Ex Fiat Termini Imerese: Ignazio Corrao chiede ‘lumi’ (e fondi) a Bruxelles

L’EUROPARLAMENTARE DEL MOVIMENTO 5 STELLE ELETTO IN SICILIA HA PRESENTATO UN’INTERROGAZIONE ALLA COMMISSIONE. CHIEDENDO DI POTER UTILIZZARE IL FONDO EUROPEO PER LA GLOBALIZZAZIONE

Caso Termini Imerese. Ignazio Corrao capo delegazione M5S al parlamento europeo interroga la Commissione. “Salvare il possibile tragico destino di 1100 lavoratori con il fondo europeo FEG”

Tra tutti gli europarlamentari eletti in Sicilia è l’unico che gira in lungo e in largo la nostra Isola per analizzare i problemi, provando a trovare soluzioni a Bruxelles. Insomma, fa quello che dovrebbero fare i deputati europei.

Lui è Ignazio Corrao, eletto al Parlamento di Strasburgo nel collegio Sicilia-sardegna nel Movimento 5 Stelle.

Corrao si è rivolto alla Commissione europea. Obiettivo: trovare qualche soluzione per la reindustrializzazione di Termini Imerese e per il mille e 100 operai che sono stati presi in giro dai Governi nazionali di Berlusconi, di Monti, di Letta e adesso dal Governo Renzi. Con l’avallo prima del Governo regionale di Raffaele Lombardo e, adesso, del Governo di Rosario Crocetta.

“In considerazione dei possibili licenziamenti di 1100 lavoratori cui tra poco scadrà la Cassa integrazione in deroga – chiede Corrao alla Commissione europea – c’è la possibilità di salvare il loro destino occupazionale attraverso il FEG? Esistono dei fondi europei destinati alla reindustrializzazione di Temini Imerese e se ci sono, a cosa sono vincolati? E poi la Commissione europea è a conoscenza di un tavolo ministeriale con una neo azienda composta proprio da vecchi dirigenti della casa torinese? Cosa sa la commissione di questa vicenda?”.

L’europarlamentare siciliano grillino ha depositato in queste ore una apposita interrogazione con la quale, oltre a lanciare nuovi dettagli in merito alla vicenda, chiede l’interessamento degli alti organi europei sul destino sia dei lavoratori, sia del comparto produttivo dell’importante area industriale siciliana.

“Sono circa 1100 gli operai della ex Fiat di Termini Imerese e dell’indotto in Cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre prossimo – scrive Corrao nella sua interrogazione -. Senza una soluzione, che in questo momento pare lontana, c’è il rischio che a metà ottobre la Fiat avvii le procedure di licenziamento collettivo. Gli operai vivono dalla fine del 2011 una situazione insostenibile. Il diritto al lavoro di questi operai è stato attaccato prima dalla Fiat, che ha preferito spostare la propria sede altrove, e successivamente dai Governi nazionali che si sono mostrati incapaci nel gestire la crisi di un territorio lasciato in ginocchio”.

Rivolgendosi alla Commissione, l’atto parlamentare chiede: “È a conoscenza di un tavolo ministeriale con un’azienda di recente costituzione, GRIFA, Gruppo Italiano Fabbrica Automobili, composta da vecchi dirigenti Fiat, ed interessata all’ex sito stesso? Ed ancora, in considerazione dei possibili licenziamenti, la Commissione ritiene vi sia la possibilità di chiedere l’intervento del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG), a condizione di dimostrare che i licenziamenti in questione possano essere correlati alla globalizzazione del commercio? Può la Commissione verificare se non vi sia già una domanda in corso? Esistono a oggi dei fondi europei destinati alla reindustrializzazione di Termini Imerese ? Se sì, vincolati a cosa?”.

Sarà interessante leggere cosa risponderà Bruxelles.


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