Con l'impugnativa saltano tutti gli interventi programmati quest'anno e fanno fede le previsioni per il 2014 scritte nella finanziaria del 2013, in massima parte sottostimate. Addio a tutti i grandi teatri siciliani (e, in generale, a quasi tutte le attivita' culturali!), ai parchi e alle riserve naturali, agli interventi nei beni culturali, nell'ambiente (arpa), consorzi fidi, ipab, famiglie povere, associazioni antiracket, contributi per il trasporto pubblico, ersu, universita' di enna, e via continuando. Un'ecatombe!
Finanziaria, quasi azzerati i fondi per tutti i settori dell’Amministrazione regionale!
CON L’IMPUGNATIVA SALTANO TUTTI GLI INTERVENTI PROGRAMMATI QUEST’ANNO E FANNO FEDE LE PREVISIONI PER IL 2014 SCRITTE NELLA FINANZIARIA DEL 2013, IN MASSIMA PARTE SOTTOSTIMATE. ADDIO A TUTTI I GRANDI TEATRI SICILIANI (E, IN GENERALE, A QUASI TUTTE LE ATTIVITA’ CULTURALI!), AI PARCHI E ALLE RISERVE NATURALI, AGLI INTERVENTI NEI BENI CULTURALI, NELL’AMBIENTE (ARPA), CONSORZI FIDI, IPAB, FAMIGLIE POVERE, ASSOCIAZIONI ANTIRACKET, CONTRIBUTI PER IL TRASPORTO PUBBLICO, ERSU, UNIVERSITA’ DI ENNA, E VIA CONTINUANDO. UN’ECATOMBE!
Ieri e stamattina abbiamo scritto che non è facile capire che effetti avrà l’impugnativa del Commissario dello Stato sulla vita economica e sociale della Sicilia. E abbiamo più volte ribadito che non è facile desumere che cosa succederà. Stamattina, per esempio, scopriamo che sono saltati ridotti drasticamente tutti gli interventi in favore di tanti settori dell’Amministrazione regionale: Parchi e Riserve naturali, Teatri siciliani (tremendi i tagli per Taormina Arte, Teatro Bellini di Catania e Teatro Massimo di Palermo!) e via continuando.
Ieri siamo stati tratti in inganno dal fatto che restano in piedi le tabelle del 2014. Ed è vero. Ma restano in piedi – per tutti questi soggetti – le tabelle del 2014 riportare dalla Finanziaria del 2013, non le tabelle della Finanziaria di quest’anno, che è stata impugnata.
Facciamo un esempio per capire quello che è successo. Nella Finanziaria dello scorso anno al Teatro ‘Bellini’ di Catania vengono assegnati quasi 14 milioni e mezzo di euro. Nella stessa Finanziaria 2013 si fa una previsione di assegnazione pari a un milione e mezzo di euro per il 2014. Nella Finanziaria di quest’anno il contributo di un milione e mezzo di euro previsto dalla Finanziaria 2013 veniva portato a circa 15 milioni di euro. Ma siccome la Finanziaria 2014 è stata impugnata, resta il contributo previsto nella Finanziaria dello scorso anno: un milione e mezzo di euro!
Lo stesso discorso vale per le altre voce di tutte le branche dell’amministrazione regionale che proveremo a riassumere. Per Taormina Arte, ad esempio, quest’anno sono disponibili circa 200 mila euro! Una totale follia, perché per queste manifestazioni occorrono non meno di 10-15 milioni di euro.
Per le Orestiadi di Gibellina, quest’anno sono disponibili 46 mila euro al posto dei 435 mila euro dello scorso anno.
Ecco il Teatro Stabile di Catania, che passa da quasi 2 milioni di euro di stanziamento dello scorso anno a 300 mila euro di quest’anno!
Stesso scenario per il Teatro di Messina, che passa dai quasi 5 milioni di euro dello scorso anno ai 500 mila euro circa di quest’anno.
Brutta la ‘botta’ per il Teatro ‘Biondo’ Stabile di Palermo, che passa dai circa 3 milioni di euro dell’anno scorso a 326 mila euro!
Problemi anche per l’Inda, l’Istituto nazionale per il dramma antico, istituzione culturale che quest’anno compie cento anni. Un brutto ‘compleanno, se è vero che dai 553 mila euro dello scorso anno, passa a 78 mila euro!
Nella tabella si leggono, poi, otto voci tutti di Teatri privati e Associazioni teatrali. Ogni voce, in media, lo scorso anno ha ricevuto da 100 a 140 mila euro. Quest’anno gli interventi saranno, in media, di 20 mila euro per capitolo. Una miseria, considerato che ognuno degli otto capitoli interviene in favore di più Teatri privati e più Associazioni teatrali!
Del Teatro Massimo di Palermo abbiamo già detto: quest’anno dovrebbe operare con meno di un milione di euro!
Tagli anche per il Fondo regionale per il cinema: dai 415 mila euro dello scorso anno passa a 57 mila euro. E taglio secco anche per la Scuola nazionale di cinema di Palermo: dai 145 mila euro dello scorso anno passa a 20 mila euro.
Sono saltati i fondi per fronteggiare eventuali calamità naturali: da un milione di euro si passa a 119 mila euro. Poi un secondo capitolo – sempre per il pronto intervento (in pratica Protezione civile) che passa da quasi 2 milioni di euro a 271 mila euro!
