Il fatto è avvenuto ieri mattina, nei locali destinati ai Day hospital. La bimba, accompagnata dai genitori, avrebbe dovuto fare un prelievo del sangue così il paramedico le avrebbe dato la precedenza, nonostante i turni. Scatenando le ire di un paternese sulla sessantina. È scattata la denuncia
Fa passare prima una bambina, pugni a infermiere Colpito più volte in faccia all’ospedale di Paternò
Ennesima aggressione, la seconda in meno di 15 giorni, a un operatore sanitario dell’ospedale Santissimo Salvatore di Paternò. Non è ancora del tutto chiaro del motivo per il quale l’aggressore, un uomo sulla sessantina residente nel Paternese, abbia preso a pugni in faccia un infermiere. Il fatto si è verificato ieri mattina poco dopo le otto all’interno dei locali dei Day hospital: da quanto ricostruito dai vertici sanitari del nosocomio paternese, ai quali si è rivolta la vittima subito dopo essere stata picchiata, l’aggressore avrebbe colpito l’infermiere perché quest’ultimo avrebbe commesso «l’errore» di sovvertire il turno di attesa, permettendo a una bambina accompagnata dai propri genitori, alla quale doveva essere effettuato un prelievo del sangue, di entrare per prima.
Una circostanza che avrebbe scatenato la reazione del 60enne, il quale ha dapprima aggredito verbalmente e poi fisicamente l’infermiere, scaricandogli addosso dei cazzotti in faccia: nella colluttazione, la vittima avrebbe riportato delle profonde escoriazioni al collo. Subito dopo l’aggressione l’uomo è scappato, mentre l’infermiere si è recato al pronto soccorso dove i colleghi lo hanno medicato, riscontrandogli un trauma facciale ed escoriazioni varie, giudicandolo guaribile in cinque giorni.
«Dobbiamo registrare, purtroppo, l’ennesima aggressione a un infermiere, del tutto immotivata. Esprimo a nome mio e dell’azienda la piena solidarietà al paramedico vittima: abbiamo denunciato tutto ai carabinieri». A parlare è Giuseppe Spampinato, direttore sanitario del distretto CT2 dell’Asp di Catania, intervenuto subito dopo avere appreso della violenza. Sul fatto non si è fatta attendere una decisa presa di posizione dei sindacati di categoria: «Siamo preoccupati per quanto accade nei nostri ospedali – dice Nino Carcagnolo, di Fp Cgil – Ci sentiamo profondamente toccati, gli operatori sanitari che hanno timore perfino di camminare e di essere subito aggrediti. Non ci sentiamo sereni».