Fincantieri, siglato accordo per Cig La Cgil parla di «decisione strumentale»

Siglato da Fincantieri, Fim e Uilm, l’accordo sulla cig ordinaria. «Dopo il sì espresso dai lavoratori con il referendum al quale, ribadiamo, abbiamo invitato tutti a partecipare democraticamente come giusta consuetudine – commentano il segretario Fim PalermoTrapani Ludovico Guercio e Nino Clemente Rsu Fim – abbiamo firmato l’accordo sulla cig che l’azienda aveva comunque già avviato unilateralmente inviando ieri le lettere ai lavoratori. Con la trattativa di oggi siamo riusciti ad ottenere la riduzione del numero di lavoratori da 160 a 148 e della punta massima da 105 a 95, la rotazione e le trasferte in altri stabilimenti per ridurre il peso sui dipendenti». La cig scatterà  a partire da lunedì prossimo, 9 novembre, per tredici settimane.  La cassa integrazione sarà a rotazione, e durante il periodo dell’ammortizzatore, l’azienda ha garantito l’avvio di corsi di qualificazione e riconversione del personale e un ticket per i partecipanti. Inoltre i lavoratori coinvolti matureranno la tredicesima.

«E’ una fase che non ci lascia tranquilli e che l’azienda avrebbe comunque applicato unilateralmente, con l’accordo le Rsu potranno fare di tutto per tutelare al meglio i lavoratori in questo passaggio», aggiungono i sindacalisti.  Si tratta di una fase necessaria secondo l’azienda, per via della carenza delle commesse legata allo stato infrastrutturale del cantiere. «Ma nell’accordo Fincantieri precisa che Palermo al pari degli altri stabilimenti – spiegano i sindacalisti – farà parte delle attività produttive del prossimo quadriennio e, a partire da febbraio, è annunciata l’avvio di una sessione di costruzione. Un punto fondamentale, al tavolo infatti, abbiamo chiesto la garanzia che il cantiere palermitano rientri in tutti i progetti industriali di rilancio della società».

«E’ chiaro che non intendiamo sostenere nessun alibi per i ritardi nel rilancio del cantiere palermitano – conclude Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – La nostra battaglia sindacale anche nei confronti di una Regione in ritardo e assente continua. Se si vuole davvero dare un impulso, bisogna subito realizzare l’infrastruttura per l’off-shore, il bacino da 80mila tonnellate e garantire cosi quella ripresa delle attività per il secondo semestre del 2016 annunciata da Fincantieri. Questo resta il nodo centrale della vertenza, per la quale faremo sentire la nostra voce in caso contrario».

Dura la posizione della Cgil di Palermo che esprime solidarietà ai lavoratori in cassa integrazione ma stigmatizza la decisione presa oggi dall’azienda di ricorrere alla cassa integrazione nello stabilimento palermitano. «Sbaglia Fincantieri a non dare commesse al cantiere navale di Palermo per garantire la piena occupazione, come è stato fatto in tutti gli altri siti d’Italia – dichiara il segretario Cgil Palermo Enzo Campo -. La cassa integrazione non ha una motivazione. Sembra più che altro una decisione strumentale, per non affrontare i tema della crescita, dello sviluppo e delle opportunità di lavoro nel Mezzogiorno, in Sicilia e a Palermo in particolare».


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