Falsi crediti, bonifici alla società dell’assessore Cristaldi Il ruolo della Ippocrate nei rapporti tra Paladino e Longo

I soldi delle truffe ideate sui falsi crediti Iva sarebbero passati anche dai conti della società dell’assessore comunale di Catania Michele Cristaldi. A sostenerlo è la procura di Catania che oggi ha ottenuto il sequestro di beni nei confronti dei commercialisti Antonio Paladino e Massimiliano Longo. Il primo – arrestato l’anno scorso dalla guardia di finanza nel blitz Fake credits – per gli inquirenti è l’ideatore di un sistema basato su compensazioni di debiti con l’Erario, tramite crediti creati dal nulla e società compiacenti. A beneficiare di questa attività sarebbero state le imprese appesantite dalla necessità di saldare i propri conti con l’amministrazione finanziaria. Queste ultime – vittime di un raggiro, in quanto i titolari non sarebbero stati a conoscenza della truffa – avrebbero pagato per il servizio l’associazione Confimed, riconducibile a Paladino. La novità nell’indagine sta nel ruolo di Longo. Il commercialista etneo, fondatore dello studio Fla di Catania – oggi in una nuova composizione, Fla srl – stp, senza i soci storici, gli avvocati Attilio Floresta e Antonino Longo, fratello di Massimiliano -, avrebbe fatto da tramite tra Confimed e gli imprenditori. Un contributo da procacciatore di clienti, lautamente retribuito per l’accusa. 

«Longo individuava le società alle quali proporre le operazioni di accollo e cessione e si prodigava per la conclusione degli accordi commerciali», è la tesi della procura di Catania. Le società che avrebbero accettato la proposta, senza fiutarne i rischi, hanno acquistato i crediti fittizi creati in pancia alla CBL Trasporti e Servizi e alla Stella Events. Con queste operazioni sarebbero state regolarizzate posizioni fiscali per un importo complessivo di quasi quattro milioni e mezzo di euro. L’approfondimento d’indagine è scaturito dalle dichiarazioni del legale dell’amministratore di fatto di una delle due società ritenute truffate che ha specificato come il proprio assistito non avesse le competenze per entrare nel merito delle operazioni eseguite. Un’affermazione che contrastava con quanto dichiarato da Longo agli inquirenti, secondo il quale l’imprenditore avrebbe avuto un rapporto diretto con «il mondo Paladino».

Secondo la ricostruzione fatta dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria, a Longo sarebbero arrivate, tramite Confimed, circa il 90 per cento delle somme versate dalle imprese per comprare i crediti. Ed è proprio in questa fase che entrerebbe in gioco Michele Cristaldi (non indagato). L’assessore della giunta Pogliese, individuato come «nipote di Longo», è socio e amministratore della Ippocrate srl, società costituita lo scorso dicembre. Negli anni passati invece Cristaldi era stato liquidatore della Ippocrate Medicina e Lavoro. Sotto la lente delle Fiamme gialle è una serie di bonifici partiti da Confimed che, secondo il pubblico ministero Fabio Regolo, sarebbero «parte delle provviste di denaro» legate alle «attività truffaldine» portate avanti da Paladino e dai suoi sodali. Per gli inquirenti quei pagamenti non sarebbero giustificabili altrimenti, anche perché non sono stati trovati contratti di collaborazione tra Confimed e Ippocrate

A confermare le transazioni tra le due società, peraltro, è stato Gaetano Sanfilippo nel corso di un interrogatorio. L’uomo è ritenuto essere il dominus insieme a Paladino di Confimed. Agli inquirenti ha detto che le somme transitate nella società Ippocrate riguardavano le operazioni di accollo e compravendita dei crediti Iva. «Altre somme derivanti dall’operazione erano girate da Confimed a Cristaldi che incassa per conto di Fla (lo studio di Longo, ndr) – ricostruiscono gli inquirenti, richiamando un verbale del luglio dell’anno scorso – Era corretto (secondo Sanfilippo, ndr) che tali somme venissero versate allo studio Fla perché i clienti erano stati portati dallo studio». A fare riferimento alla società di Cristaldi era stato peraltro lo stesso Paladino. «Attraverso la società Ippocrate – scrivono gli inquirenti riassumendo le parole del commercialista etneo -, riconducibile a Cristaldi, sono transitate somme che hanno attinenza alle operazioni di accollo e compravendita Iva».

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Riceviamo e pubblichiamo dall’assessore Michele Cristaldi:

Con riferimento alla società che ha subito il sequestro preventivo, Ippocrate Srl, vi chiedo di rettificare di non essere mai stato amministratore o Socio. La società, infatti, non ha collegamenti societari di alcun genere con la Ippocrate srl, quella da me amministrata, costituita lo scorso 25 novembre 2020. Peraltro, al fine di non ingenerare confusione ai lettori, vogliate esplicitare che al momento dei fatti di cui si discute, il sottoscritto, oltre a non amministrare la società oggetto delle attenzioni degli organi inquirenti ma a ricoprire ruoli esterni retribuiti con la partita iva e a non avere ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria in merito, nel 2018, periodo temporale della vicenda, non ricopriva alcun ruolo di assessore nell’amministrazione comunale.

La risposta di MeridioNews

Ringraziamo innanzitutto l’assessore Cristaldi per aver aggiunto un’informazione ai nostri lettori: non abbiamo infatti mai scritto – né potevamo sapere – quali società fossero state raggiunte dal sequestro preventivo della Guardia di Finanza tra quelle coinvolte e citate. Corre invece l’obbligo, per i lettori, di specificare quale sia il legame tra le due Ippocrate srl: quella neo-costituita e amministrata dall’assessore e quella per cui spiega di aver prestato consulenza, ma che la finanza riconduce a lui – anche sulla base delle dichiarazioni dei protagonisti – perché amministrata dalla madre con l’altro genitore dell’assessore come socio. Va infine precisato che la vicenda si riferisce a bonifici a cavallo tra il 2018 e il 2019, periodo in cui Cristaldi non era ancora assessore – lo diventerà a novembre – dopo aver concorso alle elezioni 2018 al consiglio comunale di Catania.


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