Si scrive Ferla, si intende, comune siracusano dove albergano le buone pratiche green. Sì perché il piccolo comune isolano (circa 2500 abitanti), dal 2011 anni in cui si è insediata l’amministrazione comunale del sindaco Michelangelo Giansiracusa, ha scalato tutte le principali classifiche del vivere sostenibile, aggiudicandosi in questi anni la menzione speciale di Comune riciclone e il titolo da parte di Legambiente di Comune rinnovabile, nonché il riconoscimento europeo per la democrazia partecipata con il progetto Agorà – La piazza delle idee. E poi, ancora, l’iscrizione tra I Borghi più belli d’Italia e dal 2016 l’ammissione nell’Associazione nazionale dei Comuni Virtuosi, oltre al primato di essere il primo Villaggio del Compost del Sud Italia.
«Tutto è cominciato – spiega il sindaco Michelangelo Giansiracusa – con il cambiamento di rotta che abbiamo impresso sulla questione rifiuti e, in particolare, con l’adesione alla strategia internazionale Rifiuti Zero». Da quel momento, oltre a risanare le casse comunali, a raggiungere il 75 per cento della differenziata, Ferla è diventato un vero e proprio laboratorio di sostenibilità a cielo aperto, tanto che nel 2018, a seguito di un’audizione sul compostaggio di comunità e sulle buone pratiche ecosostenibili tenuta presso la Commissione regionale Ambiente della Regione Siciliana, è stato indicato come modello o linea guida da seguire per tutti i comuni siciliani.
Con le due Case del Compost, il Comune ha avviato il progetto del compostaggio di comunità che permette di conferire la frazione organica in una struttura condivisa per poi utilizzare il compost per fertilizzare il terreno di proprietà e gli orti didattici. Un sistema che ha anche fatto permesso ai cittadini una decurtazione del 30 per cento sull’imposta legata ai rifiuti e che ha anche stimolato un sistema di eco turismo di associazioni interessate al funzionamento dell’Ecostazione e del villaggio del compost.
Inoltre, è attivo il sistema della Casa dell’Acqua: impianto di depurazione per la distribuzione di acqua potabile e la riduzione di plastica. Un modo semplice ed efficace per ridurre plastica e risparmiare. E, ovviamente, l’amministrazione ha puntato sull’efficienza energetica anche per gli edifici comunali dotando di impianti fotovoltaici vari edifici. Solo nelle scuole sono stati installati complessivamente undici metri quadrati di solare termico e 116 chilowatt di fotovoltaico per una copertura del fabbisogno termico ed elettrico delle scuole elementare e materna. Nelle altre strutture – Casa delle Associazioni, Centro sportivo comunale, il magazzino comunale, il campo sportivo – sono stati realizzati impianti fotovoltaici che riescono a produrre circa 550.000 kwh annui di energia elettrica e soddisfano circa il 40 per cento del fabbisogno delle strutture pubbliche garantendo perciò alle casse comunali un notevole risparmio economico oltre che a percepire dal Gse (Gestore servizi energetici) un contributo per conguaglio scambio cospicuo.
«Diciamo – conclude Giansiracusa – che siamo l’esempio di come l’economia circolare sia una strada non solo perseguibile ma anche conveniente e importante da intraprendere per il bene delle nostre comunità».
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