William Cerbo? «Quello non è un pentito. È uno scimunito», parola di Fabrizio Corona. Il fotografo dei vip, noto come il re dei paparazzi, è recentemente finito al centro delle dichiarazioni di William Alfonso Cerbo, detto Scarface. Il neo collaboratore di giustizia, emulo etneo del celebre personaggio cinematografico Tony Montana, accusa Corona di avere avuto rapporti con […]
Foto di MeridioNews
Fabrizio Corona sulle accuse di vicinanza alla mafia: «Ma quale pentito, è uno scimunito»
William Cerbo? «Quello non è un pentito. È uno scimunito», parola di Fabrizio Corona. Il fotografo dei vip, noto come il re dei paparazzi, è recentemente finito al centro delle dichiarazioni di William Alfonso Cerbo, detto Scarface. Il neo collaboratore di giustizia, emulo etneo del celebre personaggio cinematografico Tony Montana, accusa Corona di avere avuto rapporti con i clan Mazzei. Il dettaglio è emerso nell’inchiesta Hydra sulla presunta alleanza tra mafie che operano nel nord Italia.
Cerbo, 43 anni, finì nei guai per la prima volta nel 2014 proprio in un’indagine antimafia denominata Scarface. I militari della guardia di finanza, coordinati dalla procura di Catania, riuscirono a ricostruire organigramma e business del clan mafioso catanese dei Mazzei. Cerbo, in particolare, era ritenuto la mente operativa nella costituzione di una rete di società a livello nazionale. Affari dietro i quali si sarebbe celato il boss Nuccio Mazzei. Quest’ultimo riuscì a sfuggire al blitz Scarface ma venne arrestato l’anno successivo, nell’aprile 2015.
Le dichiarazioni del pentito Cerbo su Fabrizio Corona
Cerbo ha citato Fabrizio Corona indicando i suoi presunti rapporti con Gaetano Cantarella. Scarface ha definito Cantarella come «storico affiliato al clan Mazzei, incaricato di gestire gli affari a Milano». Ed è con lui che, nella ricostruzione di Cerbo, avrebbe avuto rapporti Fabrizio Corona. «In più occasioni – ha fatto mettere a verbale il pentito 43enne – si rivolgeva a lui quando aveva problemi su Milano. O, come in un caso – ha aggiunto Cerbo – in cui Fabrizio Corona gli chiese un recupero crediti di 70mila euro da fare a Palermo per una truffa patita da un amico».
Accuse sulle quali Cantarella non potrà mai difendersi essendo scomparso da ormai cinque anni. L’uomo, titolare di un bar in provincia di Milano e cugino di primo grado della moglie di Nuccio Mazzei, era tornato a Catania nel 2020 per la festa di Sant’Agata. Evento a cui non ha mai partecipato essendo scomparso qualche giorno prima. La sua macchina, presa a noleggio, venne trovata abbandonata in territorio nisseno con il gps scollegato, e il portafoglio con i suoi documenti.
Cantarella venne coinvolto nell’inchiesta Scarface ma nel 2019 ottenne l’assoluzione con la formula «per non avere commesso il fatto». Già in quell’inchiesta emerse il nome di Corona e il collegamento con Cantarella. Indicato come l’uomo che portò il fotografo dei vip, insieme a Cecilia Rodriguez, in una discoteca di Catania per una serata vip. Nei giorni successivi all’evento gli inquirenti captarono le telefonate in cui Cantarella chiedeva il denaro per la sua intermediazione e si convinsero che stesse effettuando una sorta di recupero crediti per conto dei mafiosi.
Fabrizio Corona replica interpellato da MeridioNews
Oggi Corona era in Sicilia tra Bagheria e Palermo. Prima la presenza in un’attività commerciale nel Comune in provincia di Palermo e poi altri impegni nel capoluogo siciliano. Ed è a Bagheria che abbiamo chiesto a Fabrizio Corona una replica sulla dichiarazioni del pentito William Cerbo. «Quello non è un pentito. È uno scimunito», ha detto prima di essere accerchiato dai suoi fans per selfie e autografi.