L'immobile in stato di abbandono dell'azienda ospedaliera Garibaldi ha trovato una nuova destinazione d'uso come centro direzione della Regione a Catania. Previsti posti per 450 dipendenti. Soddisfatto Musumeci per la «riduzione dei costi dei fitti passivi»
Ex ospedale Ascoli Tomaselli ospiterà uffici regionali Lavori per 16 milioni di euro da finire entro 36 mesi
L’ex ospedale Ascoli Tomaselli di via Passo Gravina cambia volto e diventa il centro direzionale della Regione siciliana a Catania. Così stabilisce il protocollo d’intesa tra il presidente Nello Musumeci e il direttore generale dell’azienda ospedaliera Garibaldi, Giorgio Santonocito. Sorto agli inizi del Novecento come clinica privata (La Quisisana), negli anni Sessanta l’immobile è stato trasformato in sanatorio provinciale e ospedale pluridisciplinare Maurizio Ascoli, a seguito della fusione con il confinante ospedale Tomaselli. Dismesso e in parte vandalizzato, l’immobile di proprietà dell’Arnas Garibaldi, nel 2013, era stato destinato a diventare la cittadella giudiziaria.
Una delibera regionale del 30 ottobre prevede che venga dato in comodato d’uso per cinquant’anni alla Regione che lo riqualificherà, con interventi previsti per un costo di 16 milioni di euro. Formalizzata la copertura finanziaria, si provvederà alla redazione del progetto esecutivo e alle procedure per l’aggiudicazione dei lavori. Il tutto dovrà avvenire entro 36 mesi. Soddisfatto il presidente Musumeci, secondo il quale «il centro direzionale regionale di Catania sarà un concreto esempio di razionalizzazione organizzativa degli uffici e di riduzione dei costi per fitti passivi che pesano sulle casse della Regione».
Stando alla relazione del dipartimento regionale Infrastrutture, per adeguare la struttura alla nuova destinazione è necessario sostituire tutti gli infissi, realizzare intonaci e cappotto «per avere una classe energetica dell’edificio non inferiore a B». Serve, inoltre, sostituire i servizi igienici e i pavimenti «danneggiati o in pessime condizioni» e rifare integralmente gli impianti idro-sanitari, elettrici, telefonici, antincendio, di condizionamento e di videosorveglianza. Di primaria importanza è il miglioramento e l’adeguamento sismico dell’immobile. Oltre a questo, indispensabili sono le opere di manutenzione straordinaria delle strade, dei piazzali, dei muri perimetrali, delle aree verdi. È prevista, infine, anche l’installazione di pannelli fotovoltaici che, «anche se non riusciranno a soddisfare a pieno il fabbisogno energetico della struttura, contribuiranno a una riduzione dei costi energetici e a un maggiore rispetto dell’ambiente».
A lavori ultimati, l’immobile potrà ospitare tutti gli uffici regionali di Catania: l’ispettorato agrario, l’ispettorato forestale, la motorizzazione, l’Esa, il turismo per una capienza di 450 dipendenti. Dai dati forniti dal dipartimento regionale della Funzione pubblica risulta che, al momento, sono 1.051 i dipendenti regionali che prestano servizio nel capoluogo etneo. Di questi, 505 sono collocati in immobili in locazione passiva. Un numero destinato a scendere fino a 439 con i pensionamenti. Stando a queste cifre, tutti i dipendenti potranno essere ricollocati all’Ascoli Tomaselli una volta finiti i lavori. L’obiettivo è la «razionalizzazione dell’utilizzo delle locazioni passive e il contenimento della spesa per i fitti passivi», come si legge nel documento della giunta regionale. Un investimento di risorse finanziarie stimato, come detto, in 16 milioni di euro a fronte di una spesa annua per la locazione degli immobili a Catania pari a un milione e 50mila euro.