Al momento è ancora una bozza, ma i capisaldi attorno a cui ruota il documento finanziario 2017 ci sono già: una parte dei dipendenti dei liberi consorzi andrà in mobilità. Ma la destinazione finale potrebbe essere la partecipata Resais. Cambia la gestione delle case popolari, fondi per la digitalizzazione delle scuole
Finanziaria, taglio a spese dipendenti delle ex province Unico Ersu per diritto allo studio e rivoluzione parchi
Dai Liberi Consorzi ai precari degli enti locali, dalla soppressione dell’Eas alla conversione di Resais in un consorzio, dagli Ersu regionali alle disposizioni in materia digitale, dagli istituti autonomi di case popolari ai teatri. È soltanto una bozza, ma eccola lì, la Finanziaria a cui sta lavorando la giunta regionale, con la programmazione economica per il 2017.
È chiaro che il testo subirà ancora numerose modifiche, ma i capisaldi sembrano già esserci, tra le righe di un documento che esordisce pensando proprio alle ex Province regionali, il tallone d’Achille del governo Crocetta. Tra un annuncio e un ritorno in commissione, le ex Province si sono ridotte al collasso, rimanendo fuori dalla redistribuzione dei fondi nazionali e potendo contare soltanto sulle esigue risorse regionali per tenere fede all’impegno coi dipendenti ogni fine del mese. Zero manutenzione stradale, zero servizi di assistenza ai disabili, zero interventi di edilizia scolastica.
Così per l’anno della lunghissima campagna elettorale Crocetta parte proprio da quel disastro, organizzando la mobilità dei dipendenti. Si parte ancora una volta dai tagli alla spesa del personale: il 2017 vedrà una riduzione di 15 punti percentuali rispetto alle somme spese al 31 dicembre 2015. Entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di Stabilità dovrà essere individuato il personale che resterà in capo alle ex Province e quello da destinare alle procedure di mobilità.
Ancora, secondo la nuova finanziaria a partire dal 1 gennaio 2017 l’Ente acquedotti siciliani (EAS) sarà soppresso. I dipendenti potrebbero confluire nella partecipata Resais, che diventerebbe un organismo consortile di diritto pubblico per la fornitura di servizi in house. Alla Resais potrebbero confluire i precari degli enti locali, quelli in mobilità dalle ex Province e quelli dell’Eas. Per l’intera operazione la giunta metterebbe a disposizione circa 180 milioni di euro.
Cinque milioni di euro saranno invece stanziati per «agevolare il processo di digitalizzazione delle scuole di ogni ordine e grado», con l’accesso a internet libero nelle scuole siciliane. Sarà inoltre istituito un unico ente erogatore dei servizi per il diritto allo studio, attraverso una norma specifica che dovrebbe vedere la luce entro 90 giorni dall’approvazione della Finanziaria e estinguerà gli Ersu territoriali.
Sul fronte del Demanio, invece, la Regione attribuirà agli Istituti Autonomi Case Popolari e ai Comuni (enti gestori competenti per territorio) la gestione degli alloggi popolari e dei locali destinati ad uso diverso da abitazione di proprietà della Regione.
Saranno inoltre istituiti gli Enti Aree Terrestri Protette Regionali, che comporteranno la soppressione degli Enti Parco esistenti. Nascerà così l’«Ente Area Terrestre Protetta-Sicilia Orientale», che comprenderà il Parco dell’Etna ed il Parco fluviale dell’Alcantara, l’«Ente Area Terrestre Protetta-Sicilia Occidentale», nel quale confluiranno il Parco delle Madonie e il Parco dei Monti Sicani, l’«Ente Area Terrestre Protetta-Sicilia Centrale», di cui faranno parte il Parco dei Nebrodi e il Parco dei Monti Peloritani, istituito dalla stessa nuova finanziaria. Solo una bozza, insomma, ma il progetto di Crocetta è chiaro: risolvere le questioni lasciate in sospeso e ripartire. Il lungo anno di campagna elettorale è ormai alle porte.