o per meglio dire tentare di organizzare, il lavoro e garantire il servizio.

Il sistema di protezione dei boschi in Sicilia non è mai stato a rischio come quest’anno, messo a dura prova a causa dell’incapacità del Governo Crocetta di avviare al lavoro le squadre antincendio. E siamo al 23 giugno ed è scandaloso che non si registri la ‘levata di scudi’ di politica ed istituzioni operanti sul territorio a difesa dei boschi e dell’ambiente.

Il Governo Crocetta è forse alla ricerca di un primato? Quello di far pagare alla Sicilia i danni provocati dall’incapacità di organizzare il piano protezione boschi che ha comportato l’inutilizzo ad oggi degli addetti incendio boschivo?

In un articolo di qualche giorno fa abbiamo già anticipato che il Servizio antincendio nei boschi siciliani sarebbe partito il prossimo 7 luglio. Sembrava una provocazione, un modo per mostrarsi contrapposti all’esecutivo regionale, ed invece è l’amara constatazione di una inadeguatezza preoccupante e pericolosa.

A rischio, da un lato, l’incolumità dei siciliani e, dall’altro, il possibile avvio della procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea. E la cosa è quanto meno strana, perché, stando alle prescrizioni dell’Unione europea, il servizio antincendio boschivo avrebbe dovuto essere operativo già dal 15 giugno.

 


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