Renato Schifani chiama a raccolta i presidenti delle commissioni parlamentari. Quanto meno quelli di maggioranza. Sul tavolo della riunione fiume, in scena nelle stanze presidenziali di palazzo d’Orléans, la scarsa attività presunta del parlamento siciliano. Un tema che però è stato oggetto di contrasti, seppur velati, tra le due istituzioni che si affacciano su piazza Indipendenza: da una parte il governo, con la posizione di Schifani, dall’altra l’Assemblea, con le commissioni – tenute per regolamento a vegliare ogni disegno di legge, anche quelli di matrice governativa – che contestano dal loro punto di vista la sostanza di molti di questi dl, spesso carenti in aspetti cruciali, uno su tutti le specifiche che riguardano la copertura finanziaria.
Un vertice lungo e tirato, a cui mancava però uno dei protagonisti della vicenda, forse il principale protagonista, il presidente dell’Assemblea, Gaetano Galvagno, che ha trascorso la mattinata impegnato in incontri a Palazzo dei Normanni e che pare, non essere stato invitato. Almeno da quanto si apprende tra i corridoi di palazzo, poco male, visto che comunque Schifani ha poi incontrato il numero uno dell’Ars subito dopo per un ragguaglio. Poche le novità all’uscita dal tavolo tecnico: da parte dei deputati c’è stato l’impegno a incrementare le presenze, ma la richiesta è quella di avere maggiori specifiche tecniche in accompagnamento alle proposte.
«È stato un momento di confronto – dice a MeridioNews Dario Dandone, presidente della commissione Bilancio – Ci sono questioni organizzative, questioni di metodo, tutte sono state affrontate e saranno anche affrontate in futuro, perché questo tipo di riunioni saranno cadenzate nel tempo. Il periodo che abbiamo vissuto inizialmente è stato interamente dedicato ad altre cose: insediati a dicembre, fino al due febbraio, giorno dell’approvazione del Bilancio, le commissioni per regolamento si sono potute occupare solo di quello».
E per quanto riguarda il nodo coperture, Dandone è ottimista: «Dobbiamo ragionare in base a quelle che sono le entrate e al momento i dati sono positivi ed entrò l’estate discuteremo il documento economico e finanziario». Si certo c’è che sono state fissate le priorità d’azione: al primo posto, ovviamente, il ritorno delle province e la riforma degli enti locali. A ruota la riforma dei beni culturali, il dl sulla polizia locale, uno di quelli maggiormente scoperti quanto a copertura, il dl sullo psicologo di famiglia e il famigerato collegato, che andrà a implementare la Finanziaria con ulteriori somme stanziate su specifici capitoli della legge di stabilità.
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