Non solo chi vive nelle baracche, ma anche chi lavora nel plesso dell'istituto Albino Luciani, andrebbe sottoposto allo screening sanitario in seguito all'esposizione all'eternit. La richiesta, inoltrata al sindaco di Messina Cateno De Luca, arriva da Cisl Scuola
Fondo Fucile, l’amianto a ridosso della scuola Chiesti esami sanitari anche per gli insegnanti
Lo screening sanitario di chi vive in baracche è partito una settimana fa da Fondo Fucile. La necessità e l’opportunità di allargare la platea degli esami in corso anche agli insegnanti e a quanti lavorano all’interno del plesso della Albino Luciani è una richiesta della dirigente scolastica Grazia Patanè che più volte ha segnalato al Comune la presenza di eternit nelle vicinanze della scuola. Adesso a chiedere che i controlli sanitari si estendano a docenti e personale non docente è anche la Cisl Scuola, che ha indirizzato una lettera al sindaco Cateno De Luca.
«In prossimità della zona dove è attivo il camper attrezzato e messo a disposizione dall’Asp, c’è la scuola Albino Luciani», spiega Mariella Falcone, rsu di Cisl scuola e insegnante che ha trascorso ben cinque anni in quel plesso. «Lo screening è un’azione importante – scrivono Tonino Genovese e Carmelo Cardillo della Cisl – ma sarebbe altrettanto importante allargarlo a quanti operano all’interno della scuola Luciani che si trova proprio nell’area interessata. Personale docente, tecnico e amministrativo che si spende quotidianamente per il territorio su cui insiste e di cui è parte integrante».
Nell’istituto sono presenti dieci classi della scuola primaria di secondo grado, otto di quella primaria e tre dell’infanzia. «Abbiamo sempre lavorato senza pensare che potesse esserci un pericolo per noi – spiega Falcone – ma quando si è cominciato a parlare dei possibili effetti derivanti dall’inalazione delle polveri di amianto, molti di noi si sono chiesti se anche per chi trascorre tutta la mattinata in questa zona potessero esserci rischi». Adesso la palla è passata al sindaco che dovrà valutare se chiedere all’Asp i controlli sanitari anche ai docenti e al personale amministrativo che, pur non vivendo in baracca, sta a contatto con un contesto socio-sanitario degradato.