Protestare pubblicamente, anche attraverso un quotidiano online, può avere risultati positivi e non preventivati. E’ il caso di Giovanni Milazzo, giovane imprenditore catanese, titolare della start up Kanèsis, che una settimana fa dalle pagine di MeridioNews aveva lanciato la sua denuncia: «Partecipare all’Expo per un giovane imprenditore è praticamente impossibile». Poche ore dopo la pubblicazione dell’articolo, è stato contattato telefonicamente da una funzionaria del Dipartimento regionale delle Attività Produttive, che ha offerto a lui e al suo team uno spazio per esporre per circa una settimana il suo progetto all’evento internazionale di Milano.
Le porte dell’esposizione universale che inizierà l’1 maggio tra mille difficoltà, si apriranno dunque per Milazzo e per la sua giovane azienda, che ha l’obiettivo di promuovere e commercializzare prodotti a base di canapa sia nel settore alimentare che in quello industriale. Per mesi l’imprenditore aveva provato invano a ritagliarsi un posto nella vetrina più importante dell’anno. «O possiedi dei fondi, e che fondi, per partecipare all’evento, o conosci qualche project hunter (figura che individua i progetti da portare a Expo, ndr) commissionato dagli organizzatori, oppure sei tagliato fuori», aveva sottolineato. «Ho capito – commenta ora – che è fondamentale comunicare, avere un ottimo marketing manager, è l’unica alternativa ai cosiddetti agganci».
A Kanèsis è stato proposto uno spazio con servizi annessi, all’interno del padiglione dedicato alla Sicilia, sfruttando l’opportunità di intercettare investitori e di instaurare rapporti commerciali in Italia e all’estero. «Cinque minuti dopo la pubblicazione del vostro articolo, mi chiamano al cellulare per offrirmi gratuitamente spazi a Expo 2015», spiega Milazzo, che si dice soddisfatto di aver raggiunto tante persone con la sua storia. Dalla pagina Facebook di Kanèsis, il team ringrazia per l’attenzione riservata e promette di tenere aggiornato il pubblico su lavoro, novità e risvolti futuri, invitando i sostenitori a partecipare non solo online ma anche e soprattutto ai diversi eventi organizzati.
La proposta della Regione non è stata l’unica. «Nelle ultime settimane – racconta Milazzo – ho ricevuto email e telefonate da diversi enti o soggetti privati interessati a vendere spazi, spesso dietro contributi, a volte anche gratuitamente. Ad esempio un privato ha acquistato l’utilizzo di 20 metri quadrati per tutti i sei mesi ad un costo di 250mila euro e ora rivende piccoli spazi per mille euro al mese».
Che consiglio dare, dunque, a un giovane imprenditore che non riesce a partecipare a Expo, un po’ come lo stesso Milazzo fino a una settimana fa? «Farsi conoscere – risponde il titolare di Kanèsis – perché purtroppo non esiste una piattaforma dove le aziende in cerca di uno spazio possano trovare un quadro chiaro delle possibilità che ci sono. In questo modo non resta che farsi chiamare. Ed è limitante. Sono sicuro – conclude – che a Expo troverò realtà che hanno un decimo delle potenzialità di tante altre che invece resteranno a casa, e questo solo perché le prime hanno un’ottima comunicazione o i giusti contatti».
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