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Fiera dei morti 2023 a Catania, vince ancora l’imprenditore coinvolto nell’inchiesta per corruzione

Un copione che si ripete. È la gara per l’affidamento, da parte del Comune di Catania, dell’organizzazione della Fiera dei morti 2023. Evento che si terrà nel parcheggio scambiatore Fontanarossa dal 28 ottobre al 5 novembre, con oltre 150 stand espositivi previsti. A vincere la gara, così come avvenuto lo scorso anno, è stato ancora una volta Arturo Coglitore. L’imprenditore il 18 dicembre potrebbe conoscere il proprio destino giudiziario nell’ambito dell’inchiesta della procura di Catania che lo vede indagato proprio per gli affidamenti sui principali eventi fieristici in città. Nel mirino della magistratura è finita l’edizione 2019 della Fiera dei morti e quella di Sant’Agata del 2020. Stando alle accuse, due dirigenti del Comune di Catania, Giampaolo Adonia e Giuseppe Fichera (oggi in pensione, ndr), avrebbero turbato la gara per l’affidamento degli eventi alla Essece srl, società di Coglitore e del figlio Antonio. Nello specifico, per la Essece sarebbe stato attestato «di non trovarsi in nessuna delle clausole di esclusione», nonostante l’azienda fosse inadempiente nei confronti del municipio per debiti pregressi. Ricostruzione non veritiera per le difese, in quanto quei debiti non sarebbero stati ancora definitivi.

I magistrati contestano a Fichera anche di avere accettato utilità per concedere «il monopolio dei più importanti eventi fieristici promossi dal Comune di Catania». L’oggetto del presunto accordo corruttivo sarebbe stata la promessa di assunzione del figlio in un patronato e il pagamento di un viaggio in Germania. I diretti interessati hanno sempre rimandato ai mittenti le accuse e Coglitore ha sottolineato di non avere mai ricevuto favoritismi, anche perché ai bandi partecipa solo lui ormai da anni. Nel 2022 le buste con le offerte erano state due, entrambe della Essece, mentre per questa edizione l’unico incartamento inviato alla direzione Attività produttive è stato quello della «ditta Coglitore Arturo», si legge nel verbale di gara del Comune, con un’offerta di 38.100 euro più Iva al 22 per cento. «Atteso che non esistono altre buste presentate – continua il verbale – il presidente della commissione prende atto dei documenti visionati e, previe successive verifiche di rito, provvederà all’aggiudicazione». Tra i requisiti indicati nell’avviso, un valore del fatturato per il triennio 2020-2022 non inferiore al valore della concessione: ossia 100mila euro. Stesso importo indicato lo scorso anno e riferito al triennio precedente.

L’inchiesta è venuta fuori nel 2022 con la procura etnea che ha chiesto il rinvio a giudizio degli indagati. Per due di loro – Adonia e l’ex presidente del comitato dei festeggiamenti di Sant’Agata Riccardo Tomasello, accusato di peculato – la decisione arriverà il 18 dicembre. «Abbiamo fatto richiesta di accedere al rito abbreviato e nella prossima udienza dovrebbe arrivare la decisione da parte del giudice», spiega a MeridioNews l’avvocato Simone Marchese, che difende il dirigente Adonia. Stessa udienza nella quale il giudice stabilirà se mandare a processo o meno anche gli altri indagati.


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