Per addetti ai lavori e cittadini parlare al telefono con chi dovrebbe dare informazioni sull'esposizione di Milano non è cosa semplice. Dai numeri occupati a quelli a cui non risponde nessuno, passando per receptionist che spiegano: «Non conosco gli interni, premo solo il bottoncino». Guarda la vignetta
Expo 2015, l’odissea per contattare lo staff Telefoni che squillano a vuoto senza personale
Un solo numero fisso al quale dovrebbe rispondere l‘ufficio stampa di Expo 2015. Quattro responsabili, due per la stampa italiana e due per quella internazionale, e una linea sempre occupata. Parlare con lo staff dell’evento milanese sul quale sono puntati gli occhi del mondo non è cosa semplice. «Io non lo so come si parla con l’ufficio comunicazione, non ho gli interni. Premo il bottoncino», afferma una dipendente – con forte accento lombardo – che risponde alla reception. Numero, anche questo come molti altri, diverso da quello indicato sul sito internet dell’esposizione.
A copincollare su Google il recapito dell’ufficio stampa che è stato reso pubblico si trovano due documenti. Il primo è un bando di gara pubblicato sulla gazzetta ufficiale, in cui si indica come contatto telefonico della Expo 2015 spa lo stesso numero al quale dovrebbe rispondere l’ufficio stampa dell’evento. In più, a un solo contatto telefonico corrispondono due indirizzi differenti: il sito di Expo dice che il telefono dovrebbe squillare in via Carlo Pisacane 1, luogo in cui si trovano gli uffici operativi dell’evento; la gazzetta ufficiale, invece, dà per indirizzo via Rovello 2, che invece è la sede legale della società che l’Expo lo organizza. Il secondo documento, poi, è un file Excel che si chiama «Tabella telefoni e posta elettronica def». Nelle colonne ci sono tutti i nomi e i numeri di telefono delle varie aree di competenza: affari istituzionali, ufficio legale, ufficio logistica, per citarne alcuni. Qualunque contatto dei responsabili delle varie aree dovrebbe stare là dentro. Peccato che l’unico interno che non squilli a vuoto sia quello della divisione che si occupa di design. «Mi dispiace, non sappiamo come aiutarla – rispondono da quell’ufficio – Provi a telefonare alla reception».
«Pronto?» «Parlo con la reception di Expo 2015?». La conversazione con l’impiegata che risponde al telefono è breve ma intensa: «Attenda in linea», ribatte lei alla richiesta di parlare con l’ufficio stampa. Dopo qualche secondo di attesa, la receptionist riprende la cornetta: «Guardi, la responsabile non risponde». E il numero interno al quale poterla contattare, senza passare dal centralino, non è dato saperlo: «Io premo il bottoncino», dice.
Ma rivolgersi all’ufficio relazioni con il pubblico non appare più semplice. Due sono i contatti telefonici che si trovano sul sito di Expo, e prendere la linea con entrambi è altrettanto arduo. Sempre occupato anche lì, al numero che dovrebbe essere il punto di riferimento non tanto degli addetti ai lavori, quanto dei visitatori possibili o dei curiosi.
A loro e a tutti gli altri dovrebbe rispondere l’account AskExpo su Twitter. Una sorta di ufficio informazioni con il limite dei 140 caratteri. Ma anche là, nonostante la presenza costante dello staff che si occupa di fornire assistenza, le risposte a domande specifiche non arrivano. Per la cronaca, il quesito era: esiste un elenco di tutte le aziende siciliane presenti a Expo 2015? La replica è arrivata dopo due minuti: «A questo link trovi tutti i contatti», scrive @AskExpo, copincollando l’indirizzo web di una pagina. Quella coi numeri che non rispondono. E il giro ricomincia.