I parlamentari regionali Cordaro e Falcone sottoporranno all'aula l'elenco dei problemi rilevati all'interno del cluster bio mediterraneo, di cui l'Isola è ente capofila e che raccoglie altre undici nazioni. La regione, spiegano, è stata «messa in ridicolo a fronte di uno staff regionale, preposto all'evento, che non ha mai avuto l’accortezza di sincerarsi e verificare lo stato del padiglione prima dell’apertura»
Expo, interrogazione sul padiglione Sicilia «Quante trasferte autorizzate per le verifiche?»
«La copertina che rappresenta l’inaugurazione dell’Expo siciliana è quella del dirigente generale alle Risorse agricole con in mano una scopa impegnato a spalare acqua a seguito di infiltrazioni dal tetto del padiglione». Un’immagine che non serve a descrivere l’operosità della classe dirigenziale regionale, ma «invece ne ha solo qualificato l’azione utile a rincorrere gli eventi e le loro conseguenze più nefaste piuttosto che programmarli con capacità e lungimiranza». Così i parlamentari regionali Totò Cordaro (Pid-Cantiere popolare) e Marco Falcone (Forza Italia) commentano quanto avvenuto all’inaugurazione dell’esposizione universale apertasi il primo maggio, quando è emerso che il padiglione che ospiterà per i prossimi mesi i prodotti made in Sicily presentava numerosi problemi strutturali, annunciando anche un’interrogazione all’Assemblea regionale.
Il cluster del Bio mediterraneo vede come ente capofila proprio la Sicilia, che guida al suo interno undici nazioni. L’Isola è stata addirittura la prima regione a diventare partner ufficiale della manifestazione. L’ex assessore Dario Cartabellotta, a capo della delegazione isolana immortalato mentre cercava di fare fronte all’emergenza, in occasione della firma dell’intesa affermava che «la Sicilia si candida a diventare uno dei territori di punta da visitare insieme con l’Expo». Ma a dispetto dell’importanza del ruolo rivestito e dei fondi spesi, tre milioni di euro il totale, sono diversi i problemi elencati dai due parlamentari regionali. «Inesistenza del wi-fi e consequenziale isolamento dalla rete principale oltre all’impossibilità di utilizzo dell’indispensabile applicazione dell’Expo – elencano i due – mancanza assoluta di indicazioni che conducano i visitatori al padiglione. Messa a norma del padiglione per scongiurare ulteriori allagamenti e danneggiamenti delle aree espositive dalla pioggia». Infine c’è anche incertezza su quali sono i tempi previsti per la riconsegna dello «spazio espositivo agro alimentare forse più prestigioso, su cui tanto è stato scommesso per il rilancio dell’area mediterranea, della sua economia e della sua centralità».
Inevitabile la critica al governatore Rosario Crocetta. Lo stupore e la protesta del governatore – che ha minacciato di ritirare la delegazione siciliana e di non saldare la somma destinata all’evento e ancora non versata – appaiono a Falcone e Cordaro «risibili». I due capigruppo hanno presentato un’interrogazione parlamentare diretta al presidente della Regione e all’assessore per le risorse agricole Nino Caleca perché, sottolineano, l’immagine dell’Isola è stata «messa in ridicolo a fronte di uno staff regionale, preposto all’evento, che non ha mai avuto l’accortezza di sincerarsi e verificare lo stato del padiglione prima dell’apertura». Infatti, proseguono, «soltanto il giorno dell’inaugurazione la delegazione individuata dal governo regionale ha visionato lo stato del padiglione scelto per ospitare il cluster bio mediterraneo». Per questa ragione chiedono di sapere «quante trasferte siano state autorizzate alla delegazione regionale per verificare l’assegnazione della zona dove realizzare la vetrina del cluster».
Dal canto loro, Crocetta e Caleca hanno annunciato la creazione di «un comitato di supporto e controllo per la gestione dello spazio». Loro compito sarà «proporre iniziative per l’ottimizzazione dello spazio, verifica delle procedure amministrative e contabili adottate dalla gestione cluster, intensificazione dell’azione di cooperazione internazionale».