Fiumefreddo, intervista al candidato Roberto Rapisarda «Atto d’amore, mia discesa in campo ha dato fastidio»

È stato l’ultimo colpo di scena di una campagna elettorale che, nella fase delle candidature, era trascorsa con più dubbi che certezze sui nomi degli aspiranti sindaco di Fiumefreddo di Sicilia. Il maresciallo dei carabinieri Roberto Rapisarda ha rotto gli indugi diventando l’uomo che il locale gruppo di Fratelli d’Italia, guidato da Pietro Aci e Rita Arcidiacono, cercava per lanciare la sfida a Sebastiano Nucifora e Marinella Fiume e per contendere il voto anti sistema al Movimento 5 stelle di Giosuè Malaponti. Il militare, giarrese di nascita ed attualmente in servizio a Biancavilla, ha guidato per quindici anni proprio la stazione dei carabinieri di Fiumefreddo. Anche grazie a questo può contare su una solida popolarità in città. Al suo fianco c’è la lista CambiAmo Fiumefreddo.

Roberto Rapisarda, c’è anche chi ha storto il naso davanti alla scelta di un uomo delle forze dell’ordine che si butta nell’agone politico. Come sta vivendo questo passaggio da una veste all’altra?
«In realtà non parlerei di passaggio dall’arma alla politica. La mia è la candidatura di un normale cittadino che, fatte le dovute riflessioni, ritiene, per senso del dovere, di andare a capire in prima persona che cosa è successo a Fiumefreddo da 30 anni a questa parte. È anche una scelta d’amore verso una città che ormai è mia. La discesa in campo di una persona che non è prevista nel panorama politico ha dato molto fastidio».
La sua è stata la sorpresa dell’ultima ora. Non avrebbe potuto, e voluto, anticipare i tempi?
«Accanto alla domanda che mi fanno tutti, cioè “ma chi te lo fa fare?”, a cui rispondo che è il senso civico a motivarmi, c’è anche questa. Non siamo partiti in ritardo, non si è mai in ritardo se si hanno le idee chiare e si costruisce una lista di giovani validissimi. Partire nell’ultima fase è anche servito ad allontanare certi esponenti della vecchia politica fiumefreddese che avrebbero potuto inquinare una lista che invece vuole rappresentare la possibilità di cambiamento radicale. Magari avrei dovuto accogliere qualche portatore di voti, ma credo che il cambiamento sia tutt’altro».
Fra bilanci non approvati ed una situazione debitoria da chiarire, primo nodo da sciogliere sarà appunto la questione finanziaria. La spaventa l’ipotesi di non poter evitare il dissesto dell’ente? 
«È una situazione che ho scoperto in questa campagna elettorale. I candidati delle altre liste con più mandati alle loro spalle si danno vicendevolmente la colpa delle condizioni in cui versa il Comune. La prima cosa da fare è sicuramente verificare i conti e capire in che modo e perché si è arrivati a questo. Poi informare i cittadini, renderli edotti. La gente comune non sta capendo perché Fiumefreddo è ridotta così, sui bilanci e non solo. Chi ha amministrato non spiega nulla. Il secondo passo sarà il risanamento, sapendo bene se bisognerà fare una politica espansiva o restrittiva. Le amministrazioni passate su questo non avevano le idee chiare».
L’altra questione è quella urbanistico-viaria. Fiumefreddo appare come stretta tra la ferrovia e la statale 120, spessissimo intasata dal traffico. Come pensate di intervenire?
«Fiumefreddo ha sicuramente la necessità di una strada alternativa alle direttrici attuali, un’arteria sia a sud della ferrovia che a monte. Non se ne può fare a meno, sono cresciute le automobili ed è aumentato il transito. La città è un luogo di passaggio e bisogna dare sfogo a questa massa di veicoli. Non posso però fare alcuna promessa perché prima di tutto occorrerà trovare i fondi».
