Per tutto il giorno hanno presidiato piazza Indipendenza in attesa della riunione della giunta Crocetta. In serata il provvedimento del governo per iscrivere in bilancio le somme necessarie a fare riprendere le attività. Ma senza il via libera di Roma resta un atto vuoto. I sindacati: «Da domani presidi territoriali»
Forestali, attesa per domani firma delibera Cipe Lavoratori sciolgono l’assedio a Palazzo d’Orleans
Rimuovono l’assedio a Palazzo d’Orleans i lavoratori forestali. Per tutto il giorno hanno presidiato piazza Indipendenza in attesa della riunione di giunta chiamata a sciogliere il nodo dei fondi attesi da mesi e annunciati per giorni. La delibera Cipe che assegna alla Sicilia 88 milioni di euro per il comparto resta bloccata sui tavoli romani. I bene informati giurano che la firma da parte del Mef e della Presidenza del Consiglio arriverà domani. Ci sarebbe l’impegno del renziano di Sicilia Davide Faraone. Nell’attesa la giunta targata Crocetta, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici, ha approvato la deliberazione con la quale si iscrivono le somme necessarie ad avviare al lavoro i forestali. L’anticipazione di un atto che l’esecutivo regionale avrebbe dovuto mettere in campo dopo la delibera Cipe. In sostanza un impegno ad anticipare le risorse legato alla definizione del percorso della delibera.
Il governatore, dunque, prova ad accorciare i tempi. Perché dopo l’ok della capitale l’atto dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti. «Una delibera di carta, che non dà risposte» sussurrano i sindacati. Perché senza il via libera romano per i forestali la strada resta in salita. La regione non ha più un euro in cassa e così dopo lo stop nelle province di Palermo, Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna, questa settimana la sospensione interesserà tutti gli altri lavoratori. Un esercito di 24mila persone, 8mila solo a Palermo, che oggi sono scesi in piazza. A migliaia hanno invaso piazza Indipendenza paralizzando il traffico. Nel pomeriggio un gruppo di manifestanti si è staccato dal concentramento e ha dato vita a un corteo non autorizzato. Dopo aver percorso corso Vittorio Emanuele il serpentone ha raggiunto via Roma, dove è stato bloccato dai poliziotti. Uno stop che ha generato momenti di tensione con una persona fermata dalla Digos e portata in questura per essere identificata. «Ci dissociamo da queste forme di protesta che non fanno altro che aizzare i lavoratori. In questo momento serve unità e responsabilità» ha detto il segretario regionale della Fai Cisl, Fabrizio Colonna. Per tutto il giorno gli ingressi di Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni sono rimasti blindati con le forze di polizia in tenuta antisommossa.
Se la firma alla delibera arriverà domani, tra lunedì e martedì i lavoratori potranno essere riavviati al lavoro. «Abbiamo deciso di liberare la piazza – dice Colonna che in serata insieme ai rappresentanti dei sindacati confederali ha incontrato il presidente della Regione -, manteniamo alta la guardia. Già a partire da domani, comunque, proseguiranno i presidi dei lavoratori nei comuni e sul territorio in attesa di una soluzione definitiva». «Rendiamo possibile l’avvio per 50 milioni di euro di interventi sull’intero territorio siciliano, finalizzati a prevenire i fenomeni di dissesto possibili con l’approssimarsi della stagione invernale e intervenire immediatamente in aree critiche, dove si sono manifestati gravi fenomeni di dissesto del territorio» dicono il governatore Crocetta e l’assessore Cracolici.
Resta in campo l’altra richiesta delle parti sociali. Quella di una soluzione per il 2016, che passi dal riordino del comparto e delle funzioni. Perché «è impensabile che il prossimo anno per i forestali si ripeta di nuovo una tale via Crucis» dicono i sindacati. La tensione è alle stelle e il timore, neppure tanto nascosto, è che possa esplodere da un momento all’altro. «I lavoratori sono esasperati – conclude Colonna -, per molti si tratta dell’unica entrata economica, quella che sostiene intere famiglie. A rischio c’è la tenuta economica e sociale del territorio. Temiamo problemi di ordine pubblico».