Forestali: il Governo Crocetta ‘babbia’ e la Sicilia brucia

QUALCUNO SCHERZA COL FUOCO. PROCEDURE DI AVVIO DEL SERVIZIO ANTINCENDIO BOSCHIVO ANCORA PER ARIA. VISITE MEDICHE A RILENTO. DIALOGO STENTATO TRA GLI UFFICI REGIONALI PER DEFINIRE IL PIANO ANTINCENDIO. PARLA

Mentre in Sicilia il fuoco comincia a prendere campo, il Governo regionale tenta di correre ai riparti per recuperare il tempo perduto. La stagione degli incendi è già arrivata, ma del servizio antincendio boschivo nessuna notizia. È assurdo, ma col Governo del presidente Rosario Crocetta accade anche questo.

La minestra è sempre la stessa: annunci, rassicurazioni, dichiarazioni d’intenti, ma la verità è che gli ‘specialisti’ dell’antincendio boschivo siciliano resteranno a casa in attesa della chiamata prevista per il 16 giugno, nella migliore delle ipotesi.

Così, mentre le cronache raccontano di devastazioni a Monte Erice, nel Parco dell’Etna e nella riserva naturale orientata di Vendicari dove l’incendio ha rischiato di distruggere anche case rurali, si deve attendere ancora per il via dall’assessorato regionale alle Risorse agricole e dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

Nell’ennesimo incontro di ieri con le organizzazioni sindacali è stata raccontata ai lavoratori la stessa filastrocca: il servizio sarà avviato il 16 giugno per effetto dell’approvazione della seconda manovra finanziaria del 2014 che ha liberato solamente ventinove milioni di euro. Serviranno altri centodieci milioni di euro per garantire il servizio nei mesi successivi. Perché tanta attesa? Una gestione al contagocce che la dice lunga sulle responsabilità dell’esecutivo regionale e della sua maggioranza all’Ars.

Per dirla con un proverbio siciliano: “Ci dissi u monicu a badissa … ca senza sordi non si canta Missa” (Disse il monaco alla badessa… senza soldi non si canta Messa).

È mai possibile che ci si debba ritrovare il 9 giugno a discutere di procedure di avvio e di copertura finanziaria del servizio? L’esecutivo Crocetta continua a dare sfoggio di inadeguatezza non solo nella programmazione, che non c’è, ma anche nella gestione ordinaria delle procedure e nell’organizzazione del personale. Ritardi che, nel caso del comparto forestale, significano una sola cosa: mettere a rischio l’incolumità dei siciliani e lo straordinario patrimonio ambientale di cui la Sicilia è dotata.

Elementari criteri di efficacia e razionalità nel funzionamento di un importante servizio, come quello antincendio, a tutela dell’ambiente e soprattutto dell’incolumità di comunità e beni collettivi costituiscono veri ostacoli insormontabili per questo governo scarso e impreparato.

Una compagine, quella governativa, che quando ha voluto ha saputo imporre alla sua maggioranza parlamentare qualsiasi passaggio normativo. È strano che sulla tanto discussa norma che ha unificato le due graduatorie, Azienda e Corpo forestale, non abbia trovato aderenza all’Ars, facendo fare la prima ‘mala fiura’ all’assessore, da poco insediato, Paolo Ezechia Reale.

A cosa serve sapere che per il 16 giugno prossimo saranno avviati circa sei mila e 900 forestali del servizio antincendio boschivo, quando i lavoratori servivano nei giorni scorsi per intervenire a sostegno dei Vigili del fuoco nello spegnimento di importanti roghi sparsi per la Sicilia? E soprattutto a cosa serve sapere che a prendere servizio ci saranno anche i lavoratori centocinquantunisti e parte della fascia di garanzia dei centunisti dell’Azienda foreste demaniali?

I lavori preventivi – per ridurre i rischi di incendi che invece cominciano a divampare – andavano effettuati alcune settimane fa. Ma il Governo regionale non ha fatto nulla, a parte le promesse e le chiacchiere. Oggi che le cronache raccontano di incendi e roghi ci chiediamo che valore ha la spesa per un servizio che parte in assoluto ritardo e che ha danneggiato non solo i lavoratori interessati, ma anche il territorio siciliano.

Nemmeno il coordinamento con le Aziende provinciali sanitarie è riuscito a questo Governo, se è vero che vanno a rilento le visite mediche necessarie per l’avvio al lavoro degli operai dell’antincendio boschivo siciliano. Così come non si capisce come mai ancora servano incontri fiume con il Corpo forestale per definire i contenuti della convenzione per l’utilizzo del personale antincendio. Siamo alla sfascio anche in questo settore amministrativo. 

Argomenti che danno un senso di scoramento e che dipingono la Sicilia come fanalino di coda anche nella prevenzione degli incendi boschivi. Risultato mesto e inappellabile. Neanche le organizzazioni sindacali possono sottrarsi dalle responsabilità per una generalizzata gestione fallimentare delle relazioni e degli obiettivi che, penalizzando la ‘res pubblica’, hanno amplificato i ritardi e la confusione nel settore, come nel caso della redazione della graduatoria unica così come prevista dalla legge regionale n.5 del 28 gennaio 2014.

Riportiamo le preoccupazioni di Ugl Agricoli, Forestali e Pesca, unico sindacato confederale che ha mantenuto una posizione critica col Governo Crocetta nella gestione del settore forestale.

“Esprimiamo forte preoccupazione per i ritardi nell’avvio del servizio antincendio – afferma Franco Arena, segretario regionale del comparto forestale di Ugl in Sicilia – riteniamo che il Governo sia in ritardo con tutto l’iter burocratico per avviare i lavoratori entro il 16 giugno, con il rischio di pregiudicare il patrimonio ambientale siciliano e non fare completare le giornate di ‘garanzia lavorativa’ ai 151nisti entro il prossimo dicembre”.

“Abbiamo chiesto con vigore all’assessore Reale di accelerare tutte le procedure necessarie al fine di partire prima possibile in considerazione anche della situazione climatica e degli incendi che già da qualche giorno imperversano nell’Isola – aggiunge Arena – la situazione finanziaria della Regione siciliana non può pregiudicare la salute e la sicurezza dei siciliani”.

 

 


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