Poi, sempre per la protezione civile, altri due capitoli – il primo da circa 3 milioni di euro, il secondo da circa un milione e mezzo di euro – passano a 270 mila euro cadauno! Più avanti si incontra un altro capito che, da circa 6 milioni di euro dello scorso anno si riduce a 848 mila euro.
C’è un capitolo che passa da 11 milioni di euro circa dello scorso anno a un milione e 500 mila euro circa: sono i soldi per le eterne liquidazioni di Ems, Espi e Azasi, tre enti economici regionali soppressi nel 1999 e da allora in liquidazione ‘eterna’. Per questi il taglio, a nostro modesto avviso, è più che giusto!
Un capitolo di cui non conosciamo la finalità è quello che l’anno scorso è costato 7 milioni e 300 mila euro circa. E che quest’anno scenderà a un milione di euro. Di cosa si tratta? Legge regione n. 21 del 2002. Dovrebbe trattarsi di interventi per le cooperative agricole e per le cantine sociali.
C’è poi un capitolo misterioso che fa riferimento a una vecchia legge regionale: la n. 42 del 1975. Dovrebbe riguardare le vecchie miniere siciliane. la notizia è che lo scorso anno, in questo capitolo, c’erano 9 milioni e 650 mila euro e che quest’anno ci sarà un milione e 300 mila euro circa.
Tagli alle centrali cooperative: lo scorso anno ‘intervento in loro favore è stato pari a 676 mila euro; quest’anno avranno circa 60 mila euro.
Sull‘Irsap l’abbiamo scritto nei giorni si corsi: lo scorso anno l’Istituto per le attività produttive ha ‘beccato’ oltre 16 milioni di euro; quest’anno avrebbe dovuto incassare 12 milioni di euro circa; invece riceverà 2 milioni e 400 mila euro.
Enti morali ed ecclesiastici: lo scorso anno 676 mila euro, quest’anno 32 mila euro.
Colpito anche il Centro per il Restauro: lo scorso anno ha usufruito di un intervento pari a circa 471 mila euro; quest’anno si dovrà accontentare di 61 mila euro.
Brutta la batosta per i Consorzi fidi: due capitoli per complessivi 5 milioni e 200 mila euro vengono ridotti, quest’anno, a 600 mila euro.
Le Ipab (Opere pie) vengono massacrate: da 4 milioni e 800 mila euro dello scorso anno passano a 679 mila euro!
Colpito anche il Fondo per le costituzioni di parti civili della Regione nei processi di mafia: Fondo che passa da 220 mila euro a 20 mila euro.
Addio anche agli aiuti per gli imprenditori che denunciano i mafiosi: in questo caso i fondi passano da 637 mila euro dello scorso anno (e forse erano già pochi visto che il peso che esercita la mafia in Sicilia) e 11 mila euro!
Se non leggiamo male sono stati drasticamente ridotti gli interventi in favore dei ciechi. Da alcuni milioni di euro passano a cifre irrisorie. Forse per questa categoria, già provata dalla vita, sarebbe stata opportuna, da parte del Governo, maggiore attenzione!
Se non leggiamo male, gli Ersu della Sicilia – cioè gli Enti regionali per il diritto allo studio di Palermo, Catania e Messina – potranno chiudere i battenti, perché dai 16 milioni di euro dello scorso anno (e dai 15 milioni previsti dalla Finanziaria 2014) passano a circa 2 milioni di euro.
Sempre in ambito studentesco sono stati falcidiati i contributi ai Consorzi universitari siciliani, che passano dai 3 milioni e 860 mila euro dello scorso anno a 339 mila euro.
Non abbiamo capito cosa succederà ai Consorzi di bonifica: ma sappiamo che, per quest’anno, avranno a disposizione 7 milioni e 300 mila euro circa, a fronte degli oltre 43 milioni di euro dello scorso anno.
Dovrebbero essere stati falcidiati anche i fondi per l‘Istituto regionale della vite e del vino: dai quasi 6 milioni di euro dello corso anno passa a circa 600 mila euro.
Finiscono male anche tanti contributi ‘nascosti’: per esempio, quasi un milione di euro per la ricerca universitaria dello scorso anno viene ridotto a 200 mila euro circa.
Problemi anche per il Consorzio di ricerca della filiera lattiero casearia di Ragusa: dai 2 milioni di euro circa dello scorso anno passa a meno di 200 mila euro.
Idem per l‘Istituto per l’incremento ippico di Catania: quasi 2 milioni di euro lo scorso anno, 240 mila euro per quest’anno.
Peggio ancora per l’Istituto zootecnico, che da un milione e 200 mila euro dello scorso anno passa a zero euro!
Pesante il taglio per l‘Esa, che passa dai 17 milioni e mezzo di euro dello scorso anno ai 2 milioni e 400 mila euro di quest’anno.
Brutte notizie per i talassemici gravi: gli interventi, dagli oltre 9 milioni di euro dello scorso anno passano a un milione e 300 mila euro.
Ci sembra incredibile quello che potrebbe succedere per l’Arpa, l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente: dagli oltre 11 milioni di euro dello scorso anno passa, quest’anno, a un milione e 600 mila euro! Una follia.
Tremendo il taglio per gli enti gestori delle Riserve naturali, che da 3 milioni e 800 mia euro dello scorso anno passano a 679 mila euro.
Va ancora peggio agli Enti Parco (Madonie, Nebrodi, Etna, Alcantara) per i quali, dai 15 milioni e 440 mila euro dello scorso anno si passa a 2 milioni e 200 mila euro! Un’altra follia!