Nei programmi di tutti i candidati compare il rilancio di Marina di Cottone. Dove peraltro si addensano tutte le incognite sul futuro della cartiera ex Siace, di proprietà dell’ex Provincia di Catania. Come può materialmente intervenire il Comune?
«Credo però che lo sviluppo turistico di Fiumefreddo possa prescindere dalla Siace, che è solo una piccola porzione di territorio. È chiaro che la vecchia cartiera ha una posizione geografica strategica, però c’è anche molto altro. Ex Siace e la vicina cartiera Keyes sono gravate da problematiche serie: c’è un sequestro dell’autorità giudiziaria e c’è una bonifica da realizzare. Poi bisognerà capire se vanno acquisite. Quello che ho visto finora è che l’amministrazione non è intervenuta con forza per accelerare lo sblocco di questa situazione. Era questa l’unica cosa che poteva fare il Comune e non è stata fatta, a parte conferenze e tavole rotonde. C’è un litorale, c’è una fascia boschiva che possono essere sviluppate dal punto di vista turistico, basterebbe che il Piano di utilizzo del demanio marittimo venga sbloccato e si facciano anche le dovute conferenze con le autorità competenti per arenile, demanio e Riserva del fiume Fiumefreddo. La pianificazione finora realizzata è stata carente e per questo si è arenata. Poi aggiungo che a occorre creare le tipicità, far capire – soprattutto all’estero – cosa i turisti possono trovare da noi. Penso anche a prodotti come gli agrumi e il mango, che dovrebbero poter contare su un apposito marchio. Sotto altri aspetti abbiamo pittori di spessore straordinario come Marcello La Spina, Edoardo Puglisi e non si è mai riusciti a fare nemmeno una mostra in estate».
Come intervenire sulla macchina amministrativa dell’ente.
«Il primo dovere di un amministratore è gestire le risorse umane. Se io dispongo di persone da far lavorare devo conoscerle a fondo, le loro caratteristiche, i loro titoli, qual è la loro propensione e lì impiegarle. Io non posso tenere un ragioniere all’ufficio tecnico ed un geometra in ragioneria. Qui non servono risorse, ma serve dialogo».
Lei non fa sconti all’amministrazione uscente.
«Conosco e stimo il sindaco Marco Alosi. Ha incontrato tanti problemi ma di certo la sua amministrazione è stata statica. Spegnere qualche mutuo non basta, ma anche su questo tema si è stati poco energici, così come sulla questione ex Siace. Non ho visto nuove opere pubbliche ed anche nell’ordinario si è stentato. Ma non va attaccato solo Marco Alosi. Lui aveva una squadra che si è tirata fuori dal campo, scaricando la colpa sull’allenatore. La gente si lamenta in massa, questo significa che qualcosa è andato storto ma è stata colpa di tutti».
Supponiamo che l’11 giugno Roberto Rapisarda venga eletto sindaco. Qual è la prima cosa da fare e quali le priorità dei primi cento giorni?
«Vanno cambiati radicalmente gli amministratori di Fiumefreddo. Dunque la priorità è la vittoria delle elezioni. Per i primi cento giorni non posso promettere niente. Analizzeremo le condizioni del Comune e vedremo cosa si può fare nell’immediato. La prima promessa che faccio alla gente è proprio quella di non fare promesse. Se potremo fare, seguiremo l’esempio dei Comuni virtuosi, rilanciando la differenziata per risparmiare oppure seguendo l’esempio di Zafferana dal punto di vista delle manifestazioni estive e culturali, dove con un piccolo anfiteatro si riescono a realizzare eventi di portata nazionale. Vorrei che a Fiumefreddo realizzassimo una struttura simile».
Dove e come?
«La posizione dell’attuale campo sportivo è l’ideale, risanando anche il quartiere con del verde. Certo ci vogliono le risorse, ma il campo va spostato in un’altra area, dando così ai ragazzi di Fiumefreddo anche la possibilità di godere di un nuovo impianto sportivo, altro aspetto molto trascurato».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]