e vero, abbiamo deciso di rinunciare alloccupazione delle raffinerie siciliane. E lo abbiamo fatto esaminando attentamente tutto quello che stava succedendo e tutto quello che sarebbe potuto succedere. Una scelta, la nostra, adottata nellinteresse dei siciliani che lavorano nelle stesse raffinerie.
Forconi: non toccheremo le raffinerie
E vero, abbiamo deciso di rinunciare alloccupazione delle raffinerie siciliane. E lo abbiamo fatto esaminando attentamente tutto quello che stava succedendo e tutto quello che sarebbe potuto succedere. Una scelta, la nostra, adottata nellinteresse dei siciliani che lavorano nelle stesse raffinerie.
A parlare è Mariano Ferro, uno dei leader del Movimento dei Forconi. Che aggiunge: Lo so, da qualche giorno su facebook cè qualcuno che si diverte a dire che siamo diventati troppo buoni, che non mordiamo più, che i nostriForconi sono spuntati. Qualche altro cita lesempio delle raffinerie di Priolo che negli ultimi giorni della scorsa settimana avremmo dovuto occupare. Ebbene, ora lo posso dire: abbiamo deciso di non occupare più le raffinerie perché non abbiamo alcuna intenzione di dare lassist ai signori che le gestiscono che, con la scusa della nostra occupazione, avrebbero licenziato da tre a quattrocento operai.
Nei giorni scorsi – dice ancora Ferro – siamo stati chiamati dai questori di Siracusa e di Caltanissetta. Le cose che ci hanno detto sono di buon senso. A quanto pare, appena succede qualcosa, i dimostranti vanno a protestare o davanti alle raffinerie della provincia di Siracusa, o davanti lo stabilimento di Gela. Ci siamo informati. La cosa è vera. Ed è vero anche che questo settore è in crisi e che questi signori cercano la scusa per licenziare. Ecco, non vogliamo essere noi la causa – anzi scusa – di eventuali licenziamenti. Così oggi ripeto quello che dico da settimane: dobbiamo studiare, là dove ce ne sarà bisogno, modalità di protesta non creando problemi ai siciliani.
Che le raffinerie siciliane siano in crisi lo conferma un comunicato diffuso ieri dal governo della Regione. A parlare, in un comunicato, sono lassessore alle Attività produttive, Marco Venturi, e lassessore allEnergia, Giosuè Marino. I due esponenti del governo dellIsola si impegnano a convocare un tavolo operativo al quale si proporrà di partecipare agli altri rami dell’amministrazione regionale competenti per l’adozione dei provvedimenti autorizzativi. Il tavolo avrà il compito di avviare una ricognizione nel settore della raffinazione degli idrocarburi per individuare eventuali criticità regolamentari, proponendo soluzioni per snellire le procedure ed i tempi burocratici”.
Il tema dela crisi del settore è stato affrontato nel corso di un incontro convocato negli uffici dell’assessorato Energia. Erano presenti, tra gli altri, anche il dirigente generale del dipartimento Energia, Gianluca Galati e i rappresentanti delle raffinerie di Milazzo, Augusta, Priolo Gargallo e Gela; poi gli esponenti dellEni e quelli di Confindustria Sicilia e delle territoriali, sempre di Confindustria, di Siracusa e Caltanissetta.
I rappresentanti del mondo produttivo hanno evidenziato i disagi e le preoccupazioni, anche di natura occupazionale, legate alla contrazione della richiesta di prodotti lavorati e, in generale, per la crisi che colpisce il settore.
“Tempi certi e snellimento dei procedimenti burocratici – afferma l’assessore Venturi – sono le principali richieste su cui l’amministrazione intende concentrarsi per andare incontro alle richieste provenienti dal tessuto produttivo in generale, e dal settore della raffinazione in particolre”.
“L’iniziativa – gli fa eco Giosuè Marino – si inquadra in unazione complessiva di incremento dell’efficienza strategicamente portata avanti sul territorio e che ha consentito di registrare risultati positivi nell’ambito dell’iter autorizzativo, con un incremento significativo del numero delle conferenze di servizio”.