Europa-Rotolo, al via l’udienza preliminare  Imputati l’imprenditore Indovina e Tuccio D’Urso

Dopo la vicenda amministrativa è iniziato oggi il risvolto penale per il mega progetto in project financing Nuova viabilità tra piazza Europa e via del Rotolo. Un affare da 129 milioni di euro, come risulta dagli atti. L’opera che apparentemente doveva essere un giardino parco lineare a verde integrato con tanto di percorso pedonale e pista ciclabile mascherava, in realtà, un piccolo centro commerciale dotato anche di un parcheggio sotterraneo al di sotto di piazza del Tricolore. Mille posti auto a disposizione dei clienti da realizzare attraverso lo sbancamento della scogliera lavica. I lavori, secondo l’accusa del sostituto procuratore Giuseppe Gennaro, avrebbero compromesso «in maniera irrimediabile il paesaggio».  

A finire sul banco degli imputati, accusati del reato d’abuso d’ufficio in concorso, davanti al giudice per l’udienza preliminare Francesco D’Arrigo sono l’ex direttore dell’ufficio speciale per l’emergenza traffico e la sicurezza sismica Tuccio D’Urso e l’imprenditore Alessandro Indovina. Il pupillo dell’amministrazione comunale dell’ex sindaco di Catania Umberto Scapagnini che con la benedizione da parte di Silvio Berlusconi, all’epoca dei fatti presidente del Consiglio dei ministri, voleva cambaire volto alla città con parcheggi sotterranei in centro, dopo avere ridisegnato lo snodo viario di Ognina e della circonvallazione è difeso dall’avvocato Carmelo Galati. La difesa del numero uno della società Immobiliare Alcalà srl, una delle ditte che si era aggiudicata la realizzazione dell’opera, è invece affidata all’avvocato Antonio Fiumefreddo.    

Per l’accusa violando le leggi sul procedimento amministrativo, in materia edilizia ed urbanistica, in particolar modo dei principi di imparzialità, trasparenza e legalità, venivano apportate «rilevanti modifiche sostanziali, consistenti nella radicale trasformazione del viale Ruggiero di Lauria attraverso l’abbassamento del piano di strada e lo spostamento della circolazione veicolare». Tutto questo per fare posto «a un cospicuo numero di locali commerciali». 

Il progetto era stato dichiarato «non conforme a quello adottato in variante al piano regolatore generale» da parte dell’architetto Loretta Granzotto del servizio d’attuazione della pianificazione del Comune di Catania. Il parere negativo era poi stato ribadito anche dall’architetto Rosanna Pelleriti all’epoca dirigente del servizio di Prg pianificazione urbanistica. 

Ad essere archiviata il 7 luglio 2014 dal giudice per le indagini preliminari Rosa Alba Recupido è stata invece la posizione del responsabile unico del procedimento Marina Galeazzi, difesa dall’avvocato Tommaso Tamburino. L’architetto in fase d’indagine spiegò di essere intervenuta nelle fasi finali del progetto con una segnalazione agli uffici chiamati a pronunciarsi sulla regolarità amministrativa e urbanistica. La Galeazzi infatti aveva ravvisato alcune anomalie.

«Non c’è niente. E’ già tutto prescritto – ha dichiarato Tuccio D’Urso a MeridioNews – perché il mio ultimo atto risale a oltre sette anni e mezzo fa. Ho già chiarito tutto al pm in un lunghissimo interrogatorio. La città di Catania dovrebbe considerarmi un benemerito così come ho dimostrato in tutti i processi. Per la vicenda dei parcheggi sotterranei sono stato assolto in primo e secondo grado. Addirittura in appello l’assoluzione è giunta in seguito alla richiesta anche dell’accusa».


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