Per l'Italia continua a essere un tabù la medaglia d'oro ai campionati di Novi Sad. Il team maschile, guidato dall'acese Daniele Garozzo e dal modicano Giorgio Avola, si accontenta dell'argento dopo un combattutissimo match finito dai russi in rimonta
Europei scherma, Garozzo-Avola argento nel fioretto La Russia vince la finale della gara a squadre 45-38
L’incubo che si profila ci fa addirittura tornare indietro al 2006: quella è l’ultima edizione degli europei in cui la nazionale italiana di scherma non è riuscita ad agguantare neanche una medaglia d’oro. Una maledizione che l’Italia, a Novi Sad, non è riuscita a infrangere neanche ieri: c’erano molte speranze nella gara di fioretto a squadre, soprattutto dopo l’argento e il bronzo conquistati individualmente da Daniele Garozzo e Giorgio Avola nel torneo individuale. Gli azzurri però, anche stavolta, si sono fermati a un passo dal metallo più prezioso, cedendo per 45 a 38 alla Russia, ormai classica rivale a questi livelli.
Il medagliere, al momento, ci parla di cinque medaglie: due bronzi e tre argenti. La seconda piazza conquistata ieri dai ragazzi del fioretto, però, resta risultato di gran prestigio, soprattutto considerando il fatto che gli azzurri guidati dal ct Andrea Cipressa sono riusciti a migliorare il terzo posto, conquistato lo scorso anno agli Europei di Tbilisi. Il percorso della squadra italiana fino alla finale era stato entusiasmante: 45-27 alla Gran Bretagna nei quarti, quindi un netto 45-30 alla Polonia in semifinale. L’atto conclusivo con la Russia era iniziato bene: l’Italia, con Garozzo, Avola, Andrea Cassarà e Alessio Foconi in pedana, era addirittura riuscita a mettere da parte un buon margine di stoccate di vantaggio sui rivali nella prima parte di gara, fino però a metà match.
Tutto si è capovolto: la Russia ha cominciato lentamente a rimontare fino ad appaiare gli azzurri, superandoli nell’assalto finale (che ha visto protagonista proprio Daniele Garozzo) di sette stoccate . L’amarezza rimane, dato che a un certo punto della gara l’oro era sembrato a portata di mano: «Non ho tirato particolarmente bene alla fine – ha dichiarato Garozzo a fine gara – si poteva fare di meglio. Un po’ di responsabilità me la sento soprattutto sul secondo assalto, perché ho avuto un passaggio a vuoto che ha pesato, sancendo l’inizio della rimonta avversaria. Mi dispiace nei confronti dei miei compagni – ammette l’atleta di Acireale – ma capita: siamo una squadra e capiamo queste cose».
Giorgio Avola prova a mantenere l’ottimismo, pensando ai prossimi Mondiali di Wuxi (Cina), come occasione per trasformare questa sconfitta in pronto riscatto, dato che la squadra azzurra di fioretto è anche campione in carica: «Chiaro è che si tratta di una bella responsabilità. Sono entrato tre volte in vantaggio – puntualizza il modicano – avrei potuto e dovuto sfruttare questa situazione per prendere un po’ il largo: sentivo di poter fare la differenza ma non ce l’ho fatta. Alcune situazioni potevano essere a nostro favore: prendiamo la sconfitta da quel che è – conclude Avola – da dopodomani si ricomincia a lavorare, abbiamo al collo una medaglia pesante. Difficile riconfermarsi, ma lotteremo per questo».