Centinaia i cittadini in fila nelle sedi preposte per rilasciare il documento necessario a votare, sia nel centro direzionale che nelle sedi delle sei circoscrizioni. «Oltre a chi aveva smarrito o completato la tessera, la maggior parte della gente non l'aveva ricevuta dopo un cambio di residenza» racconta un cittadino
File in uffici etnei per ritirare la tessera elettorale «Molte persone hanno rinunciato al diritto di voto»
Ritirare le tessere elettorali negli uffici preposti a Catania potrebbe richiedere più tempo del dovuto. «Intorno alle 11 di questa mattina – racconta un cittadino catanese a MeridioNews – mi sono recato nella sede dell’ufficio elettorale centrale di via Alessandro La Marmora, presso il centro direzionale, e lì ho dovuto fare una ventina di minuti di fila. Non avevo mai visto una fila così lunga per il ritiro della tessera elettorale».
La situazione, che ha avuto inizio a metà mattinata, è poi peggiorata durante l’arco della giornata e continua fino a ora. «Io ho dovuto aspettare quasi tre quarti d’ora – dice un eletteore etneo – nella sede della terza municipalità, a Vulcania». Come durante ogni giornata di elezioni, fino alle 22 ci si può recare nelle sedi preposte per ritirare il documento necessario per votare. Ma questa volta qualcosa non ha funzionato e si sono create delle file enormi. «Di solito non c’è quasi nessuno, invece oggi centinaia di persone in coda – aggiunge – hanno colto impreparati gli impiegati degli uffici elettorali del Comune e la macchina si è imballata».
E sono molti i casi in cui la fila è stata un fattore scoraggiante per le persone che si erano recate a ritirare la tessera per poi andare a votare. «Ho assistito a diverse scene – racconta l’uomo – in cui persone davanti e dietro di me di fronte a questa situazione hanno girato i tacchi e, piuttosto che fare la fila, sono andate via rinunciando al loro diritto di voto o proponendosi di tornare in un secondo memento sperando nella soluzione del disagio». Oltre a chi ha smarrito o completato la tessera elettorale, «la cosa strana – conclude – è che circa l’80 per cento della gente era lì perché non aveva ricevuto la nuova tessera dopo un cambio di residenza».