Il nuovo allarme del sindacato Sadirs giunge a neanche un mese dalla precedente crisi, con centinaia di lavoratori sospesi per effettuare le visite mediche. Nel palermitano molti agenti attendono ancora i dispositivi di protezione individuali. E molti mezzi restano guasti
Forestali, a rischio il lavoro di domenica e nei festivi E intanto la sede di via La Malfa costa 780mila euro
In piena attività antincendio, il personale del corpo forestale non potrebbe più lavorare né le domeniche né per le festività nazionali, e questo fino alla fine dell’anno. E’ il nuovo allarme – dopo la crisi degli scorsi giorni, risolta in fretta e furia dall’assessorato – che ha lanciato il Sadirs, il sindacato autonomo che ha inviato una nota ai vertici del dipartimento, agli ispettorati ripartimentali e a tutto il personale del corpo forestale. Neppure 30 giorni fa centinaia di lavoratori, soprattutto nel Palermitano, erano stato sospesi in attesa di poter effettuare le visite mediche. Ora una nuova grana nel periodo più caldo dell’anno, con temperature che in questi giorni raggiungeranno anche i 40 gradi.
«Dal governo regionale – spiega il sindacato – in sede di contrattazione nessuna direttiva è stata data all’Aran (l’agenzia per la rappresentanza negoziale della pubblica amministrazione, ndr) per il personale del corpo forestale come corpo di polizia. Senza una deroga al limite di un terzo di presenze per le festività, per tutto l’anno, e cioè per un massimo di 18 domeniche e quattro festività nazionali, il risultato è che sin da subito tutto il personale che opera nei distaccamenti forestali, nelle sale operative provinciali e regionali, che oggi ha già raggiunto queste presenze, per contratto non deve più lavorare per tutte le festività fino alla fine dell’anno. Purtroppo questa situazione era stata evidenziata anche da Fulvio Pantano, segretario generale del Sadirs, all’Aran ma non siamo stati ascoltati».
Il rischio maggiore, ancora una volta, è proprio nel Palermitano. Dove molti forestali non sono ancora stati dotati dei necessari, e previsti per legge, dpi (dispositivi di protezione individuale) e devono far fronte a una serie di mezzi guasti. C’è chi fa notare come solo il fabbricato di via Ugo La Malfa, sede del comando del corpo forestale, costi 700mila euro l’anno di affitto. A fronte di un personale che va riducendosi – tra pensionamenti ordinari e quota 100 -, con un’età media oltre ai 50 anni e che nel 2020 vedrà attive soltanto 200 guardie.
E’ vero che in questi giorni il governo Musumeci ha annunciato la volontà di assumere, dopo anni di blocco, 800 nuovi agenti del nuovo corpo forestale (soprattutto nel servizio antincendio boschivo, che resta il settore più scoperto). Ma vanno ancora individuate le risorse economiche, e c’è chi prefigura tempi biblici per il concorso. Mentre una nuova emergenza si rischia ora, in piena estate. «Purtroppo, vista la cronica carenza di organico – commenta Carmelo Raineri, dirigente sindacale del Sadirs – molti distaccamenti rischiano di operare o in settimana corta o di lavorare solo di mattina, a meno che, in sede di contrattazione non si stabiliscano criteri che scongiurano tutto ciò».