Nuovo presidio dei Movimento degli agricoltori alla villa Pacini di Catania. Alle tante difficoltà economiche lamentate in questi anni si aggiunge il pignoramento delle case, vendute a basso prezzo alle aste immobiliari. «Se non cambia la legge, ci mobiliteremo come nel gennaio del 2012 », spiega il leader Mariano Ferro. Guarda le foto
Forconi, protesta contro le case all’asta «Vendute al 5 per cento del loro valore reale»
Nuova protesta del movimento dei Forconi questa mattina a villa Pacini a Catania. Dopo anni di richieste alle amministrazioni locali e nazionali per trovare una soluzione alternativa al pagamento delle rate dei mutui a cui sono soggetti e a cui non riescono a fare fronte per la perdita del posto di lavoro, tornano in piazza per combattere una nuova emergenza: il pignoramento delle abitazioni. «Non solo non è cambiato nulla in questi anni di lotta, adesso stanno attaccando anche le case e qualcuno l’ha già persa», afferma Mariano Ferro, leader del movimento.
«Non vogliamo finire sotto gli Archi della marina, per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Non abbiamo colore politico perché il lavoro e la dignità non ce l’hanno, ma siamo tifosi della nostra terra che è la più ricca del mondo nonostante tutti i tentativi di affossarci», dichiara Carlo Siena. La situazione è difficile, il disagio aumenta e molti riescono a pagare i propri debiti solo grazie all’aiuto delle famiglie. Non tutti però, così la burocrazia fa il suo corso e, a fronte del mancato pagamento delle rate del mutuo, alcune abitazioni sono state messe all’asta. Neanche la legge Bersani, che congela il mutuo per un anno per riprendere il pagamento successivamente, è stata di aiuto. «È come tutte le altre iniziative: un aiuto alle banche e non alle famiglie – afferma Siena -. Ci prendono solo in giro perché non ci dicono che saremo costretti a pagare tantissimi interessi. Il mio mutuo, ad esempio, è stato bloccato per un anno, ma a causa degli interessi dovrò pagare per altri tre anni. Nessuno però me l’ha detto prima di avviare la procedura».
Il movimento dei Forconi individua il nemico anche «negli sciacalli delle aste». In queste, infatti, si può imporre una cifra minima solo per un certo numero di volte, successivamente l’offerta diventa libera e colui che fa la proposta più alta si aggiudica l’immobile. «Molti aspettano il ribasso d’asta, riuscendo così a pagare anche solo il cinque per cento del valore della casa», dichiara Ferro. Arrabbiati e delusi dai politici, il movimento dei Forconi prova a fare rete. «Tutti insieme possiamo davvero fare la differenza. Siamo già riusciti a bloccare alcuni esattori giudiziari, lasciando nelle case le famiglie. Chiunque volesse unirsi a noi per dare o ricevere aiuto, siamo a disposizione. Speriamo che cambino la legge sulle esecuzioni immobiliari, altrimenti ci mobiliteremo come abbiamo fatto nel gennaio 2012», conclude.