Finanziaria, presentata una valanga di emendamenti Fondi a pioggia tra telecamere per asili e beni Unesco

Una valanga di emendamenti. Quando in giro per il Palazzo non c’è ormai più nessuno, a fare capolino sono soltanto Gaetano Armao e Giovanni Bologna, che lavorano ancora alla stesura del testo collegato alla Finanziaria (che lunedì dovrebbe essere presentato all’Assemblea). I due dovranno provare a fare sintesi tra una marea di emendamenti che hanno ricevuto parere favorevole tra le commissioni di merito. C’è la proposta di stanziare 7,6 milioni di euro per i progetti di vita individuali rivolti alle persone con disabilità grave e gravissima, ci sono i 400mila euro per i centri trasfusionali, il fondo da un milione di euro da destinare ad associazioni che si occupano di prevenzione da cyberbullismo e pedopornografia. Previsto un aumento al fondo per il reddito di libertà destinato alle donne vittime di violenza (da 200 a 300 mila euro). Tante le proposte avanzate dai deputati, rispetto alle quali le commissioni di merito hanno dato parere positivo. Ma i fondi non bastano per rendere legge tutto quello che è stato proposto dai deputati. E così la scure di Armao e Bologna potrebbe abbattersi su qualunque proposta.

Tra gli emendamenti approvati in commissione Sanità c’è anche l’istituzione di un fondo da 8 milioni per l’eradicazione di malattie come la brucellosi, la leucosi o altre che interessano bovini, ovini e caprini. Tre milioni di euro dovrebbero andare agli enti locali che ne faranno richiesta per la realizzazione e gestione di canili comunali. Mezzo milione per l’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici privati e ancora 45mila euro per finanziare i premi annuali intitolati a Nicholas Green, un bambino statunitense di 7 anni, morto sulla Salerno-Reggio Calabria mentre coi suoi genitori viaggiava verso la Sicilia. C’è poi la proposta di spesa pari a 100mila euro l’anno per l’istallazione di sistemi di videosorveglianza negli asili nido. E poi il fondo regionale per le politiche giovanili, istituito lo scorso anno con una spesa di 70mila euro: i deputati chiedono che quel fondo venga rimpinguato con un milione di euro. Mezzo milione, invece, viene proposto per i Comuni in cui insistono beni Unesco per il potenziamento della vigilanza. E ancora, 200mila euro per il sito archeologico di Chiafura, a Scicli, 150mila euro per il museo Mandralisca di Cefalù, 95mila euro per l’Istituto internazionale del Papiro di Siracusa, 170mila euro per il museo delle marionette di Palermo, 190mila euro alla Fondazione Piccolo di Capo d’Orlando, 50mila euro per la valorizzazione e fruizione del Ponte dei Saraceni di Adrano.

Per la riparazione e il restauro necessari al funzionamento di strumenti musicali antichi, i deputati chiedono 500mila euro, tanti quanti si propone di spendere per il restauro dei castelli normanni in Sicilia. E ancora, dieci milioni a sostegno delle attività di ricerca archeologica, un milione per la destagionalizzazione turistica, un contributo da 8 milioni di euro ad aziende di trasporto pubblico locale che utilizzano mezzi elettrici, 100mila euro ciascuno ai centri per il recupero della fauna selvatica, 400mila per le aziende danneggiate dall’incendio nella pineta di Chiaramonte Gulfi nel 2017 e 250mila per le aziende danneggiate nei roghi dello stesso anno a Grammichele e Patti. Tra i corridoi del Palazzo si vocifera che ci sia persino un emendamento sui cannoli (probabilmente depositato in commissione Bilancio, unica a non aver ancora fascicolato gli emendamenti). Insomma, una valanga di richieste da parte degli inquilini del Palazzo. E, dall’altra parte, una coperta che è evidentemente troppo corta. In mezzo, una Finanziaria e un testo collegato che in qualche modo andranno approvate. Mentre l’ipotesi di una proroga, quantomeno di un altro mese, dell’esercizio provvisorio, si fa sempre più probabile.


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