E' ripresa intorno a mezzogiorno la seduta d'aula che dovrebbe portare all'approvazione del bilancio e della finanziaria della regione siciliana. Dovrebbe essere una seduta no stop. Ma, evidentemente, ancora i conti, quelli veri, non tornano. Non si spiega altrimenti tutto il tempo che i deputati hanno perso in aula sull'articolo 39 della legge di stabilità che prevede aiuti alle famiglie, ma anche alle coppie di fatto.
Finanziaria, chiacchiere all’Ars sulle coppie di fatto
E’ ripresa intorno a Mezzogiorno la seduta d’Aula che dovrebbe portare all’approvazione del Bilancio e della Finanziaria della Regione siciliana. Dovrebbe essere una seduta no stop. Ma, evidentemente, ancora i conti, quelli veri, non tornano. Non si spiega altrimenti tutto il tempo che i deputati hanno perso in Aula sull’articolo 39 della Legge di stabilità che prevede aiuti alle famiglie, ma anche alle coppie di fatto.
Quasi tre ore di discussone sull’opportunità o meno di inserire queste ultime nella lista dei possibili beneficiare. I discorsi sono stati lunghissimi: diatribe simil filosofiche e simil religiose. La norma alla fine è stata approvata e apre anche alle famiglie monoparentali.
Ma quali soldi sono stanziati per questo nobile fine? Non si sa. “Una norma che non prevede uno stanziamento economico? Non è così: in realtà è collegata a tutte le norme di spesa. Si calcolerà l’Isee, anche delle famiglie parentali” rassicura il Presidente della Regione, Rosario Crocetta.
E cosa c’è dietro tutto questo tempo sprecato in chiacchiere inutili? Probabilmente ancora non si è trovata la quadra sul buco di bilancio di 1,5 miliardi di euro. Ed è quindi inutile procedere all’approvazione spedita dei singoli articoli se non si è risolto il nodo principale.
Il rischio, insomma, come vi abbiamo detto qui, è una impugnativa del Commissario dello Stato. Il segnale arrivato dai suoi uffici, a quanto si racconta, è chiaro: le regolazioni contabili debbono essere pari a 700 milioni di euro? E tali debbono essere. Non un euro in meno. Idem per i fondi di riserva. Idem per il fondo rischi da appostare per fronteggiare la montagna di residui attivi. Governo e Ars dimostrino buona volontà. Taglino, loro, da 700 a 800 milioni di euro di spese. Altrimenti a tagliarli ci penserà lui.
Intanto davanti a Palazzo dei Normanni si registrano proteste: circa 200 precari di varie categorie esclusi dalle proroghe approvate sabato sera e un gruppo di dipendenti della Formazione professionale. Ovviamente chiedono più attenzioni. E non sono i soli.
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Ars/ Si blocca la manovra finanziaria: serve un ‘taglio’ secco di 700-800 milioni di euro