La piccola galassia dei fuoriusciti ed espulsi dal Movimento 5 stelle si muove alla ricerca della propria forma. In Sicilia la curiosità riguarda gli abboccamenti tra i deputati regionali scissionisti e ItalExit, che ha nel senatore etneo il principale referente
Ex M5s, le strade di Attiva e Paragone non si incrociano Incontro con Mario Giarrusso, ma per ora progetti diversi
I frutti della delusione – dell’opportunismo, per i più maliziosi – non sono tutti uguali e al banco della politica, dove i cittadini si avvicinano con il palato sempre meno sensibile, è giusto che non si mescolino. Mentre i sondaggi politici spingono sotto al 16 per cento il Movimento 5 stelle, la piccola galassia in via di espansione dei fuoriusciti si muove per trovare una propria forma. Non solo in ottica posizionamento, ma anche alleanze. Da questo punto di vista la Sicilia, ancora una volta, si rivela interessante punto di osservazione per ciò che può accadere anche altrove.
A tenere banco in questi giorni è stata la visita nell’isola di Gianluigi Paragone, il senatore ex M5s che si è posto alla guida di ItalExit, movimento che ha rispolverato la fuoriuscita dall’Ue dopo due anni in cui i partiti che più di altri avevano ragionato sul tema – la Lega e lo stesso Movimento 5 stelle – hanno virato su posizioni più morbide nel momento in cui si sono trovati al governo del Paese. Ad accogliere Paragone in Sicilia è stato Mario Giarrusso, che con l’ex direttore de La Padania condivide non sono gli scranni di palazzo Madama ma anche lo status di epurato dal partito fondato da Beppe Grillo. Per Giarrusso hanno pesato soprattutto le mancate restituzioni delle indennità, mentre a Paragone non è stato perdonato di avere votato no alla legge di bilancio. «In un momento come questo, bisognava dire “io li voglio due milioni di banchi per la scuola, ma li voglio fatti qui in Italia”», ha detto Giarrusso parlando a Catania nel fine settimana. Parole che rilanciano il nuovo sovranismo proposto da Paragone.
Ma lo stesso Giarrusso, nelle ultime settimane, ha più volte condiviso la comunicazione di Attiva Sicilia, il gruppo nato all’Ars dalla scissione dentro al Movimento 5 stelle e guidato da Angela Foti. A chiedersi, dunque, se il senatore catanese possa fare da ponte tra i deputati siciliani e l’area che converge su Paragone non sono pochi. Anche in virtù dei buoni rapporti che esistono tra Giarrusso e gli ex grillini a sala d’Ercole qualche abboccamento di recente c’è stato, ma al momento tutto fa pensare che le strade tra le due realtà neonate siano destinate a proseguire senza incrociarsi. Specialmente in casa Attiva, al momento, prevale la volontà di continuare a mettere radici nel territorio, rafforzando l’immagine di consapevolezza istituzionale che i cinque deputati hanno difeso nel momento di prendere le distanze dagli ex colleghi di partito, accusati di fare opposizione a prescindere contro il governo Musumeci. In un contesto di questo tipo – è la valutazione che è stata fatta – strizzare l’occhio a Paragone potrebbe sembrare un nuovo tentativo di rivolgersi alla pancia dell’elettorato.
La volontà invece è quella di riuscire a radicarsi sui territori, con l’auspicio di superare lo Stretto. Sul sito del movimento – il cui indirizzo si limita ad attiva.org, senza riferimenti alla Sicilia – trovano spazio le prime adesioni di ex cinquestelle: due consigliere a Guidonia Montecelio, nel Lazio, e una a Viareggio, in Toscana. In Sicilia, invece, debutteranno le prime liste in occasione delle elezioni comunali a Bronte, Milazzo e Trabia.
Strategia a breve e medio termine a parte, tuttavia, sarebbe avventato sostenere in maniera definitiva che tra ItalExit e Attiva il rapporto – in un momento particolare per la politica nazionale e con le Politiche ancora sufficientemente lontane – non possa evolversi riservando qualche sorpresa. Proprio ieri Paragone ha voluto dedicare parte del proprio messaggio video da via D’Amelio a Piera Aiello, la testimone di giustizia e parlamentare nazionale che nei giorni scorsi ha lasciato il partito fondato da Beppe Grillo in aperta polemica con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Paragone ha sottolineato «il valore delle dimissioni di Piera Aiello, parlamentare che ha fatto tanto nella lotta Antimafia ed è stata tradita anche lei dal Movimento 5 stelle». A mostrare vicinanza alla parlamentare è stata anche Attiva Sicilia: in particolare Aiello sarebbe vicina a Sergio Tancredi, anche lui originario del Trapanese.
Infine c’è il caso locale, ma per chi spera in una collaborazione potenzialmente paradigmatico, di Santo Musumeci. Eletto consigliere di municipalità a Catania con il Movimento 5 stelle, Musumeci ha prima costituito la sigla Catania più Attiva, per poi mostrarsi pubblicamente vicino ad Attiva Sicilia. Lo stesso, nei giorni scorsi, ha preso la parola nel corso degli incontri con Paragone figurando come portavoce etneo di ItalExit. «Sono due cose che non si escludono – dichiara Musumeci a MeridioNews – Paragone non ha interesse per le competizioni elettorali locali, comunali e regionali, e non ci sono preclusioni ad avvicinarsi a progetti civici come Attiva».